Il Delfino in ceramica di Lucio Fontana in asta a Innsbruck. Sarà record?

Si parte da una base di mezzo milione di euro per l’opera pensata per la piscina di Villa Tagliabue a Monza, architettura che negli Anni Cinquanta ruppe gli schemi tradizionali

Non siamo in una delle case d’aste regine di piazze importanti come Londra o New York, ma l’eccezionalità di questo lotto può scrivere una pagina importante nella storia commerciale di uno dei nomi di punta dell’arte italiana. Appuntamento il 30 novembre a Innsbruck, in Austria, per la decima asta di InnAuction, soggetto giovane ma già fortemente accreditato in patria e nei territori limitrofi – essenzialmente Svizzera, Baviera, Nord Italia – che propone una selezione di lavori di Fausto Melotti e soprattutto Lucio Fontana. I fari sono puntati proprio sull’artista milanese, di cui viene proposto un pezzo unico e decisamente particolare: la statua realizzata per una dimora considerata un unicum architettonico capace di fare epoca.

UN DELFINO IN BRIANZA
Titola Delfino l’opera in questione, realizzata in ceramica policroma (le misure sono 320x140x120 cm.) nei primissimi Anni Cinquanta per la piscina di Villa Tagliabue a Monza, disegnata da Giulio Minoletti, noto a Milano per la progettazione della stazione ferroviaria di Porta Garibaldi. Una realizzazione storica, che ottenne nel 1954 una copertina di Domus per il suo carattere fortemente innovativo: parliamo infatti, almeno per l’Italia, del primo caso registrato di piscina che rompe lo scema di una vasca poligonale, disegnando lungo circa 40 metri di perimetro una forma sinuosa e flessuosa, per l’epoca letteralmente avveniristica. A impreziosire la realizzazione, dunque, il delfino di Fontana, che ora va in asta con una base di 500.000 – 600.000 euro. Una cifra altissima per un’opera in ceramica dell’artista.

LE QUOTAZIONI DEL FONTANA CERAMISTA
Per anni la produzione in ceramica di Fontana è stata considerata un sottoprodotto di mercato, a dispetto degli innegabili meriti artistici (pensiamo solo alle formelle della Via Crucis oggi esposte al Museo Diocesano di Milano). Ma recentemente il trend si è invertito, come dimostrano le ottime quotazioni raggiunte in asta negli ultimi dieci anni. Si parte con la performance del Concetto spaziale. Natura del 1959-1960, terracotta che Christie’s batte nel 2007 a oltre 1.800.000 dollari, e si arriva alla sessione milanese – sempre da Christie’s – della primavera 2015: con il caminetto decorato con cavalli rampanti in ceramica e smalto del 1948 volato nello stupore generale in America per 1.150.000 euro, con la feroce battaglia all’ultimo rialzo che vede la galleria Robilant+Voena aggiudicarsi una sfera in ceramica perforata del diametro di poco superiore ai venti centimetri ad una cifra superiore ai 340mila euro.
Non siamo ancora al record dell’autunno 2015, con una delle tele della serie “La Fine di Dio” spinta a New York fino al record di 21 milioni di dollari. Ma qualcosa è cambiato…

InnAuction
Innsbruck, Bozner Platz 2
www.innauction.com

 

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Redazione

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