Experience, empowerment, entrepreneurship, ecology, Europe. Sono queste le cinque “E” alla base degli intenti di Leeuwarden, la città della Frisia che ha conquistato il titolo di Capitale Europea della Cultura 2018. Nonostante manchino quasi due anni alla prestigiosa carica, il centro urbano situato nel nord dell’Olanda ha presentato alla stampa – nel contesto delle ex carceri cittadine, oggi trasformate in un centro culturale – le linee guida di un progetto ancora in progress, ma dagli obiettivi già molto chiari. In linea con la volontà di porre il pubblico al centro della serie di iniziative che, per dodici mesi, catalizzeranno l’attenzione del mondo, il cuore pulsante delle attività è da ricercarsi nelle tematiche elencate dal direttore artistico Lieven Bertels. Natura e cultura, comunità e diversità, città e campagna, ma anche il desiderio di trasformare Leeuwarden in una sorta di laboratorio a cielo aperto, senza dimenticare la forza della tradizione, sono i punti di ancoraggio attorno ai quali prenderanno forma gli oltre quaranta progetti in fase di sviluppo. Punta di diamante di un territorio nel quale la natura gioca un ruolo essenziale, Leuwaarden mira a trasformare il titolo di Capitale Europea della Cultura in un’eloquente risposta a un clima economico-sociale delicato, sullo sfondo del quale si palesa lo spettro della disoccupazione e di un preoccupante abbandono del percorso scolastico da parte del 17% degli studenti. L’attivazione di nuove dinamiche partecipative risvegliate da temi “caldi” come l’ecologia, la cultura e il senso di comunità rappresenta il fil rouge delle future iniziative, che affondano nel presente le loro radici.
IN ATTESA DEL 2018
Il countdown in vista del 2018, infatti, è cominciato proprio in questi giorni, con l’apertura della corposa rassegna allestita al Fries Museum e dedicata ad Alma Tadema, illustre cittadino di Leeuwarden in epoca ottocentesca e pittore fra i più amati del tempo. La mostra, visitabile fino al prossimo febbraio, costituisce il primo capitolo di una triade espositiva che guiderà il pubblico verso l’appuntamento del 2018 e che vedrà protagoniste altre due celebri personalità locali, Mata Hari, nel 2017, ed Escher l’anno successivo. Inoltre, nei mesi a venire, l’attesa sarà amplificata da una serie di festival come l’Oranjewoudfestival – in programma il 1° giugno 2017 – e Welcome to the Village, a forte impronta green, dal 21 al 23 luglio 2017. Durante l’Oerol Festival, che andrà in scena sull’isola di Terschelling dal 9 al 18 giugno, verrà presentato il progetto Sense of Place, in programma nel 2018.
FONTANE E COMUNITÀ
Spazio anche all’arte contemporanea con l’iniziativa 11Fountains, che coinvolgerà le undici città della Frisia e altrettanti artisti internazionali, invitati a realizzare una fontana interpretando uno degli elementi naturali più cari a Leeuwarden e al territorio, l’acqua. Tappe di una storica gara di pattinaggio sul ghiaccio, la cui ultima edizione risale al 1997, le undici città ospiteranno le installazioni site specific ideate da un gruppo di artisti internazionali dopo essersi confrontati con gli abitanti del luogo e averne appreso la storia. La fontana di Leeuwarden sarà firmata da Jaume Plensa, quella di Sloten da Jorge & Lucy Orta, mentre ad Harlingen saranno protagonisti Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla. Cornelia Parker, Mark Dion, Shen Yuan, Stephan Balkenhol, Shinji Ohmaki, Johan Creten, Jean-Michel Othoniel e Birthe Leemeijer interverranno rispettivamente a Workum, Stavoren, Hindeloopen, Sneek, IJlst, Bolsward, Franeker e Dokkum. Come sottolineato dagli organizzatori, il progetto – per il quale sono stati stanziati più di 5 milioni di euro – rispetta e condivide gli obiettivi di Leeuwarden Capitale Europea della Cultura 2018: riattivare il senso di collaborazione e comunità ben presente negli abitanti della Frisia sin dalle loro origini, ricorrendo alla cultura come utile strumento aggregativo.
– Arianna Testino
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati