London Updates: a Frieze con la direttrice Victoria Siddall. I feedback dei galleristi
Abbiamo passeggiato per i corridoi della fiera con la donna che ne ha cambiato il volto, facendola crescere sensibilmente nella considerazione da parte dell’artworld. Ecco cosa abbiamo visto
La London art week sembra avere già incoronato la sua regina: è Victoria Siddall, direttrice di Frieze e Frieze Masters, colei che ha contribuito in prima persona a rendere le due fiere l’appuntamento artistico più importante dell’anno sul calendario di collezionisti ed appassionati d’arte a Londra; con case d’asta e musei obbligati ad adattare le loro programmazioni alle date della fiera.
Troviamo la direttrice Siddall, o meglio Victoria come lei preferisce farsi chiamare, che passeggia con collezionisti di alto calibro tra gli stand della fiera in abiti casual e un filo di trucco.
“Sono sempre numerose le gallerie italiane che ospitiamo a Frieze e Frieze Masters e ne siamo davvero orgogliosi perché la qualità dei loro allestimenti è sempre elevata” dichiara, e radiosa aggiunge: “Siamo molto soddisfatti di questa edizione della fiera ed abbiamo ricevuto un riscontro estremamente positivo fino ad ora”.
I GALLERISTI ITALIANI APPROVANO
Tutto confermato dai galleristi napoletani Umberto Raucci e Carlo Santamaria che commentano: “una fiera multiforme che soddisfa i gusti di un pubblico variegato. Frieze è una fiera d’arte, ma in questa edizione in particolare si ha l’impressione che l’obiettivo non sia puramente commerciale”. D’accordo sulla qualità del pubblico Paola Potena della galleria Lia Rumma con sede a Napoli e a Milano: “i visitatori sono ben preparati e consapevoli, è un piacere lavorare con questo nuovo pubblico”.
Molte lodi per Victoria Siddall da parte della direttrice della galleria romana Lorcan O’Neill, Laura Chiari, che ci ha confidato: “da quando ha preso in mano le redini delle fiere, la qualità delle opere in esposizione è notevolmente migliorata”. Consapevole del livello di qualità ormai raggiunto dalla fiera anche Franco Noero che racconta: “abbiamo preso parte a questa fiera a partire dalla sua seconda edizione. A differenza di altre fiere che hanno subito acquisito un carattere internazionale, Frieze è cresciuta insieme a noi ed il fatto di aver partecipato alla sua crescita è per noi motivo di grande orgoglio”.
MEGLIO LE MONOGRAFICHE
Per non limitarci solo al contributo italiano abbiamo curiosato negli altri stand della fiera, dove sembrano aver trovato la ricetta vincente i galleristi che hanno investito in un solo artista dedicandogli una personale. La galleria Marianne Boesky ha allestito uno spazio metafisico nel cuore della fiera con l’installazione di Hans Op De Beeck, The Silent Library (2016). Gagosian punta tutto sulla delicatezza delle opere in porcellana di Edmund de Waal in cui i vasi di Morandi sembrano prendere vita. Al contrario Hauser & Wirth utilizza uno stratagemma e si concentra ingegnosamente sul soggetto che affascina il mondo dell’arte da secoli, L’atelier d’artistes raggruppando oggetti di stampo differente sotto lo stesso tetto, simulando uno studio d’artista. Qualcosa è arte, altri sono oggetti comuni: al pubblico (e ai collezionisti) il compito di distinguerli…
– Federica Beretta
6 – 9 ottobre
Frieze London
Regent’s Park
Londra, Chester Road
www.frieze.com
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