Nasce a Roma il nuovo Premio Hdrà. A scegliere l’artista vincitore saranno i dipendenti dell’azienda

In corsa le opere di Flavio Favelli, Ludovica Gioscia, Goldschmied & Chiari, Marco Raparelli e Alice Schivardi. In mostra per due mesi nel quartier generale dell’azienda di comunicazione

Non aveva ancora una collezione d’arte contemporanea, ora l’avrà. E a determinarne le acquisizioni, caso più unico che raro, non saranno né i vertici aziendali né advisor: ma i dipendenti. Prende piede a Roma un esperimento di corporate social responsability che può creare un precedente interessante: Hdrà, tra le società di comunicazione integrata più importanti d’Italia – lavora, tra gli altri, con Alitalia e Raicinema, Enel e Pirelli, Poste Italiane e Coca Cola – lancia la prima edizione del premio L’Arte che Accadrà. Un premio acquisto, chiaramente, primo mattone della raccolta che verrà, e che verrà costruita secondo il gusto dei circa cento dipendenti del gruppo, chiamati a esprimere il proprio giudizio e il proprio voto su un corpus di cinque diversi lavori. A scegliere la short list la curatrice Valentina Ciarallo, che firma chiaramente anche la mostra delle opere in concorso, allestita dal 18 ottobre al 18 dicembre nelle sale del quattrocentesco Palazzo Fiano, sede di Hdrà, a disposizione dei circa 120 componenti di questa inedita giuria popolare e – solo su appuntamento, però – anche ai visitatori qualunque.

LE SCELTE DELLA CURATRICE
Ho presentato all’azienda una decina di nomi e altrettante opere” spiega Ciarallo ad Artribune, “cercando di offrire un ventaglio ampio di media, dalla pittura all’installazione, ma sempre guardando a percorsi che avessero un’attinenza con l’area di interesse di Hdrà, che è quella della comunicazione in tutte le sue forme. Sono stati i vertici dell’azienda a restringere il campo ai cinque progetti che presentiamo in mostra, e che verranno poi votati dai dipendenti, secondo un format che trovo davvero interessante. Mi piace l’idea che l’arte contemporanea entri in contatto anche con persone che magari prima non la frequentavano, e che attraverso l’occasione del premio possono sentirsi stimolate ad approfondire autonomamente il lavoro degli artisti in gara”. A prescindere dal vincitore finale, insomma, c’è già un successo: è dato dalla possibile costruzione di un nuovo pubblico.

GLI ARTISTI FINALISTI
In finale troviamo quindi la Bud Light di Flavio Favelli, scritta al neon che nel chiaro rimando al mondo dei consumi sembra rientrare perfettamente nella sfera di afferenza di un’agenzia di comunicazione; e poi i Debrocks di Ludovica Gioscia, installazione ambientale nella spettacolare Sala degli Specchi fatta di elementi modulari che assemblano copertine di magazine patinati, in una cascata di parole e immagini. Le superfici a specchio delle Untitled Views di Goldschmied & Chiari giocano sul concetto di percezione (e quindi di illusione e perché no mistificazione del linguaggio), mentre Alice Schivardi propone le sue delicate Coccinelle. Infine Marco Raparelli, con una articolata installazione che parte dai suoi disegni per rappresentare l’intero universo creativo dell’artista.

18 ottobre – 18 dicembre 2016
I Edizione Premio “L’arte che Accadrà” – gruppo HDRÀ
Palazzo Fiano
Roma, Piazza San Lorenzo in Lucina 4
www.hdra.it

 

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Redazione

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