C’è una nuova squadra di calcio a Milano, non certo in serie A, ma militante nella categoria OpenB del campionato CSI, di fatto la più bassa in assoluto. Stiamo parlando non di un club qualsiasi ma dell’Associazione Sportiva Velasca – dal nome di una delle prime torri meneghine -, un progetto interdisciplinare, creato nel 2015 da un gruppo eterogeneo di artisti, registi, fotografi, designer provenienti da tutto il mondo per parlare in modo intelligente di sport, arte e cultura. E che roda i motori in vista della sua seconda stagione.
LA NUOVA DIVISA FIRMATA ZEVS
“Siamo tutto fuorché una squadra di calcio”, dichiara Marco De Girolamo, direttore sportivo di questo strano soggetto dove tutto è un’opera d’arte, dagli spogliatoi al sito internet. Ma che di calcio si nutre, a partire dai suoi simboli e feticci come le magliette: quella per la stagione 2016/17, per esempio – firmata dallo street artist francese ZEVS, noto per i suoi loghi mainstream colanti (per il suo Chanel imbrattato sulla parete di una boutique Giorgio Armani ha subìto pure un arresto a Hong Kong) – è stata recentemente presentata presso l’associazione non profit milanese O’, insieme ai nuovi accessori, ideati dagli artisti Stephen Dean (Francia/Stati Uniti), Patrizia Novello (Italia), Nada Pivetta (Italia), Eric Pougeau (Francia), Patricia Waller (Germania), Thomas Wattebled (Francia). Quindi, nonostante la declinazione artistica, A.S. Velasca ha tutte le caratteristiche di un vero club, con veri giocatori che giocano vere partite, seppur con scarsi risultati (penultima posizione in classifica nell’ultimo campionato), allenandosi su un vero campo da gioco, quello della Triestina 1946, in via Fleming, con veri tifosi che li incitano e li insultano quando serve. Perché il vero obiettivo “non è combattere il calcio milionario, ma fornire un’alternativa”, come spiega sulle pagine della Gazzetta dello Sport l’artista italo-francese e presidente della squadra Wolfgang Natlacen: quello che conta è avere una visione, anche se utopistica.
I PRECEDENTI: DA CATTELAN A MASTROVITO
Certo, gli esempi di liaison calcio-arte non mancano, se pensiamo alle mostre curate da Luca Beatrice allo Juventus Stadium a Torino o a quelle presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudendo, ricordando una nota opera di Maurizio Cattelan. O ancora, alla partita inventata di Danilo Correale (con Cristian Chironi, che più opere ha dedicato al calcio, arbitro improvvisato) e alla performance di Andrea Mastrovito, artista tifoso, durante la partita di campionato Atalanta-Chievo nel 2013, ma con un desiderio in più per il progetto a lungo termine A.S. Velasca: quello di avvicinare i tifosi al calcio più genuino e, magari, “convertire i tifosi rossoneri o nerazzurri”.
– Claudia Giraud
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