Azzardiamo una domanda: qualcuno ha in mente il titolo della Biennale d’Architettura di Venezia 2016? Questo, per ricordare che la grande manifestazione veneziana è tuttora in corso, e lo resterà fino al 27 novembre prossimo. Ma, soprattutto, ci serve a rammenta il tema epocale avanzato dal direttore in carica Alejandro Aravena. Reporting from the Front – il titolo – mette a nudo una delle massime questioni di ordine sociale che costringe a riconsiderare luoghi e forme del vivere sotto l’emergenza planetaria delle grandi migrazioni. Quindi, un invito a ragionare su come predisporre strategie umanitarie di accoglienza. La Vienna Design Week, ormai entrata a pieno regime, ha inteso riallacciarsi alla attuale Biennale d’Architettura legando tematicamente a essa alcuni dei suoi eventi. Si è formato così un particolare fil rouge che collega il Padiglione Austria, all’interno della Biennale, concentrato sul concetto tematico Places for People, e il Mak, il museo viennese delle arti applicate, nel quale si è allestita una festa di solidarietà per i migranti, sotto l’insegna StadtFabrik [City factory].
LO STILE DEL GRUPPO EOOS
In verità, la festa è un’occasione per affrontare concretamente l’aspetto dell’accoglienza abitativa dei migranti, presentando una completa linea d’arredamento domestico, intelligente e a bassissimo costo, ideata dal collettivo austriaco EOOS. Questo team, in effetti, è uno di quelli già presenti e operanti a Venezia nel proprio padiglione nazionale. Georg Bohmann, Harald Gründl, Martin Bergmann, sono i tre componenti del qruppo, formatosi nel 1995: uno studio di progettazione di mobili e di interni di varia tipologia. Hanno avuto successo nel giro dei grossi brand commerciali, avendo tra i clienti Giorgio Armani, Alessi, Adidas, Bulthaup, Poltrona Frau, e molti altri. Hanno vinto premi e non esitano a fregiarsi di un’aura romantica nel dichiarare che per loro “il design è una disciplina poetica tra arcaico e high-tech”. E aggiungono che “EOOS esamina riti, miti e immagini intuitive come punto di partenza nell’ambito della Poetical Analysis®”.
STRUTTURE MODULARI
Al Mak, il talento lo mostrano anche nell’aver formulato questa linea componibile di arredo per alloggi d’accoglienza dei migranti, inevitabilmente costretti a condizioni di precarietà. Sono moduli dal costo sostenibile, molto pratici, semplici, funzionali, dall’uso flessibile, adattabili ad ogni ambito domestico. La particolarità? Sono interamente realizzati in pannelli di legno colorato di giallo, derivati dalla produzione delle casseforme per il calcestruzzo. Legittimo ipotizzare future varianti cromatiche.
– Franco Veremondi
30 settembre – 9 ottobre
Vienna Design Week
MAK – Museum für angewandte Kunst
Vienna, Stubenring 5
www.mak.at
www.viennadesignweek.at
www.eoos.com
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