È il cielo di Roma il paragone, l’ispirazione e la meta a cui ultimamente l’architettura contemporanea della capitale mira e si confronta. Tra “Roma e il cielo”, era, ad esempio, il titolo della serata inaugurale della Nuvola di Fuksas appena una settimana fa. Ed è a questo stesso cielo che con eloquenza si rivolge il nuovo centro direzionale della BNL BNP Paribas, che dall’estate 2017 vedrà operativa la sua nuova sede ammiraglia per 3500 dipendenti a Roma Tiburtina. “Restituire il cielo, deformandolo” la mission dei progettisti, i 5+1AA, al secolo Gianluca Peluffo e Alfonso Femia: 75mila i metri quadri, 253 i metri lineari di lunghezza, 83 i milioni di investimento affrontati dal gruppo bancario per riunire i suoi dipendenti in un’unica sede, ma soprattutto per modificare le modalità di lavoro e la logistica di gruppo, grazie alla scelta di predisporre uffici open space con vista panoramica. Un edificio portato a termine in cinque anni: il tempo corretto per un’opera del genere, si direbbe, se non apparisse un tempo brevissimo per gli endemici ritardi a cui sono solite essere sottoposte le realizzazioni nella città eterna.
UN CUNEO URBANO
Una stecca longitudinale da dieci piani che costeggiando i binari guarda Pietralata e si inserisce come un cuneo urbano tra il denso tessuto abitativo e l’infrastruttura ferroviaria. Un prisma elegantissimo – sia dentro che fuori, grazie a scelte materiche azzeccate – che si offre alla città come una quinta, scenario in grado di riflettere l’intorno e mutare al mutare delle ore, delle stagioni, delle condizioni climatiche. Una massa architettonica dotata di un doppio sistema di facciata, di pieni e vuoti che si rincorrono, di affacci e visuali prospettiche, capace di rarefarsi al punto da scomparire quasi, se vista dalla rastrematura in punta. Un’opera straordinaria, audace, contemporanea, internazionale: non solo perché realizzata nei tempi e nel budget, ma anche per il dialogo che innesca col territorio e per le sue caratteristiche linguistiche, estetiche e formali. Uno spazio dinamico pensato non solo per chi ci lavorerà – gli interni sono ora in fase di allestimento grazie al lavoro dello studio Next Urban Solutions (Roma) con lo studio Paolo Mantero architetto (Milano) – ma anche per chi da fuori arriva col treno nella capitale.
– Giulia Mura
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