Prima asta battuta da Blindarte a Milano. Da Paolo Scheggi a Daniel Buren, ecco gli highlights del catalogo
Arte moderna e contemporanea e design per la prima vendita della casa d’aste napoletana nella nuova sede meneghina, in piena Brera
Nuovo importante passaggio nella crescita di Blindarte, vero e proprio network artistico che associa casa d’aste, galleria d’arte, conservazione di beni preziosi e uno straordinario art hotel. Tutte attività basate a Napoli, ma che dal maggio scorso hanno una nuova, lussuosa location anche a Milano, con l’apertura della nuova sede negli spazi già del Museo Luciano Minguzzi, circa 600 metri quadrati su 4 piani in piena Brera. Ed è proprio questo lo scenario del nuovo step: perché mentre è in corso la prima mostra personale, di Adam Cvijanovic, arriva il momento anche per la prima asta milanese, che il 29 novembre vedrà protagonisti arte moderna e contemporanea e design. Tra i lotti inclusi spicca l’importante opera di Paolo Scheggi, Intersuperficie curva nera, un acrilico su tre tele sovrapposte di grandi dimensioni (70×140 cm), realizzato dall’artista nel 1967 e proposto con una valutazione di 600/800mila euro. Da segnalare, anche perché difficili da vedere sul mercato italiano, l’opera di John Baldessari dal titolo Elbow series: Emu del 1999, trittico di cm 214×214 stimato 100/150mila euro, e l’importante Riflesso: une peinture en cinq parties pour deux murs di Daniel Buren del 1980, 5 oli su tela proposti in asta con una stima a richiesta.
DESIGN CON GIO PONTI ED ETTORE SOTTSASS
Non manca in catalogo un pizzico di Oriente, con una rarissima tela di Toshimitsu Imai, del 1962, dal titolo Rouge stimata 60/80mila euro, ed una importante Hsiao Chin, del 1969, stimato 50./70mila euro. Altri italiani da seguire: Mario Schifano con un’opera del 1983, Acerbo, stima 40/60mila euro, Turi Simeti con Cinque ovali color sabbia, del 2008, stimata 35./45mila euro, Alfredo Chighine con Serchio, presentato in asta con una valutazione di 18/22mila euro. Nella selezione di design, alla fine del catalogo, diversi arredi di Gio Ponti, tra cui il famoso Cabinet a parete del 1954, stimato 20/30mila euro, e Ninfea, 6 sedie pieghevoli del 1958, stimate 4.500/6.500 euro; e poi il Freemont Cabinet di Ettore Sottsass stimato 5.500/7.500 euro e una selezione di vetri, tra cui un vaso della serie i Rotellati di Ercole Barovier (stimato 6/8mila euro).
Martedì, 29 novembre 2016 – ore 18
Via Palermo 11 – Milano
www.blindarte.com
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