Dopo quattro anni nel sud est asiatico, a Singapore, si torna la dove tutto era iniziato: l’Arena di Berlino. Settantadue ore di appuntamenti, meeting, lectures, prestigiosi premi e conferenze di settore, con architetti provenienti da tutto il mondo: questo è il WAF – World Architecture Festival, che apre le sue porte mercoledì 16 novembre per tre giorni, che noi seguiremo live per poi raccontarvi su Artribune. Titolo del festival di quest’anno è Housing fo all, tema importante che esaminerà in particolare il contributo, anche significativo, che gli architetti possono dare ai luoghi e agli spazi che tutti noi chiamiamo “casa”. Il WAF terminerà venerdì 18 con una scintillante cena di gala e cerimonia di premiazione, in cui saranno annunciati i vincitori delle categorie World, Interior, Future Project e Landscape of the Year.
STRUMENTI ARCHITETTONICI DEL FUTURO
Fra gli appuntamenti da tener d’occhio Architect Tours, con cui i delegati possono approfondire l’identità architettonica della città ospitante guidati da specialisti locali, i Niche; Berlin Babylon screening, con la proiezione di Berlin Babylon (di Hubertus Siegert), drammatico documentario sulla ricostruzione della capitale tedesca dopo la caduta del muro, nel 1989; Student Charrette, in cui 9 scuole internazionali di architettura si sfideranno una contro l’altra, lavorando sul tema di quest’anno per poi presentare i loro progetti finali il venerdì. E poi Ross Lovegrove and OLED Lighting, con il visionario designer Ross Lovegrove che presenta le sue filosofie di progettazione e le possibilità performative della luce con tecnologia OLED come strumento architettonico per il futuro, e Borders’ Installation, installazione creata dall’artista e architetto Sam Jacob per il WAF che considera il modo in cui l’architettura interpreta le frontiere e le soglie.
– Giulia Mura
https://www.worldarchitecturefestival.com/
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