Fidel Castro e quella spaghettata con gli italiani di 40 anni fa. Raccontata da Ezio Gribaudo

Nel giorno dell’addio al Líder Máximo Victoria Surliuga, Associate Professor di Italiano alla Texas Tech University, ricorda l’incontro avvenuto a Cuba nel 1967


Riceviamo e pubblichiamo questo ricordo legato all’esperienza a Cuba di Ezio Gribaudo (Torino, 1929), artista, editore, collezionista, promotore culturale e viaggiatore instancabile che ha attraversato in diversi ruoli la storia dell’arte del XX secolo. Formatosi all’Accademia di Brera di Milano (1949–52) e alla facoltà di architettura del Politecnico di Torino (1950–52), inizia giovanissimo a viaggia fra Parigi (1947), Mosca (1950), Bucarest (1953). Nel 1960 incontra vari esponenti del gruppo CoBrA: Asger Jorn, Pierre Alechinsky e Karel Appel. Nel 1961 è a New York, dove incontra Marcel Duchamp e Hans Hofmann. Nel pieno degli anni Sessanta, le vicende qui rammentate…

Ezio Gribaudo non ha solo collaborato con le maggiori personalità dell’arte moderna e contemporanea come editore d’arte: ma la sua ricca biografia di artista include anche notevoli incontri, tra i quali quelli con Pablo Picasso, Arthur Miller, Greta Garbo, Monica Vitti e lo stesso Fidel Castro, scomparso in questi giorni. Dopo aver vinto la XXXIII Biennale di Venezia nel 1966, Gribaudo fece un viaggio a Cuba, invitato dal Salon de Mai di Parigi al Salón de Mayo all’Avana, con una delegazione europea che comprendeva altri artisti, scrittori e personaggi della cultura e dell’arte internazionale, sudamericani, cubani ed europei. Includevano Michel Leiris, che aveva fondato il Musée d’Ethnographie de Paris, ora noto come Musée de l’Homme, Wilfredo Lam, e tra gli italiani, Goffredo Parise. Questo raduno fu celebrato con la realizzazione, dal 30 luglio 1967, di un Grande murale, conosciuto anche come Cuba Colectiva. L’idea era di creare una composizione polifonica dove ogni artista realizzava una parte, come un insieme di opere individuali e firmate, poi messe insieme in un lavoro collettivo.

TACCUINI DI CUBA
Si ottenne così un vero e proprio “libro” simile a una flora tropicale ed esteticamente ispirato a Picasso. Le voci artistiche di questa composizione includevano il già menzionato Michel Leiris, Eduardo Arroyo, Corneille, Wilfredo Lam, Ronald Penrose, nonché come testimoni dell’evento Valerio Adami e Luigi Carluccio. Non solo Gribaudo dipinse una parte di questo grande murale, ma documentò l’intero evento e l’opera in un volume a sua cura dal titolo Mural Cuba Colectiva 1967: Salon de Mai La Havane, 17 juillet 1967, pubblicato nel 1970 per le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo che dirigeva. In un’intervista pubblicata nel 2016, Gribaudo ha narrato questi eventi cubani e descritto il viaggio come uno dei suoi ricordi più straordinari. Ha inoltre spiegato come, nell’intero mese relativo all’evento, partecipò a tutti i raduni, discorsi e celebrazioni che omaggiavano la Rivoluzione. Per quanto riguarda il suo lavoro artistico, continuò a realizzare i suoi noti Taccuini di Cuba, in cui si nota l’influenza dei logogrifi, e che rappresentano soprattutto palme e soli. Queste opere furono esposte nel 1968 alla Galleria Viotti di Torino con poesie e testi di Alain Jouffroy, Wilfredo Lam, Michel Leiris, Arturo Schwarz e Yvon Taillandier, segretario del comitato del Salon de Mai di Parigi.

UN INCONTRO A NOTTE FONDA
Gribaudo ricorda gli anni dell’embargo nei quali si raggiungeva Cuba attraverso la Spagna. L’artista aggiunge come, in aereo, Gian Giacomo Feltrinelli avesse voluto scommettere che avrebbero incontrato Fidel Castro, visto che lo conosceva. Per quell’occasione, Feltrinelli promise anche di preparare una spaghettata. Dopo aver tenuto un discorso a San Piedrido il 29 luglio 1967, Castro arrivò alla Gran Tierra in un elicottero a reazione russo e cenò con tutti. Prima, però, li volle incontrare, uno a uno, stringendo le mani personalmente, anche se il tutto stava accadendo a notte fonda. L’incontro di Castro e Gribaudo avvenne in questa occasione, con Castro che domandò all’artista di dove fosse, venendo quindi a sapere che era di Torino. E la scommessa tra Feltrinelli e Gribaudo fu conclusa con uno scambio di libri e così a Gribaudo venne data la prima edizione de Il Gattopardo, pubblicato nel 1958.

Victoria Surliuga

 

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