La crescita di Finarte. Ottimi risultati dell’asta di Moderno e Contemporaneo: record per Emilio Isgrò
Grandi risultati anche per Sam Francis, Dadamaino, Tano Festa, Achille Perilli. Ma la specializzazione per la casa milanese si conferma la Pop Art italiana
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Record assoluto per Emilio Isgrò, ottimi risultati per Sam Francis, Dadamaino, Tano Festa, Achille Perilli. Anche se il riferimento è al mercato italiano, ancora assai lontano dai volumi e dalle cifre abituali sulla scena globale, prosegue senza sosta la crescita della nuova casa d’aste Finarte: che nell’asta di Arte Moderna e Contemporanea del 9 novembre fa registrare un +20% rispetto all’omologa vendita della scorsa primavera, con un totale che sfiora i 2 milioni di euro. Protagonista ancora una volta – ma questa sembra ormai essere una cifra di Finarte – la Pop Art italiana, con artisti come Giosetta Fioroni, Mario Schifano e soprattutto Tano Festa che fanno registrare numerosi rilanci e aggiudicazioni più alte rispetto alle stime. Record, si accennava, per Emilio Isgrò, con le quattro grandi opere dal ciclo La veglia di Bach (1985), appena esposte alla grande antologica a Palazzo Reale a Milano e aggiudicate per 90mila euro, oltre il 50% rispetto al precedente record.
TANO FESTA TRIPLICA LE STIME
Fra i top lot assoluti ci sono Senza titolo (1991) di Sam Francis (85mila euro); Volume a moduli sfasati (1960) di Dadamaino (65mila euro); Allegoria dell’autunno (1966) di Achille Perilli (40mila euro); Senza titolo (Lettera B) (2009) di Claudio Parmiggiani (35mila euro); Ara (1960-1961) di Roberto Crippa (30mila euro). Grande attenzione per le opere di Tano Festa con una serie di ottime aggiudicazioni: Trafalgar Square (1969), aggiudicata a 42mila euro, che ha più che raddoppiato la stima massima; Da Michelangelo (1966-1968) a 35mila euro l’ha triplicata, così come ha quasi triplicato la massima anche Le dimensioni del cielo (1965), battuta a 32mila euro. Buono l’interesse anche per Mario Schifano: Senza titolo (1982) dopo molti rilanci ha visto più che raddoppiata la stima massima (26mila euro contro 12mila); oltre la stima massima anche Finestra, degli anni ’80, dalla collezione di Furio Colombo, e Futuristi, degli anni ’70, entrambe battute a 10mila euro. Quasi raddoppiato il valore di Senza titolo (fine anni ’60) di Giosetta Fioroni, aggiudicata infine per 21mila euro.
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