GifCities. La Biblioteca delle Gif animate. Nata da the Internet Archive mette in rete 4 milioni e mezzo di immagini
Il progetto è una costola di Geocities, ormai funzionante solo in Giappone, un server che conteneva oltre 38 milioni di pagine, comprato e poi chiuso da Yahoo! nel 2009
LA BIBLIOTECA DELLE GIF ANIMATE
È indubbio che si tratti di uno dei fenomeni più interessanti del momento, anche nell’arte, tanto che stanno fiorendo, anche grazie alla “nostra” Valentina Tanni, una serie di iniziative dedicate al ruolo protagonista che le Gif animate ricoprono nella contemporaneità. È per questo che the Internet Archive, praticamente il gotha per chiunque bazzichi il web, ma anche il mondo della cultura, con un’offerta completamente open source di libri, film, programmi, musica, siti web e così via, ha creato GifCities. Il risultato? Un campione di oltre 4 milioni e mezzo di gif animate raccolte sulla piattaforma e salvate dall’ormai defunto progetto Geocities.
COS’ERA GEOCITIES
Attivo ormai solo in Giappone, Geocities ha avuto i suoi natali nel 1994 ed è stato acquisito da Yahoo! cinque anni più tardi, nel 1999. Attraverso Geocities, che funzionava come hosting, gli utenti potevano creare e customizzare i propri siti web. La piattaforma tuttavia, che comprendeva oltre 38 milioni di pagine ed era il terzo sito più utilizzato del web, è stata chiusa da Yahoo! nel 2009, dieci anni dopo l’acquisizione. A questo fenomeno ha dedicato il suo lavoro l’artista russa Olia Lialina (una dei pionieri della net art), che si definisce addirittura “un’archeologa di Geocities”. Insieme a Dragan Espenschied ha portato avanti una ricerca pluriennale su questo genere di artefatti culturali, battezzati “digital folklore”. Ora anche the Internet Archive ha cominciato a lavorare per archiviare più materiale possibile, fino alla realizzazione di GifCities. Ma come funziona? È semplice: basta digitare un tema o un nome nel motore di ricerca, e vi compariranno le gif più disparate. Ce ne sono molte delle più “antiche” che oggi fanno quasi tenerezza, ma anche delle più famose e condivise. Noi abbiamo provato a scrivere van Gogh, Picasso e Monet. Provate anche voi e cercate i risultati…
– Santa Nastro
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