Museomix arriva in Italia: 3 giorni in 4 musei per studiare l’innovazione culturale del futuro
Una maratona creativa con designer, maker e programmatori a creare prototipi museali, da far testare al pubblico. Il format nato in Francia arriva anche in quattro musei italiani, di cui tre in Emilia Romagna
In Francia – dove è nato – e in altri paesi è un format che esiste già da oltre 5 anni e coinvolge, in ogni edizione, molte persone cariche di entusiasmo: e ora arriva per la prima volta anche in quattro musei italiani. Stiamo parlando di Museomix: una maratona di tre giorni, durante la quale comunicatori, designer, maker, programmatori informatici, esperti delle collezioni e mediatori culturali, riuniti in équipe da 6 persone, con competenze diverse, lavorano insieme in un’istituzione museale, con l’obbiettivo di trasformarla in un’officina, in cui progettare strumenti innovativi di mediazione, utili a migliorare la fruizione e coinvolgere nuovi pubblici. Tutto questo succede al Museo Tolomeo di Bologna, al Museo Carlo Zauli di Faenza, al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara, al CAOS – Centro Arti Opificio Siri – di Terni e, contemporaneamente, in altri 13 luoghi nel mondo, fino al 13 novembre. “Ci siamo preparati ad accogliere 78 museomixer, provenienti da tutta Italia e dall’estero, che si uniranno alle community sorte attorno ai quattro musei: una cinquantina di persone attive per ogni Museomix“, spiega Davide Baruzzi, presidente di BAM! Strategie Culturali, co-fondatore e animatore della Community Italiana di Museomix che ha reso possibile questa esperienza anche nel nostro Paese, con la collaborazione di IBC Emilia-Romagna e il supporto di NEMO Network of European Museums Organization.
PERCORSI DI VISITA CREATIVI
Obiettivi di Museomix? Il più concreto ed evidente è quello di dotare il museo di nuovi strumenti tecnologici o percorsi di visita creativi e animati che ne possano migliorare la fruibilità (nelle edizioni passate si sono sviluppati prototipi che sfruttavano, tra le altre cose, realtà aumentata, ologrammi, riproduzioni audio-video, piattaforme Arduino, beacon): scopo dei tre giorni è, dunque, rendere sempre più interattivo l’approccio con le collezioni. “Museomix offre un’occasione importante al museo per aprirsi a nuovi pubblici e a nuove sperimentazioni, grazie alle tecnologie digitali“, sottolinea Alessandro Zucchini, direttore Istituto Beni Culturali Regione Emilia Romagna. “Tre dei quattro musei che, per la prima volta, sperimenteranno questa formula in Italia, lo sottolineiamo, sono in Emilia-Romagna. Alla base di questa esperienza c’è una conferenza organizzata dall’IBC nel 2015, come evento legato a Creative Museum, progetto europeo di cui siamo partner”. Museomix non è solo un progetto per addetti ai lavori: durante l’evento, gli spazi delle collezioni resteranno normalmente aperti al pubblico, che potrà così partecipare a questa nuova esperienza. L’ultimo giorno (domenica 13 dalle 16) i musei apriranno le porte gratuitamente ai visitatori, chiamati a sperimentare i prototipi creati durante la maratona.
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