Da Palmyra alla Street Art. La società cambia, le tecnologie si sviluppano, e anche il mondo del restauro segue queste dinamiche: e ogni tanto si da appuntamento per scambiarsi esperienze, progetti futuri, aggiornamenti, traguardi raggiunti. Accade anche in questi giorni a Firenze, dove fino all’11 novembre va in scena la quinta edizione del Salone dell’Arte e del Restauro. Cinquant’anni fa l’alluvione che colpì la città danneggiò gran parte dei suoi capolavori: ora l’arte e la tutela del patrimonio tornano al centro del dibattito, in uno dei luoghi simbolo di quel disastro come il Cenacolo di Santa Croce. Una delle sedi dell’evento è proprio qui, dove venne travolto dall’acqua anche il Crocifisso di Cimabue, e dove secoli interi d’arte e di storia vennero oscurati da nafta e fango, con un ricordo dell’anniversario di quella calamità. Un convegno su come salvaguardare il patrimonio artistico da eventi come alluvioni, terremoti, guerre, attentati e disastri ecologici: oltre ad una serie di riflessioni su possibili interventi da attuare sui lavori artistici danneggiati, sarà possibile vedere una delle opere maggiormente colpite dall’alluvione del ‘66: la grande Ultima Cena di Giorgio Vasari.
CONVEGNI, MEETING, WORKSHOP
Il 10 e l’11 novembre, invece, si svolgerà l’esposizione vera e propria del Salone, nel padiglione Cavaniglia della Fortezza da Basso, con 120 espositori provenienti da diversi settori produttivi e dalle principali aree merceologiche di riferimento (Area Restauro e Conservazione, Area Formazione, Area Istituzionale, Area Servizi ai Musei, Area Nuove Tecnologie e Consulenze per la Fruizione dei Beni Culturali, Area Retail: Gadget & Bookshop, Area Turismo dei Beni Culturali, Area Ambiente e Beni Culturali). Durante i due giorni sono previsti convegni, meeting, tavole rotonde: come il focus sulla campagna #Unite4Heritage, lanciata nel 2015 da Baghdad in risposta alla furia iconoclasta dell’Isis, un progetto concreto di nuove misure per proteggere e mettere in sicurezza il patrimonio culturale iracheno e siriano. Oppure quello relativo alle Problematiche di intervento su un dipinto murale contemporaneo. I temi della Street Art nel caso di un acrilico nel centro storico di Bologna. Durante il convegno si parlerà del più antico dipinto rimasto sui muri della città, quando nel 1988 lo studente d’arte colombiano Luiz Gutierrez lo realizzò su via Zamboni per celebrare il IX centenario dell’Università di Bologna: ora è in atto una convenzione tra Scuola di Economia e Accademia di Belle Arti che, grazie al corso di restauro del contemporaneo, ha messo a punto un progetto di studio dell’opera, recupero estetico, monitoraggio e manutenzione.
Fino all’11 novembre 2016
Sedi varie – Firenze
http://www.salonerestaurofirenze.com/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati