Nell’epoca dei selfie, anche i musei devono prendere provvedimenti. Vi sarà capitato magari di scontrarvi, passeggiando, con qualche turista distratto dal tentativo di trovare l’inquadratura e il (proprio) profilo migliore. Ebbene, in questa guerra di cellulari e macchine fotografiche, se ciò accade ad un’opera d’arte allora sono guai. È ciò che è capitato in Portogallo, presso il Museo Nazionale di Arte Antica di Lisbona, dove una statua del XVIII secolo è stata danneggiata da un visitatore brasiliano desideroso di autoritrarsi insieme ad essa. La statua lignea, raffigurante San Michele Arcangelo, realizzata da un anonimo scultore, non ha retto al peso del turista il quale, sbilanciandosi, è crollato su di essa, franando rovinosamente e rompendola in mille pezzi.
KISS O SELFIE KISS
L’immagine (ripresa da qualche altro visitatore) ha fatto il giro del mondo, circolando immediatamente sui social network. Jose Alberto Seabra Carvalho, il direttore del museo che vanta una collezione di oltre 40mila pezzi, ha dichiarato ancora sconvolto al Daily Mail: “in tanti anni di carriera non mi era mai accaduto niente del genere”. Fanno bene allora al Belvedere di Vienna, dove per proteggere il famoso Kiss di Gustav Klimt, realizzato nel 1907-08 dall’artista austriaco, hanno posizionato nella loggetta antistante il quadro una gigantografia in dimensioni originali (180×180) dell’olio su tela, dedicata agli appassionati sfrenati dell’autoscatto. Inutile dire però che l’iniziativa, pur essendo meritoria per la salvaguardia del dipinto, lancia un pessimo messaggio: e infatti il popolo del selfie tende ad affollare maggiormente la loggetta che lo spazio antistante all’opera. Inoltre due frecce indicanti l’uno e l’altro chiariscono qual è il vero “Bacio” e quale il “Selfie Kiss”. Come se ce ne fosse bisogno. Oppure si?
– Santa Nastro
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