Torino Updates: la crescita di The Others, che pensa ad una fiera estiva e ad altre città
La fiera dopo 5 edizioni nelle ex Carceri Nuove di Torino passa all'ex ospedale Regina Maria Adelaide. E mette in cantiere tanti progetti futuri
Un piccolo ospedale recentemente dismesso, uno spazio immobiliare pubblico che aspetta una nuova destinazione e che nel frattempo si rigenera e si riqualifica attraverso l’arte e la creatività. È questa la nuova scommessa della rassegna The Others che dopo gli anni pionieristici delle 5 edizioni nelle ex Carceri Nuove di Torino passa dalla galera all’ospedale colonizzando l’ex ospedale Regina Maria Adelaide con realtà internazionali profit e no profit emergenti e indipendenti. Ma questa volta il nuovo spazio (“staremo qui almeno per due anni” spiegano gli organizzatori) non si limiterà ad ospitare i 4 giorni di fiera novembrina nell’ambito della art week torinese: le ambizioni sono di far funzionare l’area se non per tutto l’anno almeno per una serie di appuntamenti che sconfinino anche sull’estate.
OCCHI PUNTATI SU MILANO?
E se in questi giorni il pubblico ha fatto letteralmente la fila per affollare i corridoi dell’ex nosocomio e cenare nella food court allestita nel cortile alberato, c’è da immaginarsi cosa potrebbe succedere in un assetto estivo. Tra l’altro il Regina Maria Adelaide offre alla rassegna inventata da Roberto Casiraghi e Paola Rampini delle potenzialità di crescita: per ora è stato concesso agli organizzazioni il piano terra, ma c’è un primo piano pronto ad essere invaso da gallerie e associazioni eventualmente espositrici delle prossime edizioni. Alle Carceri Nuove infatti The Others aveva evidenti problemi di crescita e oggi appaiono superati. Anche in questo senso la rassegna appare rigenerata. Il format, a questo punto, è maturo e pronto per allargarsi in altre città italiane. Basti pensare, solo per fare un esempio, che rassegne in grande crescita come miart, la kermesse d’arte contemporanea di Milano, non sono ancora ‘dotate’ di fiere collaterali.
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