Valorizzare le ville
Forse non tutti sanno che Vicenza è uno dei siti Unesco che possiede il maggior numero di monumenti protetti: ben 39. La città berica può infatti considerarsi un sito a “dislocazione multipla”, che dal centro storico estende le proprie ricchezze al di là della cinta muraria cittadina per raccogliere le ville cinquecentesche progettate dal Palladio all’interno dell’intero territorio provinciale.
Spesso conosciute, purtroppo o per fortuna, per ragioni legate al loro nuovo status di location di eventi culturali e mondani, le ville cinquecentesche progettate dal Palladio rischiano di essere confuse con semplici dimore di charme senza che se ne valorizzi la natura di patrimoni culturale regionale a forte vocazione di prodotto turistico da veicolare per la competitività regionale.
La Regione da anni sembra intenzionata a calare l’occhio di bue sempre ben centrato sulla città lagunare, la serenissima Venezia, per valorizzare le ville come prodotto locale all’interno di un nuovo sistema turistico di sviluppo territoriale (vedi la riforma della legislazione regionale del turismo, L. n. 135/2001 e il relativo progetto di valorizzazione).
La consapevolezza di questo prodotto turistico ulteriore, che può permettere al Veneto di imporsi come recettore internazionale di molteplici bacini di utenza, grazie all’interazione fra settori vicini tra loro (cultura, enogastronomia, benessere) non ha ancora portato alla realizzazione di azioni concrete di valorizzazione delle ville venete e di messa a sistema del territorio come un prodotto locale tipizzante e indipendente, da brandizzare a livello internazionale.
L’auspicio è che, con l’apertura del Palladio Museum, venga colta l’occasione per l’avvio di tale processo, attraverso un primo inserimento del circuito museale cittadino all’interno di un percorso di internazionalizzazione.
Stefano Monti
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #9
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