L’anima della Laguna
Dalla metà degli Anni Settanta, l’incontro fra i processi di trasformazione avviati a livello locale e le spinte internazionali ha dato forte impulso al riposizionamento dell’asse economico dell’area veneziana, ormai pronta per affrontare la sua metamorfosi sociale e culturale. È con il declino del settore industriale che Venezia vede accrescere il proprio ruolo internazionale quale meta privilegiata del mercato turistico.
La dimensione simbolica e culturale del territorio, guardata sotto nuova luce, ha saputo rivelare il proprio potenziale economico e produttivo e il turismo, divenuto la risorsa attorno cui ri-orientare il sistema economico, si è sviluppato con forza, spontaneamente, senza una pianificazione mirata e un efficace sistema di controllo.
La città antica, meta privilegiata dei viaggiatori di tutto il mondo, è l’area che più porta i segni della metamorfosi e dei suoi effetti di lungo termine. Al di là dell’indotto economico generato dagli imponenti flussi che interessano la Laguna, nel lungo periodo questo turismo disordinato ha generato una serie di esternalità negative di importanza non trascurabile. Con la fine degli Anni Settanta si è scatenato un graduale e costante cambio di destinazione d’uso degli edifici. Questo fenomeno, combinato al continuo calo delle attività commerciali e dei servizi rivolti ai residenti e all’alto costo della vita, ha innescato un fenomeno di espulsione dei residenti dal centro storico, arduo da arginare.
Il rischio più grande, in questa cornice, lo corre proprio quel capitale sociale e culturale su cui si è deciso di imperniare la riconversione economica della Laguna, quando l’industria ha iniziato il suo lento, inesorabile declino. La dimensione sociale e identitaria del territorio, quell’estensione che sola può dar vita agli splendori del centro storico, s’impoverisce mano a mano che la città si svuota. Sotto le pressioni a cui è sottoposta oggi, l’anima della città antica si sta progressivamente spegnendo, e della cultura che per secoli ha conquistato il mondo intero rischiano di restare solo le quinte.
Stefano Monti
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #13/14
Abbonati ad Artribune Magazine
Acquista la tua inserzione sul prossimo Artribune
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati