Stoccolma Design Week. In città e in fiera
Tutte le novità della vetrina scandinava arrivano dalla Stockholm Design Week, distribuita in città e la Stockholm Forniture & Light Fair. Mostre, incontri e dibattiti mettono a confronto i grandi del passato con le nuove generazioni di designer.
Esporre a Stoccolma significa entrare in una delle reti più importanti del design. La prima fiera dedicata al mobile risale al 1951 e da allora la sua rilevanza è cresciuta tanto da essere considerata uno degli appuntamenti più attesi dell’anno. In questa edizione si contano aziende da tutto il mondo, nonostante quelle nordiche occupino ancora la maggior parte delle aree espositive. In fiera prevale lo spirito organico e, come da tradizione, l’utilizzo di legni e materiali eco-sostenibili ricreano la tipica armonia del design scandinavo. Camminando per gli stand si percepisce un’unità di stile e formale, i colori sono pastello o declinano il grigio.
L’obiettivo è rispondere al mercato offrendo prodotti resistenti e duraturi, e la tendenza è quella di creare ambienti che favoriscano la socializzazione; così ampio spazio è dedicato al living e all’ufficio. Interessante il bazaar di Designboom Mart, presente in fiera per la settima edizione. Un’occasione davvero unica per conoscere di persona i lavori di una quarantina di designer emergenti come il duo inglese di Speckled Grey, che lavora a mano per produrre eleganti lampade di vetro soffiato e ceramica, ispirate alle linee di ciottoli e pietre.
Quest’anno ITA – Italian Trade Agency, Ufficio di Promozione del Commercio dell’Ambasciata Italiana, presenta qui alcuni dei designer più interessanti in collaborazione con Triennale Design Museum: Antonio Aricò, Sandra Faggiano, Attico, Sovrappensiero Design Studio, Ohh-Ahh! (Giuseppe Fasano),Villoresi Design, Tommaso Caldera, Alberto Rogato & Giuseppe Lo Cascio, Elena Salmistraro e ID-AG (Alessandro Gnocchi).
Ai giovani studenti e ai designer emergenti provenienti da tutto il mondo è dedicata Greenhouse, un’intera sezione che permette di osservare da vicino le nuove tendenze. Studio LiangShuang mostra la sua prima collezione Tuann, una rivisitazione del design tradizionale cinese; la finlandese Emma Ingelin da Novia University of Applied Sciences propone Bruno, un’idea insolita di pensare al mobile combinando legno e lana; Mathias Hellgren dall’Università di Gothenburg con In Bloom sfrutta le luci led per creare una serra da appartamento; infine una classe di Aalto University omaggia il Blu Oltremare, citando Il libro dell’Arte di Cennino Cennini, con quattordici prototipi di poltrone in compensato e tubi d’acciaio.
La fiera è l’occasione per stilare un bilancio delle esperienze passate e fermarsi a riflettere su cosa significhi produrre design oggi, così la mostra Inside Scandinavian Designcurata da Färg & Blanche valorizza il processo di creazione del mobile e una serie di talk è dedicata alla creatività, mentre la designer inglese Ilse Crawford, ospite d’onore della fiera, predispone una stanza delimitata da un muro di sughero al quale sono affisse delle domande: Design is? Do we need another chair? Perfect or Imperfect? Divertenti le risposte dei visitatori.
Tanti gli eventi in città tra showroom aperti, mostre e incontri. Svensk Form (The Swedish Society of Crafts and Design) organizza un PechaKucha Night con designer internazionali. L’Istituto Italiano di Cultura, progettato da Gio Ponti, ospita la seconda edizione di Tempo Italiano, il festival dedicato al design contemporaneo a cura di Patrizia Coggiola. Quest’anno il tema è #Tables, una riflessione sulla relazione tra design e cibo in linea con Expo. Workshop e degustazioni ma non solo: all’ingresso si viene accolti da Sleipnir, il cavallo di Odino realizzato da Duilio Forte e dagli studenti del workshop Voyager mentre all’interno sono esposti i Campotti di Mauro Olivieri e i lavori di Cesare Bizzotto, Ctrlzak, Studio Baag, Johnny Hermann, Esarc Hi-Tech, Sciara Design, Andrea Magnani e Giovanni del Vecchio, infine Chiara Capellini presenta una selezione di trecento carte da forno raccolte in tutta Italia, un’operazione antropologica che eleva l’oggetto di scarto a opera artistica elogiando la creatività gastronomica del nostro Paese.
Inaugurata in questi giorni e visitabile fino al 22 marzo la mostra Subjectivities. Selected Design presso Kulturhuset Stadsteatern curata da Summit, che vede designer della contemporaneità confrontarsi con pezzi storici provenienti dalla collezione del Nationalmuseum di Stoccolma.
Amalia Nangeroni
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