La primavera è all’insegna del FAI
Puntuali come ogni anno, con l’arrivo della bella stagione tornano le Giornate di Primavera organizzate dal FAI – Fondo Ambiente Italiano. Nel 2017 l’iniziativa, in programma sabato 25 e domenica 26 marzo, festeggia un anniversario importante, alzando il sipario sulla 25esima edizione e offrendo al pubblico oltre mille occasioni per ammirare luoghi di grande interesse artistico sparsi dal nord al sud dello Stivale. Ed è proprio questa la direttrice che abbiamo deciso di seguire per consigliarvi otto destinazioni da raggiungere durante il primo weekend di primavera.
MONTE VERITÀ – ASCONA
La storia inizia nel 1899, quando al Monte Verità arriva una comunità guidata da principi naturisti, teosofici e vegetariani. Una comunità visitata da intellettuali come Hermann Hesse e Carl Gustav Jung e che progetta edifici architettonicamente sorprendenti. Poi c’è una seconda stagione, durante la quale nasce un magnifico albergo in stile Bauhaus, che ancora oggi si staglia sulla sommità del monte. E nel 1978 qui approda Harald Szeemann, che cura una mostra permanente: Le mammelle della verità.
VILLA PANZA – VARESE
Villa Panza vuol dire un parco immenso, una dimora del XVIII secolo e soprattutto una collezione straordinaria raccolta da Giuseppe Panza di Biumo. Le 11 installazioni site specific di Dan Flavin da sole basterebbero a giustificare la visita, ma a rafforzare la motivazione c’è anche – fino al 15 ottobre – la mostra temporanea di Robert Wilson.
NEGOZIO OLIVETTI – VENEZIA
Restituito alla città di Venezia nel 2011, grazie a un necessario intervento di ripristino, il Negozio Olivetti affacciato su Piazza San Marco vanta una lunga e affascinante storia. Commissionato da Adriano Olivetti a Carlo Scarpa nel 1957 come “biglietto da visita” dell’azienda di Ivrea, il negozio rivela tutta la maestria progettuale dell’architetto veneziano: marmi, marmorini, gli immancabili giochi di luce e il Nudo in bronzo dorato di Alberto Viani animano uno spazio quanto mai adatto a ospitare non solo gli storici prodotti Olivetti, ma anche una serie di azzeccate rassegne temporanee.
DEPOSITO PER I BENI CULTURALI DI SANTO CHIODO – SPOLETO
La sua progettazione fece seguito al terremoto che colpì l’Umbria e le Marche nel 1997, con l’obiettivo di mettere a disposizione del territorio una struttura antisismica in grado di accogliere e salvaguardare le opere scampate alla furia della calamità naturale. Dotato di strumentazioni all’avanguardia, il Deposito per i Beni Culturali di Santo Chiodo, a Spoleto, può contare sulla professionalità del team di restauratori dell’Opificio delle pietre dure di Firenze. Un luogo di vitale importanza, specie dopo l’ultimo, tragico terremoto che ha colpito il Centro Italia.
DOMUS AUREA – ROMA
Fatta costruire da Nerone dopo l’incendio di Roma del 64 d.C., la nuova residenza imperiale poteva contare su interni ancora più fastosi, caratterizzati da marmi e preziosi decori. La recente campagna di restauri condotta su uno dei siti archeologici più importanti d’Italia ha riportato all’antico splendore una cospicua parte della dimora di Nerone, che, durante il weekend primaverile del FAI, aprirà le porte al pubblico domenica 26 marzo.
MONTE PIZZUTO – SOLOPACA (BN)
Sul Monte Pizzuto, in provincia di Benevento, c’è un serbatoio dell’acqua che capta 400 litri al secondo e li ridistribuisce a 150mila persone. Appassionante la visita per chi ama i siti industriali. Ma anche per gli appassionati d’arte contemporanea: qui infatti Mimmo Paladino ha realizzato una grande installazione utilizzando il vetro delle bottiglie “macinate”.
CASTELLO NORMANNO – TRICARICO (MT)
Matera sarà Capitale europea della cultura nel 2019. Mentre fervono progetti e preparativi, non ci sono solo i Sassi: nella vicina Tricarico vi consigliamo di visitare il Castello Normanno. Per scoprire la storia del socialista Rocco Scotellaro e per godere del reportage di Henri Cartier-Bresson dedicato alla Lucania.
VALLE DEI TEMPLI – AGRIGENTO
Luogo suggestivo per antonomasia, la Valle dei Templi di Agrigento è una meta che gli amanti dell’archeologia non possono mancare. Qui infatti è possibile ammirare gli esiti della campagna di scavo promossa dal Parco Archeologico in collaborazione con il Politecnico di Bari e l’Università di Catania. Riflettori puntati sulle rovine di un poderoso teatro, il cui ritrovamento contribuisce a rendere il mosaico di informazioni sull’antica città di Akragas ancora più dettagliato.
– Marco Enrico Giacomelli e Arianna Testino
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