Arte e storia in Emilia-Romagna
Non solo arte contemporanea in occasione di Arte Fiera a Bologna, ma anche tante opportunità, in una regione, l’Emilia-Romagna, che da sempre offre l’imbarazzo della scelta, tra cultura, scelte eno-gastronomiche e proposte festivaliere. Siamo rimasti in Emilia, tra Bologna e Modena ‒ che vedono impegnati due giovani direttori, Lorenzo Balbi al MAMbo e Diana Baldon alla Fondazione Modena Arti Visive ‒ raggiungendo anche Parma e Reggio.
LA MOSTRA
Spostandosi più su, rispetto a Bologna e alla sua Arte Fiera, nel cuore dell’Emilia, al Foro Boario di Modena, è in corso la mostra Mutina Splendidissima. La città romana e la sua eredità. Un progetto che nasce a 2.200 anni dalla fondazione di Modena e che ha riportato alla luce storia, origini, racconti sulla città sotterranea, che si snoda nelle viscere del centro storico. Le prime tracce risalgono al 183 a. C., con la nascita della colonia romana: il percorso documenta la gloria di Mutina a partire da questo evento, con dati, reperti, video e ricostruzioni multimediali, in mostra fino ad aprile 2018. A voler fortemente il tutto una fitta rete di partner e istituzioni: i Comuni di Modena, Parma e Reggio Emilia, i Musei Civici di Modena e Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bologna, che hanno curato il progetto con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Regione Emilia Romagna. Le celebrazioni sono partite nel 2017, con la durata di un anno.
IL MUSEO
Il museo è il MAMbo, che di recente ha scelto il suo nuovo direttore Lorenzo Balbi, alla sua prima Arte Fiera, tappa fondamentale per la città, al timone della sede bolognese. Ad Artribune, alle prime battute della sua direzione, aveva raccontato: “Penso che il polo delle arti contemporanee – che include il MAMbo, Villa delle Rose, il Museo Morandi, Casa Morandi e la residenza per artisti Sandra Natali – costituisca un unicum in Italia, in quanto sistema di promozione e produzione dell’arte contemporanea. Dunque il mio intento programmatico è quello di rivitalizzare e aumentare il prestigio internazionale di questa rete museale, con iniziative nuove e sperimentali, in un’ottica di contaminazione tra le arti che valichi un po’ le frontiere della arti visive e sconfini nel cinema, nella danza, nel teatro”.
In occasione della fiera, il MAMbo presenta Revolutija, una grande mostra realizzata in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, curata da Evgenia Petrova e Joseph Kiblitsky e inaugurata nel 2017, anno del centenario della Rivoluzione d’Ottobre. Settanta opere, tanti capolavori, altrettanti grandi artisti quali Nathan Alt’man, Natal’ja Gončarova, Wassily Kandinsky, Kazimir Malevich, Marc Chagall, Aleksandr Rodčenko, Valentin Serov. E intanto, in città, un fitto programma di iniziative collaterali accende la riflessione e il dibattito intorno a un grande evento storico del Novecento. Nel frattempo Balbi placa il desiderio di contemporaneo più contemporaneo al Padiglione de L’Esprit Nouveau, il gioiello di Le Corbusier di fronte alla fiera di Bologna, con la personale dell’artista di Belgrado, classe 1979, Katarina Zdjelar.
IL FESTIVAL
Per i festival, complice anche il clima, bisogna aspettare la primavera. Restiamo a Bologna con la settima edizione di Live Arts Week, da mercoledì 18 a sabato 21 aprile. La rassegna è dedicata alla performing art e alle ricerche sperimentali: “Live Arts Week”, spiegano gli organizzatori, “dà spazio ad atletiche esistenziali: non antepone l’arte agli artisti, espone a forme di sensibilità e idee, accoglie opere ibride e poliglotte, ospita singolarità umane, tessendo una sorta di contro-design della fruizione. Progettato come un’unica campata e un’architettura inedita, raccorda e permette di attraversare pratiche rappresentative del mondo contemporaneo”. A cura di Xing, la manifestazione, che chiamiamo festival solo per comodità, è nata nel 2012 dalla fusione di due eventi, Netmage – International Live Media Festival e F.I.S.Co. – Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo, organizzati a Bologna dal 2000 al 2011. Il programma si snoda tra l’ex Galleria d’Arte Moderna di Bologna e il Padiglione de L’Esprit Nouveau, il MAMbo, la galleria P420, Localedue, Galleriapiù, Tripla e Galleria de’ Foscherari. Parteciperanno, tra gli altri, Krofiofit Juurak, Luciano Maggiore/Louie Rice, Julian Weber, Paolo Bufalini/Filippo Cecconi, Mårten Spångberg, Mark Fell, Antonia Baehr/Latifa Laabissi /Nadia Lauro, Mette Edvardsen, Goodiepal & Pals, Liliana Moro, Leandro Nerefuh/Libidiunga Cardoso/Cecilia Lisa, Eliceche/Caetano, Rodrigo Sobarzo de Larraechea, David Wampach, Hannah Sawtell.
DORMIRE E MANGIARE
Si dorme Al Cappello Rosso, nel cuore di Bologna, in via de’ Fusari. La particolarità dell’albergo è nelle sue trentatré camere, decorate da artisti e scenografi. Alcune di esse sono state realizzate in collaborazione con il BilBOlbul, Festival Internazionale del Fumetto, esponendo le illustrazioni create dagli artisti ospitati dalla struttura. Ma c’è anche una stanza che omaggia John Cage e una camera American Icon, realizzata dallo scenografo Mauro Tinti, così come un omaggio alla fashion designer Elsa Schiaparelli.
Si mangia sotto i portici, all’Osteria Bottega di Daniele Minarelli, che propone rigorosamente cucina tradizionale (accompagnata da una buona carta dei vini) o naturalmente da FICO, l’ultima creatura dell’Eataly World, a Bologna, dove i luoghi di ristoro sono 45: tra ristoranti stellati e bistrot, c’è solo l’imbarazzo della scelta!
‒ Santa Nastro
AL CAPPELLO ROSSO
Via de’ Fusari 9
051 261891
www.alcappellorosso.itOSTERIA BOTTEGA
Via Santa Caterina 51
051 585111FICO
Via Paolo Canali 8
www.eatalyworld.it
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