Vienna solo per turisti di massa in 9 polaroid

Una città può essere visitata adottando svariate strategie, dal turismo intelligente a quello che predilige i luoghi più noti e fotografati. Seguendo quest’ultima direzione, l’imperativo è: minimizzare lo sforzo, massimizzare i risultati per collezionare quante più esperienze possibili di ogni città che si visita senza farsi scrupoli. Ecco una serie di consigli per visitare Vienna fregandosene del turismo intelligente e giocando con l’ironia.

DORMIRE CON AIRBNB

I tetti di Vienna. Photo Roberto Moliterni

I tetti di Vienna. Photo Roberto Moliterni

Per dormire, evitate l’albergo. Affittate invece un autentico appartamento su Airbnb, vi sembrerà di essere un vero viennese che la mattina esce di casa. Non sentitevi in colpa se i veri viennesi si sono trasferiti in periferia perché tutti gli appartamenti del centro storico sono affittati a turisti.

IL DUOMO DI SANTO STEFANO

Vienna, Duomo di Santo Stefano. Photo Roberto Moliterni

Vienna, Duomo di Santo Stefano. Photo Roberto Moliterni

Il Duomo di Santo Stefano è “il massimo esempio di gotico viennese”, quindi la prima cosa da vedere, e si presta perfettamente al turismo mordi e fuggi. A differenza di altre chiese monumentali in Europa non ci sono controlli, si entra e si esce velocemente e questo, quando si ha un programma serrato di monumenti in elenco, può far comodo. La parte visitabile senza pagare è solo una navata, quanto basta per meravigliarsi un attimo della maestosità del gotico e dire di esserci stati. Non fatevi tentare dal tour nelle catacombe, le migliaia di ossa ammucchiate potrebbero deprimervi, mentre voi siete in vacanza per produrre ricordi felici, né le torri della chiesa, tanto le città viste dai campanili sono tutte uguali, potrete andarci anche a Firenze, a Praga e persino a Trani.

SISSI IN CARROZZA

Carrozza a Vienna. Photo Roberto Moliterni

Carrozza a Vienna. Photo Roberto Moliterni

Tutti abbiamo passato l’infanzia obbligati a vedere sulla Rai una settimana Via col vento e quella successiva La principessa Sissi, e così via per anni. Una delle maggiori attrazioni di Vienna ‒ perciò voi non potete evitarlo ‒ è il palazzo in cui visse Sissi, l’Hofburg. All’interno chilometri di esposizione delle pentole e delle stoviglie delle sue cucine, e naturalmente le sue stanze, in cui viene ricostruita fiabescamente la sua tormentosa vita. Saltate a piè pari le stanze di altri personaggi storici di cui non sono stati fatti film romantici. Riservate invece questo tempo per fare un giro in carrozza, come una vera principessa. Nel centro storico di Vienna sono dappertutto, il suono degli zoccoli dei cavalli fa da orologio alla città.

LA SCHNITZEL

Camerieri del Kaffee Alt Wien. Photo Roberto Moliterni

Camerieri del Kaffee Alt Wien. Photo Roberto Moliterni

La più famosa Schnitzel, cioè la tipica cotoletta viennese che, però, nei menù in italiano, per farsi capire, definiscono “alla milanese”, si trova da Figlmüller, a Bäckerstraße 6. Anche se troverete una fila lunghissima, probabilmente di milanesi, pazientate e non fatevi tentare dal Kaffee Alt Wien, che pure fa la Schnitzel e si trova 50 metri più avanti. Per altro, i camerieri sono parecchio simpatici e perdereste tempo a fare conversazione con dei veri viennesi, mentre l’interno del locale non ha medievalerie, solo un’inutile collezione di cartelloni teatrali storici e recenti.

LA SACHER

Vienna e la torta Sacher. Photo Roberto Moliterni

Vienna e la torta Sacher. Photo Roberto Moliterni

Ovunque a Vienna proveranno a rifilarvi la torta Sacher. Voi rifiutatela sempre. Dovrete mangiarla solo all’Hotel Sacher, a Philarmonikerstraße 4, dove è stata inventata da Franz Sacher nel 1832. Non importa che da allora la ricetta sia forse cambiata e che costa quasi il doppio che dalle altre parti. Dopo, comunque sia stata la torta, dite che è la più buona che avete mangiato a Vienna. Non dimenticatevi di fotografarla dall’alto e pubblicare la foto su Instagram.

IL BELVEDERE

Vienna e Il Bacio di Klimt. Photo Roberto Moliterni

Vienna e Il Bacio di Klimt. Photo Roberto Moliterni

Al Belvedere, la residenza estiva degli Asburgo, che oggi ospita un’importante collezione, tra cui Il Bacio di Klimt, saltate tutti i quadri, compreso il Napoleone di David, e andate direttamente al Bacio per farvi un selfie. Se c’è troppa fila potreste ripiegare sull’Abbraccio di Egon Schiele, molto meno gettonato, ma comunque romantico. Se invece ci tenete proprio al Bacio infilatevi in un qualsiasi negozio di souvenir, dove è pieno di riproduzioni, e scattatevi lì il selfie.

I WAFER MANNER

Vienna e i wafer Manner. Photo Roberto Moliterni

Vienna e i wafer Manner. Photo Roberto Moliterni

Non potete tornare a casa senza i wafer Manner di cui trovate un negozio accanto al duomo, a Stephanplatz 7. Siccome non potete riempirvi la valigia di wafer, comprate una scatola di latta vuota brandizzata: tornati in Italia, riempiteli di italianissimi Loacker e fateli assaggiare ai vostri amici dicendo che sono Manner. Tanto sembra che la Loacker, nel 1925, si sia ispirata proprio alla Manner, sul mercato già dal 1898.

IL PRATER

Il Prater di Vienna. Photo Roberto Moliterni

Il Prater di Vienna. Photo Roberto Moliterni

Al Prater, il parco giochi di Vienna, invece non andateci. È vero, dalla ruota panoramica potreste fare la foto simbolo della vostra vacanza. Ma qui ci vengono i veri viennesi, ragazzini sugli skateboard, uomini in canottiera che bevono birre in lattina e famiglie popolari. Niente di più lontano da quello che cerca un turista di massa.

LA CASA DI FREUD

La casa di Freud a Vienna. Photo Roberto Moliterni

La casa di Freud a Vienna. Photo Roberto Moliterni

Evitate anche la casa di Freud, a Bergasse 19: potrebbe farvi venire i sensi di colpa per essere stati dei veri turisti di massa.

Roberto Moliterni

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