Il Lazio ad arte. Fra mostre e festival

L’estate è finita ed è ora di ripartire. Non senza però qualche scappatella culturale, magari scegliendo Roma e il Lazio come destinazione.

LE MOSTRE

Non si può che iniziare da Roma, dalla Capitale, e da uno dei suoi più importanti musei, il MAXXI, che ha chiuso la stagione estiva con l’annuncio di una programmazione autunno-inverno veramente col botto. Multidisciplinare, a cavallo fra arte contemporanea, fumetto, architettura e sociale, come è giusto che sia. “Nell’autunno 2018”, spiega ad Artribune il direttore artistico Hou Hanru, “in un momento critico di trasformazione sociale legato a tanti eventi politici, geopolitici ed economici caratterizzati da profondi contrasti, il MAXXI continua a offrire progetti dinamici capaci di stimolare il mondo dei creativi e il suo pubblico a confrontarsi, attraverso immagini e azioni, con la realtà di un mondo in rapida evoluzione”.
La mostra Low Form. Imaginaries and Visions in the Age of Artificial Intelligence propone un focus sulla rivoluzione digitale (che inaugura il 20 ottobre), mentre a novembre Germano Celant curerà l’antologica di Paolo Pellegrin, fotografo dieci volte vincitore del World Press Photo Award. “‘Low Form’ presenta una nuova generazione di artisti cresciuta nell’era della comunicazione globale e della rappresentazione elettronica, che risponde alla sfida della travolgente cultura dell’immagine digitale sviluppando singolari strategie estetiche; i reportage fotografici di Paolo Pellegrin presentano, con sensibilità, i drammi umani in tutto il mondo”, sottolinea Hanru. La mostra include anche un lavoro commissionato dal MAXXI, dedicato a L’Aquila, città straziata dal terremoto nel 2009, e alla sua ricostruzione.
E poi ancora la prima personale di Zerocalcare e La Strada. Dove si crea il mondo, una mostra che trasforma, sotto la curatela dello stesso Hanru, il museo in una strada, in un crossover tra architettura, arte contemporanea, design e nuove tecnologie con opere, tra gli altri, di Jeremy Deller, Barbara Kruger, Boa Mistura, Alberto Garutti, fino agli approfondimenti su Paolo Portoghesi e Michele De Lucchi. “Il museo si trasforma in uno spazio stradale in cui le realtà della vita quotidiana e l’immaginazione, i sogni e la poesia si mescolano per diventare un mondo nuovo, in qualche modo utopico ma intrinsecamente realistico, con una densità e intensità mozzafiato!”.

IL MUSEO

Quello che sto progettando è certo un percorso ambizioso, volto a una tensione continua per raggiungere dei risultati ottimali che strutture uniche al mondo come quelle tiburtine meritano. Rappresentiamo una entità nuova, inedita, composita, territoriale, ma con una vocazione ben più ampia avendo ben due siti Unesco nel patrimonio. Il tutto necessita di una visione supportata da obiettivi da verificare e costruire giorno per giorno”. A parlare, in un’intervista rilasciata ad Artribune, è Andrea Bruciati, direttore di Villa Adriana, la più grande villa mai appartenuta a un imperatore romano, e Villa d’Este a Tivoli, capolavoro del Rinascimento italiano, insieme uno dei siti più complessi e affascinanti del Paese, a soli 28 km da Roma, immerso fra i Monti Tiburtini. La visita, che si articola tra il Canopo, il Teatro Marittimo, le Terme, la Piazza d’Oro, il Teatro Greco, solo per fare qualche esempio tra le mille opportunità che offre il sito, si arricchisce della fitta programmazione di mostre ed eventi: da verificare prima di ogni visita (e da non perdere).

Gruppo scultoreo dei Niobidi di Ciampino (età antica). Photo credits Quirino Berti per Villa Adriana e Villa d'Este (MiBAC)

Gruppo scultoreo dei Niobidi di Ciampino (età antica). Photo credits Quirino Berti per Villa Adriana e Villa d’Este (MiBAC)

IL FESTIVAL

Si torna nella Capitale, che fa da cornice a una quantità esagerata di festival e rassegne. Impossibile citarne solo uno. Tra questi c’è naturalmente il blasonatissimo Romaeuropa Festival, che si svolge fino al 25 novembre, diffondendosi a macchia d’olio in città. Teatro, danza, nuove tecnologie, arte contemporanea: il meglio si dà appuntamento qui nella kermesse presieduta da Monique Veaute e diretta da Fabrizio Grifasi. Molte le sedi interessate, dal quartier generale, l’Opificio Telecom Italia, al Mattatoio (non più Macro) a Testaccio, fino al Teatro Vascello (senza contare il fitto coinvolgimento delle Accademie straniere che popolano la Capitale). Qualche nome in programma? Mario Martone, Raffaele di Florio, Anna Redi con Tango Glaciale Reloaded – 1982-2018, Milo Rau, i fuse*, Rioji Ikeda e l’artista Elisa Giardina Papa.

MANGIARE E DORMIRE

A 36 km da Roma e a 20 da Tivoli si trova Zagarolo, sui monti Prenestini. L’area circostante e il paese sono estremamente affascinanti, perfetti per una fuga d’autunno, a maggior ragione se completata da una “scappata” gastronomica al mitico Mercato Contadino ‒ nato nel 2011 dalla collaborazione fra l’amministrazione comunale e l’associazione Sviluppo e Territorio ‒, centro di raccolta di prodotti freschissimi e di qualità, con venticinque postazioni per i produttori locali, aperto tutte le domeniche.
Altro indirizzo da non perdere, questa volta a Frascati, ai Castelli romani, è la gelateria Greed ‒ Avidi di Gelato, di Dario Rossi, con il suo gelato naturale al 100% senza glutine e lattosio, che segue negli ingredienti la stagionalità e sorprende con le incursioni salate nella tradizione.
Si dorme invece a Labico, nel magnifico Resort & Spa di Antonello Colonna. Obbligatorio assaggiarne anche la cucina.

Santa Nastro

Articolo pubblicato su Grandi Mostre #12

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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