Ancestrale sogno dell’uomo, il volo ha ispirato il duo artistico Studio Drift nell’ideazione dell’installazione cinetica ambientale In 20 Steps, una delle opere d’arte presenti nel nuovo The Abu Dhabi EDITION. Inaugurata nell’autunno 2018, la struttura alberghiera segna il debutto nel Medio Oriente del brand di luxury boutique hotel omonimo e precede l’apertura del complesso omologo destinato alla vicina Dubai. Collocato nella grande lounge, lo scultoreo intervento del collettivo di base ad Amsterdam costituisce “un tributo al desiderio umano di riuscire a volare, nonostante la forza di gravità”, nonché un inno alla “persistenza di fronte alle avversità”. A comporlo sono venti delicate ali di vetro, ciascuna evocativa, seppur in modo astratto, delle diverse fasi del volo.
L’opera potrebbe essere associata alle speranze che in molti nutrono per il futuro di Abu Dhabi, città determinata a conquistare, nell’arco dei prossimi anni, un ruolo chiave nel novero delle destinazioni di interesse artistico e architettonico su scala globale. Il primo fondamentale passo di questo percorso è già stato raggiunto con l’apertura del Louvre Abu Dhabi, in grado nell’arco dei primi dodici mesi di attirare, in quella che fino alla prima metà del XX secolo era una località semisconosciuta dello scacchiere mediorientale, oltre un milione di visitatori. I venti minuti necessari per raggiungere l’Abu Dhabi EDITION dal museo progettato da Jean Nouvel costituiscono un punto di forza per questo hotel dall’impronta sofisticata.
DESIGN E SERVIZI
Con una posizione privilegiata sul Golfo Persico, ad Al Bateen Marina, e nelle vicinanze di un vivace porto turistico, l’hotel mette a disposizione degli ospiti suite, oltre 50 residenze esclusive per soggiorni lunghi e 198 camere, singolarmente impreziosite dagli scatti del fotografo Brett Weston, che offrono una poetica interpretazione della sinuosità delle dune di sabbia. La rosa dei servizi aggiuntivi strizza l’occhio al wellness e all’entertainment, mentre dalla composita offerta gastronomica emergono i tre ristoranti creati in esclusiva dallo chef di fama mondiale Tom Aikens, il più giovane di sempre a ricevere le due stelle Michelin.
Completamente progettato dalla Ian Schrager Company – la società dell’imprenditore statunitense divenuto celebre come comproprietario e cofondatore del glorioso Studio 54 –, e da Wimberly Interiors – il cui “talent pool” è specializzato in tutti i comparti del luxury design –, l’hotel combina un’indole contemporanea con forme, materiali, palette cromatiche e dettagli decorativi desunti dall’architettura tradizionale locale. Non solo un hotel, assicurano da Abu Dhabi, ma un multiforme “complesso di strutture, spazi e ambientazioni elegantemente progettato”, concepito per soddisfare le esigenze di una nuova generazione di viaggiatori, in arrivo in città per turismo, diletto e affari.
‒ Valentina Silvestrini
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #47
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