Le Fiandre come hanno affrontato il lockdown?
Riassunto in cinque puntate - e altrettanti video - dell'iniziativa Stay at Home Museum promossa da VisitFlanders. Un ottimo esempio di coordinamento, di interesse verso il pubblico e di vicinanza a esso durante il difficile periodo della Fase 1.
Un po’ di invidia, sana ci si augura, la proviamo sempre, da italiani, al cospetto di realtà magari più piccole in termini di estensione geografica ma estremamente più organizzate. Ad esempio dal punto di vista della promozione turistica. Prendiamo le Fiandre: pur lasciando ampia libertà di programmazione alle singole istituzioni, VisitFlanders ha attivato un percorso di visita virtuale coordinato, calendarizzato, multilingue. Parliamo dello Stay at Home Museum, la cui serialità ha scandito – piacevolmente, verrebbe quasi da dire – le settimane di lockdown che speriamo di esserci lasciati alle spalle almeno fino al prossimo autunno. All’insegna del motto: “I nostri musei potrebbero essere chiusi, ma la nostra passione per i maestri fiamminghi brucia inalterata” (Peter De Wilde, CEO di VisitFlanders).
https://www.flemishmasters.com/it/eventi/stay-at-home-museum#viewport
VAN EYCK, AN OPTICAL REVOLUTION
Brutto colpo per l’anno dedicato a Jan Van Eyck, con la megamostra Van Eyck, An Optical Revolution all’MSK di Gent che, malgrado avesse fatto sold out, ha dovuto chiudere a causa dell’emergenza sanitaria. Certo, vedere dal vivo, in un un’unica occasione, metà delle opere note del maestro fiammingo è un un evento irripetibile. Ma intanto, senza darsi per vinti, gli organizzatori hanno proposto con una diretta Facebook la visita in compagnia del co-curatore della mostra Till-Holger Borchert, e anche una sessione di domande aperte grazie alla disponibilità dell’esperta Frederica Van Dam. E naturalmente il tour guidato rimane fruibile online.
GLI ANGELI CADUTI SECONDO PIETER BRUEGEL
La seconda tappa dello Stay at Home Museum è all’insegna di Pieter Bruegel grazie alla voce del direttore del Royal Fine Arts Museum di Bruxelles. Occasione anche questa piuttosto unica: avere accanto a sé – almeno virtualmente, nella formula in diretta e poi su Youtube, come per ogni appuntamento della serie – non soltanto uno degli studiosi più competenti in materia, ma pure una figura pivotale della politica culturale fiamminga e belga: Michel Draguet. In sua compagnia si possono scoprire tutti i segreti di un’opera centrale dell’epoca d’oro della pittura nelle Fiandre, ovvero La caduta degli angeli ribelli.
A CASA DI PIETER PAUL RUBENS
Chi meglio di Ben Van Beneden, il direttore della casa-museo di Rubens, poteva raccontare l’“imperatore dei pittori barocchi”? Un racconto che si svolge all’interno della dimora ad Anversa in cui visse e lavorò il pittore per un trentennio, ma anche nell’adiacente giardino. Una passeggiata a distanza nei luoghi più intimi di Rubens, fin dentro il suo studio. E chiaramente non mancano le opere – quelle contenute nella stessa Rubenshuis, in particolare uno dei suoi più celebri autoritratti.
JAMES ENSOR E LA SUA OSTENDA
Da Gent a Bruxelles, da Anversa a Ostenda. Siamo ora al Mu.ZEE, dove la curatrice Mieke Mels traccia un ritratto di James Ensor, che proprio nella città costiera nacque e morì. Un efficace saggio visivo che in venti minuti traccia un quadro – è il caso di dirlo – esaustivo e al contempo stimolante ulteriori approfondimenti. (Reminder: l’opera più celebre di Ensor, L’entrata di Cristo a Bruxelles nel 1889, è conservata al Getty Center di Los Angeles.)
MECHELEN LA RINASCIMENTALE
Non temete: Hof van Busleyden non è il nome di un celebre pittore fiammingo di cui ignoravate l’esistenza. È invece un palazzo rinascimentale di gran pregio, highlight del periodo borgognone che vissero le Fiandre. Siamo a Mechelen, nella residenza del colto mecenate Hieronymus van Busleyden, animatore di un cenacolo che in queste sale ha visto il passaggio di figure come Tommaso Moro ed Erasmo da Rotterdam.
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