Destagionalizzare il turismo è una delle chiavi di volta per il cambio di passo della Puglia, che certo può contare su città d’arte e attrazioni culturali diffuse sull’intero territorio regionale che valgono il viaggio in qualunque periodo dell’anno. Bari è oggi epicentro di un sistema molto vivace, città di mare, sul mare, che vanta una storia antichissima, come testimoniano gli scavi dell’insediamento dei Peucezi, risalente all’Età del Bronzo. La sua posizione ne ha fatto un crocevia commerciale che nei secoli ha arricchito la città anche in termini culturali, tra ascese e cadute, dalla contesa tra Longobardi e Bizantini alla fiorente epoca sveva (cui seguirà una girandola di dominazioni). Fino al 25 giugno 2022, proprio il Castello Svevo, simbolo architettonico della città medievale, ospita una grande antologica di Aurelio Amendola (Pistoia, 1938), fotografo che in oltre sessant’anni di attività si è confrontato con le opere e i ritratti di molti maestri, da Michelangelo a Burri, passando per Warhol, Kounellis e Lichtenstein. Un percorso in oltre 200 fotografie, che istituiscono anche una relazione con la storia della città, nella sezione dedicata alla Cattedrale di San Sabino, con scatti inediti dell’artista. Un’occasione in più per visitare Bari e scoprirne i principali punti di interesse, con qualche incursione fuori porta.
COSA FARE E COSA VEDERE A BARI. L’ITINERARIO NEL CENTRO CITTÀ
Per approcciare la città si può iniziare verificando sul posto il curioso primato che fa di Bari la città con il lungomare più lungo d’Italia e d’Europa, esteso per oltre 15 chilometri.
Sarà sufficiente percorrerne il tratto più centrale – a ridosso della città vecchia –, spingersi verso la spiaggia Pane e Pomodoro, o in direzione opposta, puntare verso il porto, prima di arrivare in vista del Faro di San Cataldo. Addentrarsi nella cittadella di Barivecchia apre un ulteriore scenario: l’urbanistica, con il dedalo di vicoli (tra questi anche l’ormai celeberrima “via delle orecchiette”, nella zona dell’Arco Basso, a uso e consumo turistico) e gli edifici in pietra bianca, risale al periodo medievale. Ai margini sta il Castello Svevo, fortezza del XIII secolo, poi residenza rinascimentale, oggi sede museale (con gipsoteca) ed espositiva.
Tra i punti di interesse del tour anche la Cattedrale in stile romanico-pugliese (ma nasconde una cripta barocca), con il suo campanile svettante, la chiesa rumena ortodossa di San Gregorio (la più antica in città, edificata nel X secolo) e la Basilica di San Nicola, centro irradiante dell’attaccamento barese al santo patrono della città, protagonista non solo dell’immaginario religioso, ma anche di quello culturale (una visita al Museo Nicolaiano chiarisce questo rapporto secolare, conservando una serie di opere artistiche che tracciano la storia della Basilica e del culto dei fedeli verso il santo di Mira, sulle cui spoglie è stata fondata la basilica, consacrata da Papa Urbano II). Fuori dalla cittadella si trova l’ordinata scacchiera dell’ottocentesco quartiere murattiano.
BARI: IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SANTA SCOLASTICA
Al prestigio delle collezioni conservate in una delle più antiche istituzioni museali archeologiche di Puglia si è sommata, un anno fa, l’importante operazione di rinnovamento degli spazi e dei percorsi di visita del complesso di Santa Scolastica, ex monastero benedettino che accoglie l’ente. Oggi all’ingresso del museo sono visitabili porzioni di mura elleniche e le cisterne medievali del monastero, prima di accedere all’antico dormitorio delle monache, da cui si dipana la visita: al piano terra, le sezioni dedicate alla storia archeologica della antica Peucezia, odierna Terra di Bari (VI e III secolo a.C.); al primo piano, le sezioni dedicate al tema della “Preistoria e protostoria in Terra di Bari”; nel bastione cinquecentesco, un’installazione in videomapping che ricostruisce l’ambiente originale. Adiacente è l’area archeologica di San Pietro, che mostra una stratificazione urbanistica che dall’Età del Bronzo – all’epoca del più antico insediamento sul territorio – muove fino all’età romana, prima di essere inglobata nell’edilizia medievale. Spesso il museo accoglie anche mostre di arte contemporanea.
http://www.museoarcheologicosantascolastica.it/
BARI: LA PINACOTECA METROPOLITANA CORRADO GIAQUINTO
Al quarto piano del Palazzo della Provincia di Bari si accede alla pinacoteca cittadina. L’arte pugliese dall’XI al XX secolo è qui rappresentata in un percorso che spazia da una nutrita sezione medievale al nucleo di dipinti veneti provenienti dalle chiese locali, a opere di scuola napoletana di epoca barocca, alla raccolta di pittura dell’Ottocento. Un corpus prezioso racconta l’opera di Giaquinto, pittore di Molfetta vissuto nel XVIII secolo, tra gli esponenti di spicco del Rococò in ambito europeo.
I TEATRI DI BARI
Edificato tra il 1912 e il 1914 nell’ansa del vecchio porto, il Teatro Margherita ha assunto a partire dal 2018 la funzione di spazio espositivo per l’arte contemporanea (insieme a Spazio Murat nell’ex mercato di generi alimentari e all’ex mercato del pesce è oggi Polo per l’arte e la cultura contemporanea della città). Resta invece fulcro di un ricco calendario di arti performative e concerti il Teatro Petruzzelli, inaugurato nel 1903 per dotare la città di uno spazio prestigioso e capiente (ancora oggi è il quarto più grande teatro d’Italia). Sin dalle prime rappresentazioni, le aspettative furono mantenute e oggi il cartellone continua a confermare questa vocazione. Curiosità a margine: nel ’73, il Petruzzelli sarà palcoscenico “cinematografico” di Monica Vitti e Alberto Sordi nel film Polvere di Stelle, che ricostruisce una parentesi realmente vissuta dal teatro, con l’occupazione da parte delle truppe anglo-americane per farne un luogo di svago per le truppe, durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma il più antico teatro cittadino ancora in attività è il Piccinni, inaugurato nel 1854.
http://www.spaziomurat.it/
https://www.fondazionepetruzzelli.it/
IL CIRCUITO DELL’ARTE CONTEMPORANEA A BARI
Proprio nel cuore del borgo antico, il Museo Nuova Era è in attività dal 1991 per aprire una finestra sul mondo dell’arte contemporanea, in una galleria che dà spazio ad artisti italiani e internazionali del panorama odierno (attualmente in mostra Daniela Perego). Anche il coworking Faro Futuro, nato di recente a ridosso del faro antico (dunque non distante dall’importante polo fieristico Fiera del Levante), si propone come spazio espositivo per il contemporaneo. E così il project space Voga, inaugurato nell’estate 2021 nel quartiere Libertà su iniziativa di Bianca Buccioli, Nicola Guastamacchia e Flavia Tritto, che hanno scelto di scommettere su un’area interessata da molte fragilità. Attraverso un programma di mostre, workshop e residenze, qui ci si propone di incentivare la ricerca e la produzione di arte contemporanea in Puglia (fino al 5 maggio è protagonista Cristian Rizzuti, con Punti di fuga).
https://www.museonuovaera.com/
https://www.farofuturo.it
https://www.vogaartproject.com/
SAN PAOLO A BARI. IL QUARTIERE MUSEO DELLA STREET ART
Parte di un più diffuso programma di rigenerazione delle aree periferiche urbane attraverso la street art, varato su base regionale, il progetto QM (quartiere museo), a cura dell’associazione Mecenate90, ha recentemente cambiato il volto del quartiere San Paolo, con il coinvolgimento di dieci artisti (5 nazionali e internazionali, 5 locali) chiamati a intervenire su altrettanti edifici della più popolosa area della città (il modello è quello del Museo Condominiale di Tor Marancia a Roma). Al primo ciclo di dipinti murali, completato l’autunno scorso, si aggiungeranno presto gli esiti di una nuova fase di interventi (altri dieci lavori). E per ridefinire lo spazio è atteso anche l’intervento della scuola di Renzo Piano. Al momento, l’itinerario spazia dall’omaggio al San Nicola di Bari, a firma C215 (il francese Christian Guemy), all’angelo di Rizek, all’intenso volto femminile di Chekos, alla riflessione sui pericoli dei media digitali di Hogre. Ma tra i murali cittadini merita un passaggio anche l’intervento di David Tremlett al Complesso Monumentale di Santa Chiara e San Francesco della Scarpa, con le 27 campiture di Wall Surfaces (2019).
LA FONDAZIONE PINO PASCALI A POLIGNANO
Nato nel 1998 in seguito a una consistente donazione di opere e cimeli appartenuti all’artista Pino Pascali (scomparso a soli 33 anni, nel 1968), il Museo ha dato vita a una Fondazione nel 2010. La sede odierna, negli spazi dell’ex mattatoio di Polignano, nella zona del lungomare a sud della città, è stata inaugurata due anni dopo, per ospitare la collezione permanente e le mostre temporanee, oltre che per sostenere i vincitori dell’annuale Premio Pino Pascali. Tutto, insomma, ruota sulla promozione dell’arte contemporanea pugliese, qui sostenuta da un serio lavoro di ricerca e da validi allestimenti.
https://www.museopinopascali.it/
IL GIARDINO BOTANICO LAMA DEGLI ULIVI
Non distante da Monopoli, tre ettari ricavati nel panorama più rituale della campagna pugliese, tra ulivi millenari che qui lasciano spazio a un affascinante giardino botanico, sorto sopra un’antica lama, depressione carsica peculiare del territorio, che a propria volta cela grotte, ambienti ipogei e chiese rupestri (due, datate tra il 1000 e il 1200, a opera dei monaci in fuga dagli ottomani). Sotto il profilo botanico, si ammirano oltre 2000 specie vegetali, non solo autoctone, ma in arrivo da ogni parte del mondo. Spostandosi nella cittadina sul mare – che all’inizio di settembre 2022 accoglierà la seconda edizione della mostra Panorama di Italics, dopo l’intervento a Procida – si visita il centro antico dominato dal Castello di Carlo V (ma anche i rifugi antiaerei che corrono sotto l’abitato, a 8 metri di profondità, ora anche sede espositiva temporanea per l’arte contemporanea).
https://www.lamadegliulivi.it/
DOVE MANGIARE A BARI E NEI DINTORNI
Iniziamo dai fondamentali. Per assaggiare una buona focaccia barese, l’indirizzo giusto è quello del Panificio Adriatico, che propone anche variazioni sul tema della classica ricetta con olio extravergine, olive e pomodorini, e poi taralli e freselle.
Sempre in città, non distante dal lungomare, c’è Vettor, ritrovo informale che può prestarsi a una pausa pre o dopoteatro, nelle vicinanze del Petruzzelli; la proposta gastronomica è fusion, ispirata dalla cultura giapponese, la qualità del pescato è una garanzia.
Est Vineria è invece una piacevole enoteca con gastronomia e cucina, centrata sui vini naturali. Si può mangiare anche all’aperto, il menu cambia giornalmente, scritto su una lavagna, in base al mercato, tra lampascioni bolliti con olio, aceto e menta, polpo e patate al forno, stufato di cicorie catalogne e sponsali, bombette di maiale.
Fuori città, in direzione Trani, si raggiunge Lula, progetto di panificazione di Luca Lacalamita (ex Enoteca Pinchiorri), che valorizza l’identità del territorio attraverso pani contadini, taralli, focacce e creazioni di pasticceria preziose nell’estetica, quanto genuine e ricche di gusto.
Scendendo a sud, si raggiunge a Putignano una delle tavole d’autore più interessanti di Puglia e d’Italia: la cucina è quella di Angelo Sabatelli, solido ambasciatore di un pensiero gastronomico votato alla sperimentazione, che però non dimentica le radici.
https://panificioadriatico.it/
https://ristorantevettor.it/
https://www.vineriaest.com/
https://www.lulatrani.it/
https://www.angelosabatelliristorante.com/
‒ Livia Montagnoli
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