A nord della Toscana sorge la piccola città di Lucca, una delle più belle città d’arte d’Italia, dal caratteristico centro storico medievale animato ogni anno da festival e rassegne di fama internazionale, come il Lucca Summer Festival, il Lucca Comics&Games, concerti ed eventi. Ma oltre a essere un valido palcoscenico, il centro storico è ricco di palazzi storici, monumenti, chiese e musei. Ecco una guida per non perderne nessuno.
‒ Valentina Muzi
TORRE GUINIGI
Sebbene nella storia Lucca fosse punteggiata da oltre 250 torri, a oggi ne rimangono solo tre: l’antica Torre delle Ore, il Campanile di San Martino e la Torre Guinigi.
Quest’ultima venne costruita per volontà della ricca famiglia di mercanti da cui prende il nome, e si staglia nel centro storico della città, incastonata in un dedalo di vie che ne consentono l’arrivo. Arrivati alla sua sommità dopo aver salito ben 230 scalini -all’altezza di 44,25 metri – quello che si apre è un piccolo giardino pensile dove sono presenti cinque lecci, ormai secolari, incorniciate dalle lontane colline lucchesi. Ma oltre al giardino e al suggestivo panorama, c’è una leggenda che aleggia sull’antica Torre e che la rende ancor più affascinante. Sembra che a volere fortemente questa piccola “oasi pensile” fosse proprio la famiglia Guinigi, e che l’albero più alto sia stato piantato dall’ultimo erede della casata, Paolo Guinigi. La leggenda narra che l’albero in questione perse tutto il suo folto fogliame nel momento in cui fu catturato e fatto prigioniero da Francesco Sforza. Ovviamente, questo particolare episodio venne letto come un segno premonitore della morte di Guinigi.
Via Sant’Andrea
https://www.turismo.lucca.it/due-torri-un-campanile
https://www.comune.lucca.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/131
TORRE DELLE ORE
Ad aggiudicarsi il titolo della torre più alta di Lucca è La Torre delle Ore. Questa è conosciuta anche come la Torre della Lite, proprio perché era contesa dalle due storiche famiglie, ovvero i Quartigiani e i Diversi. Nel 1490, per porre fine alle diatribe e per l’importanza della torre che con il suo antico orologio scandiva il tempo della città, la Repubblica Lucchese la comprò dai Diversi, che nel mentre erano diventati i proprietari dell’immobile. Il ritmo che scandiva le giornate dei lucchesi era dato da un meccanismo settecentesco con ingranaggi tanto perfetti da essere ancora funzionanti. Il primo orologio fu incastonato dal grande orefice Lambruccio Cerlotti che non era provvisto di quadrante ma il ritmo era scandito dal solo rintocco della campana. Un secolo dopo venne montato un quadrante, così da poter vedere lo scorrere delle ore, con Louis Simon nel 1752, invece venne realizzato un moderno meccanismo -visibile ancora oggi- e due anni dopo un nuovo quadrante firmato dall’orologiaio lucchese Sigismondo Caturegli e tre nuove campane fuse da Stefano Filippi.
Via Fillungo
https://www.turismo.lucca.it/torre-delle-ore-Lucca
MUSEO NAZIONALE DI PALAZZO MANSI
Con il Museo Nazionale di Palazzo Mansi si può parlare di un “museo nel museo” proprio perché sito all’interno di uno dei palazzi storici di Lucca, esempio di dimora di proprietà di mercanti locali. Questo venne trasformato nel XVII secolo dalla famiglia Mansi in un vero e proprio “palazzo di rappresentanza” e sistemato secondo il gusto barocco del tempo. Passeggiando per il museo si possono ancora ammirare gli arredi dell’epoca, assieme ad un prezioso ciclo di arazzi proveniente da Bruxelles. Ed è qui che il museo si dischiude, lasciando che il pubblico possa godere della prestigiosa collezione di ottantatré dipinti delle scuole italiane e internazionali, databili dal XVI al XVIII secolo. Qualche esempio? Nelle prime sale è possibile incontrare gli artisti della scuola toscana come Pontormo con il celeberrimo Ritratto di giovinetto, o Donato Beccafumi, Bronzino, Pietro Testa, per poi proseguire con la delicata luce veneta con Veronese e Tintoretto, poi napoletana con Salvator Rosa, Luca Giordano e, infine, gli autori stranieri come Borgognone e i fiamminghi come Paul Brill. Al secondo piano, invece, gli spazi espositivi sono interamente dedicati alla pittura dell’Ottocento e del Novecento, mentre negli ambienti dell’ex cucina si trova il Laboratorio di tessitura rustica di Maria Niemack, con telai e strumenti otto-novecenteschi utili alla lavorazione dei tessuti. Infine, al terzo piano del museo è ospitata un’importante collezione di abiti tessuti a Lucca dal ‘600 al ‘900, dove sono presenti due vestiti di corte e un mantello realizzati in tulle di seta e ricamati in lamina d’argento.
Via Galli Tassi 43
http://www.luccamuseinazionali.it/it/mansi/museo
-nazionale-di-palazzo-mansi
MUSEO NAZIONALE DI VILLA GUINIGI
Tra i musei da vedere a Lucca c’è il Museo Nazionale di Villa Guinigi, il polo culturale che racconta la storia della città e del territorio. Dentro la Villa storica sono esposte una delle più ricche ed interessanti raccolte di opere d’arte prodotte per Lucca da artisti locali e/o stranieri operanti in città, su richiesta della committenza ecclesiastica e laica. Il nucleo principale delle collezioni risale ai beni di proprietà della chiesa, antecedenti e successivi all’Unità d’Italia, ai quali si sono aggiunti una serie di reperti provenienti dagli scavi in città, nuove acquisizioni, doni e depositi vari. Fra le raccolte più importanti ospitate, ci sono le cinque croci dipinte di epoca medievale che costituiscono la collezione più importante dell’intera Toscana. Ma, oltre alla cospicua e prestigiosa raccolta, questo è uno dei musei più antichi e importanti proprio perché vi dimorò il Signore di Lucca, ovvero Paolo Guinigi, e venne costruito intorno al 1413.
Via della Quarquonia 4
http://www.luccamuseinazionali.it
PUCCINI MUSEUM – CASA NATALE DI GIACOMO PUCCINI
A ripercorrere la vita del celeberrimo compositore Giacomo Puccini, è il Puccini Museum, uno dei musei da vedere a Lucca. Si parte dalla Casa Natale dove Puccini nacque il 22 dicembre 1858 e visse con la famiglia sino agli anni della formazione. Lasciò il nido per viaggiare alla volta di Milano, con l’intento di perfezionare la sua vocazione e aspirazione verso l’opera lirica. Purtroppo, l’antica dimora venne venduta per poter colmare alcune difficoltà economiche ma, successivamente, l’abitazione tornò nuovamente nelle mani di Giacomo Puccini dopo il grande successo che riscosse con Manon Lescaut. Infine, l’immobile passò al patrimonio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla gestione della Fondazione Giacomo Puccini, conservandone gli arredi, i documenti e gli spartiti che per anni hanno risuonato per quelle stanze. Ovviamente, a rendere omaggio al grande Maestro vi è anche un monumento bronzeo a Giacomo Puccini firmato da Vito Tongiani, ammirabile in piazza della Cittadella.
Corte San Lorenzo 9
http://www.puccinimuseum.org/it/visita-la-casa-natale/puccini-museum/
VILLA PUCCINI – TORRE DEL LAGO
Allontanandosi dal centro urbano, e raggiungendo una frazione di Viareggio, si giunge a Torre del Lago, dove si trova Villa Puccini. Qui, oltre a essere stato scoperto un ciclo pittorico risalente ai primi del Novecento, il compositore italiano Giacomo Puccini compose la Turandot, vivendoci per trent’anni e dedicandosi alla sua amata musica. Ad oggi, la Villa risulta immutata ed è possibile ancora ammirare gli ambienti nei quali il Maestro si intratteneva e assaporava l’atmosfera di questo luogo, unico nel suo genere.
Viale Giacomo Puccini, Torre del Lago Puccini
https://www.giacomopuccini.it
MUSEO PAOLO CRESCI PER LA STORIA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA
Il Museo Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana è uno dei musei da vedere a Lucca perché racconta la nascita del fenomeno dell’immigrazione italiana avvenuta tra il 1860 e il 1960. Sito negli spazi della Cappellina di Santa Maria della Misericordia, il museo racconta una pagina importante della nostra storia grazie alla sua ricca raccolta di testimonianze preziose, quali lettere, diari, documenti e fotografie. Nel momento in cui il pubblico entra nel percorso museale si trova ad intraprendere le tappe del migrante, passando dalla partenza al viaggio, dall’arrivo a destinazione fino alla ricerca di un lavoro. Memorie, punti di riflessione e squarci storico – temporali si trasformano in strumenti atti ad approfondire le dinamiche che si innescano in uno dei fenomeni più discussi e attuali della storia, aiutando lo spettatore a entrare nella mentalità dell’accoglienza delle varie culture e della ricchezza che ne consegue.
Cortile Carrara
https://www.fondazionepaolocresci.it/il-museo
MUSEO DELL’ANTICA ZECCA
Forse non tutti sanno che in città esiste il Museo dell’Antica Zecca di Lucca – la più antica d’Europa! Sito all’interno della Casermetta San Donato sulle mura della città, assieme anche alla biblioteca, al laboratorio, all’officina storica con macchinari d’epoca e il fondo di Luigi Giorgi. Quest’ultima importante realtà intendeva diffondere la storia e la cultura locale attraverso la promozione della numismatica nonché usufruire del ricchissimo patrimonio costituito da monete, medaglie e documenti locali.
Casermetta San Donato
https://zeccadilucca.it
MUSEO DEL RISORGIMENTO
Dopo la Prima Guerra Mondiale si decise di istituire un ente capace di restituire la memoria di uno dei periodi più bui e più dolorosi del nostro Paese, così nacque il Museo del Risorgimento, uno dei musei da vedere a Lucca. I reduci della città e della provincia – riuniti nella Federazione Provinciale Combattenti ‒ si impegnarono nella ricerca e nella raccolta di tutto quel materiale che potesse testimoniare la partecipazione della comunità nel processo risorgimentale. Grazie anche a importanti donazioni pubbliche e private, nonché all’operato di diverse personalità nel 1925 venne costituito il “Museo della Guerra” presso Porta San Donato, per poi essere trasferito a Villa Guinigi, dove rimase fino al 1951. Tra gli anni Cinquanta e Ottanta, invece, il materiale venne salvaguardato e trasferito nell’attuale sede, ovvero nel Cortile degli Svizzeri, sotto il nome di “Museo del Risorgimento”.
Cortile degli Svizzeri 18
http://museodelrisorgimento.lucca.it
PALAZZO PFANNER
A pochissimi passi dalle mura che cingono la città di Lucca c’è Palazzo Pfanner, avvolto da una particolare atmosfera barocca. La sua costruzione fu avviata nel 1660 dalla famiglia di mercanti di seta e membri dell’antico patriziato lucchese, i Moriconi. Purtroppo, a causa di alcune spiacevoli vicende finanziarie, il Palazzo venne venduto vent’anni dopo facendo subentrare i Controni, dai titoli nobiliari. Questi, iniziarono i lavori di ristrutturazione e ampliamento sotto la sapiente guida dell’architetto lucchese Domenico Martinelli, e dell’architetto messinese Filippo Juvarra che riqualificò il giardino. Ancora oggi si vedono i pregevoli affreschi che animano le pareti dei saloni, realizzati secondo i dettami quadraturisti seicenteschi, ovvero proponendo un’illusoria amplificazione degli spazi attraverso la pittura. Ma dalla attuale famiglia Controni come si passa alla Pfanner? Quest’ultima, s’intreccia alla storia del Palazzo verso la metà dell’800, ovverosia quando il produttore di birra -bavarese di origini e austriaco d’adozione-, Felix Pfanner, entrò in contatto con la famiglia lucchese perché nel 1845 il Duca di Lucca fece richiesta di “un abile fabbricatore tedesco di birra per se e per la città”. Ebbene, dopo diversi anni che frequentava le cantine del palazzo nobile adibite a birrificio, e con i proventi della sua vendita, Pfanner poté comprare l’intero stabile trasformandolo nella sede ufficiale della birreria Pfanner, fino a che non chiuse i battenti nel 1929. Attualmente, la storica dimora appartiene ancora alla famiglia tedesca di origini e naturalizzata lucchese, passando di generazione in generazione, e ha aperto al pubblico il Salone dove è presente un’esposizione permanente di strumenti medico-chirurgici e antichi testi di medicina appartenuti al chirurgo, filantropo e sindaco di Lucca, Pietro Pfanner. Infine, ma non per minor importanza, il Palazzo fu protagonista in diversi film, quali Arrivano i bersaglieri di Luigi Magni (1980), Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981) e Ritratto di Signora di Jane Campion (1996).
Via degli Asili 33
http://www.palazzopfanner.it
DOMUS ROMANA DI LUCCA
Scoperta solo nel 2012, la Domus Romana “Casa del Fanciullo sul Delfino” è uno dei musei archeologici da vedere nel centro storico di Lucca perché risulta essere l’unico in Europa portato alla luce, musealizzato e aperto al pubblico con risorse esclusivamente private. La particolarità è l’unico ambiente dal quale è possibile vedere le tecniche costruttive avvenute duemila anni prima in città, con un’attenzione particolare alle strutture murarie e ai reperti di epoca romana (I secolo a.C.) longobarda, medioevale e rinascimentale, tra fregi e oggetti originali.
Via Cesare Battisti 15
https://www.comune.lucca.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10703
https://www.domusromanalucca.it/site/storia-missione/
L’ORTO BOTANICO
L’orto botanico di Lucca è un istituto culturale e museale da non perdere a Lucca, perché custodisce un patrimonio storico-scientifico e architettonico di origine ottocentesca. Sebbene spesso venga percepito come un giardino estetico e di paesaggio, in realtà afferma il suo ruolo come testimone e portavoce della tutela della biodiversità. Il giardino botanico venne fondato nel 1820 e ad oggi custodisce oltre duecento specie di alberi e arbusti nell’arboreto, alberi sempreverdi e la flora autoctona, un piccolo lago, nonché la scuola botanica e serre per preservare le piante provenienti dalle zone tropicali e subtropicali di tutto il mondo.
Via del Giardino Botanico 14
https://ortobotanicodilucca.it/about/
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