Mangiare a Torino durante il Salone del Libro. Gli indirizzi
Dal 19 al 23 maggio il capoluogo piemontese torna a ospitare il Salone del Libro. Per chi è in città, qualche consiglio per scoprire il panorama gastronomico locale tra ristoranti, bar, botteghe e cocktail
L’apertura della manifestazione affidata alla lectio magistrale dello scrittore indiano Amitav Ghosh segna l’inizio della 34. Edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, intitolata Cuori Selvaggi, in scena dal 19 al 23 maggio negli spazi del Lingotto. Ma dove mangiare in città? Ecco gli indirizzi utili, tra caffetterie, trattorie, pizzerie, cucine d’autore, cocktail bar e una quota dedicata alle cucina dal mondo.
-Livia Montagnoli
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RAZZO
Razzo, Torino
Attitudine da bistrot, o da moderna osteria, fondata su una cucina che non ama porsi limiti, e pesca nella tradizione territoriale come Oltralpe o in Estremo Oriente, sperimentando anche su tecniche di trasformazione delle materie prime, a partire dai prodotti che dispensa il mercato (locale e non solo). Qualche esempio di questa versatilità? Gli gnocchetti di patate con ricci di mare e yuzu, il piccione alla pechinese, i bun con picanha, puntarelle e maionese al miso. Anche la carta dei vini è frutto di un bel lavoro di ricerca su piccoli produttori e artigiani che rispettano la naturalità in vigna e in cantina.
SMOKING BAR
Smoking Bar, Torino
Sulla strada che porta in collina, ma non distante dal centro città, l’evoluzione di questo bar-tabacchi si è concretizzata nel progetto di un wine bar con cucina che invita a godere della convivialità, sostenuto da una squadra esperta (in cucina è arrivato dal Consorzio Riccardo Arduino). Le selezione degli ingredienti è maniacale e fa scoprire a tavola le piccole produzioni del territorio, come i formaggi della Val di Susa; stessa cura ha definito la carte dei vini naturali. Il menu si compone di tapas e piatti di sostanza e carattere, come la battuta di carne cruda di vitello, katsuobushi, crema inglese salata e polvere di capperi, o il diaframma alla piastra, salmoreco, pesto e patate alla griglia, ma non mancano gli agnolotti e il vitello tonnato.
www.facebook.com/smokingbartorino/
RED BISTROT ENOTECA GASTRONOMIA (A)TIPICA
Red Rambaldi, Torino
L’avamposto cittadino di Giuseppe Rambaldi rilegge la tradizione della gastronomia torinese, con la possibilità di scegliere direttamente al banco specialità come il girello con salsa tonnata, l’insalata russa, la giardiniera dello chef, le acciughe al verde con pane tostato. A pranzo, seduti ai tavoli del bistrot, agile carta di piatti del giorno a prezzi contenuti, a cena menu più ricercato e creativo, in abbinamento alle proposte di una cantina profonda (lo spazio è anche enoteca).
CONSORZIO
Consorzio, Torino
Andrea Gherra e Pietro Vergnano sono osti giovani e appassionati, in cucina Valentina Chiaramonte, siciliana arrivata in città per prendere le redini del progetto gastronomico, dimostra la stessa attitudine alla sperimentazione e all’ospitalità. Si sceglie tra i classici della casa, come la battuta di carne cruda e gli agnolotti gobbi al sugo di arrosto (sempre presenti in un menu degustazione dedicato), con la curiosità di scoprire anche le intuizioni della chef, perfettamente a proprio agio con il quinto quarto, e abile a trattare anche il mondo vegetale. La carta dei vini è una gioia per gli occhi.
https://ristoranteconsorzio.it/
CONNUBIO
Connubio, Torino
Al quartiere Crocetta, Connubio è una presenza ormai solida. La cucina è frutto di una ricerca costante su accostamenti (unione) e contrasti, puntualmente evidenziati per ogni piatto in menu, secondo l’idea dello chef Paolo Cecchi: lumache, ‘nduja e ricci di mare, ravioli di cinghiale chiusi al ferro con albicocche e Castelmagno, coregone con radicchio, cipolle e zafferano. Si può optare anche per la degustazione.
https://www.connubioristorante.com/
CONTESTO ALIMENTARE
Contesto Alimentare, Torino
Trattoria urbana di lungo corso, in attività da più di dieci anni, Contesto continua a essere un approdo sicuro, fondato sul rispetto per i fornitori – puntualmente menzionati – e su una cucina confortevole, che sa valorizzare il ricettario locale, come i tajarin (qui con ragù bianco di vitello), l’insalata di gallina (con carpione di zucchine), il rollè di coniglio (Grigio di Carmagnola, con rosmarino e agretti saltati).
LUOGO DIVINO
Luogo Divino, Torino
Un wine bistrot dall’atmosfera informale, in zona universitaria. All’offerta enoica frutto di una bella ricerca si unisce una proposta gastronomica sfiziosa, con la selezione di crostini, la panissa, l’omelette giapponese con sgombro marinato e panna acida, la selezione di formaggi e lo speck D’Osvaldo. Poi piatti con qualche guizzo creativo, ma sempre votati al comfort, come i calamari saltati con tzatziki e salsa agrodolce o i tagliolini con crema di piselli, caprino e origano.
CASA MAGO LOUNGE BAR
Casa Mago, Torino
Accanto al ristorante del Magorabin (tenetelo da conto nella fascia ristorazione d’autore), Marcello Trentini ha creato il cocktail bar dei suoi desideri, che strizza l’occhio a indirizzi internazionali, ma non rinuncia all’intimità di un salotto dove rifugiarsi dall’ora dell’aperitivo a tarda notte, per bere e mangiare. Alla competente drink list si abbinano assaggi come l’hot dog con gamberi e tzatziki, il taco di mais con pancia di maialino, le ostriche con guanciale e ponzu, il tourchon di fegatini, i plin di Nonna Lucia. Specialità della casa il MagoSando.
MAGAZZINI OZ
MagazziniOz, Torino
Polo culturale, emporio, caffetteria, ristorante con cantina curata. Il progetto nasce nell’alveo di CasaOz Onlus, ed ha forte valenza sociale. Ma bastano anche semplicemente la piacevolezza dell’ambiente e la buona proposta gastronomica che esplora ricette dal mondo per scegliere di passare di qui, e fermarsi per la pausa pranzo o all’ora dell’aperitivo.
MADAMA PIOLA
Madama Piola, Torino
La trattoria immaginata da Christian Milone (Trattoria Zappatori a Pinerolo) per omaggiare la tradizione delle piole è un esperimento decisamente riuscito. A San Salvario, la cucina di Madama Piola rispolvera sapori generosi e familiari (ma presentazione e servizio sono più moderni, a scanso di equivoci): tonno di coniglio, giardiniera di verdure, plin proposti in brodo, con ragù, sugo d’arrosto, secondo gusto del cliente, bollito misto con quattro salse, carni in umido. Difficile resistere.
SCANNABUE
Scannabue, Torino
In tempo di Covid ha avviato anche il servizio di gastronomia (e vini), con la bottega nata proprio accanto al ristorante sempre molto affollato di piazza Saluzzo, a San Salvario. Ora le due attività si completano l’un l’altra, sempre con l’idea di servire la tradizione del territorio: vitello tonnato, tajarin con salsiccia e porri, agnolotti del plin ai tre arrosti. A tavola, la carta offre anche diversi sostanziosi excursus, come il filetto alla Rossini, il baccalà islandese su parmentier di patate, lo spaghetto con vongole e bottarga.
CASA AMELIE
Casa Amelie, Torino
Al Quadrilatero Romano, la casa di Guido Perino si sviluppa su due piani arredati in stile minimal e pochi coperti. L’approccio alla cucina è moderno, con tante proposte di mare e qualche suggestione derivata dalle origini partenopee dello chef (come i bottoni di braciole con salsa e la pastiera). Si beve anche bene, tra classici della miscelazione e una valida carta dei vini.
https://www.ristorantecasaamelie.com/
SCABIN QB
Scabin Qb, Torino
Al Mercato Centrale di Porta Palazzo, Davide Scabin ha trovato la dimensione ideale per trasmettere la sua dedizione alla cucina. Non c’è un menu fisso, la carta cambia assecondando le disponibilità del mercato, la stagione e l’estro dello chef, che di volta in volta evoca gli Anni Ottanta con il cocktail di gamberi, si cimenta con il suo celebre vitello tonnato datato 1993, dispensa assaggi di cucina regionale italiana, dall’amatriciana agli gnudi di ricotta toscani. Ma per scoprire cosa riserva la giornata bisogna provare di persona.
ERAGOFFI
EraGoffi, Torino
Una storica locanda sul Po (c’è anche il dehors nel cortile giardino, non distante dal fiume) tornata a vivere sotto la guida di una giovane squadra. In cucina c’è Enzo Barillà (ma chef patron è Lorenzo Careggio), capace di destreggiarsi tra i classici della tradizione locale e insieme sperimentare sulla materia prima, per esempio con le frollature sui pesci d’acqua dolce, che sono protagonisti in carta, dall’anguilla con l’aglio orsino alla trota al verde, allo storione con sedano rapa.
AZOTEA
Azotea, Torino
È la cucina Nikkei, storico incontro tra la gastronomia peruviana e quella giapponese, il fulcro del “cocktail restaurant” avviato da due giovani imprenditori non distante dalla Gran Madre. L’ultimo arrivato in squadra è lo chef Alexander Robles, che concerta un menu ideale per l’abbinamento con le proposte in drink list (ricca è la carta di tapas), anche in formula degustazione. Ambientazione dall’anima vintage, animata da dettagli esotici.
DONBURI HOUSE
Donburi House, Torino
Esplora l’immaginario dell’izakaya giapponese questo piccolo locale a breve distanza da piazza Vittorio, come da piazza Carlina. Il menu di articola in ciotole (bowl), tra ramen e donburi (veggie, unagi, chashu, con tataki di tonno). In omaggio alla cultura torinese del tramezzino, i sando della casa, con anguilla o pancetta di maiale e maionese al wasabi. Per bere si sceglie dalla carta dei sake.
OH CRISPA!
Oh Crispa, Torino
In San Salvario, Oh Crispa è un’insegna italo-cinese dall’atmosfera informale. Il piccolo spazio dal design curato e un’offerta gastronomica sfiziosa rendono piacevole anche una sosta veloce, per gustare i ravioli al vapore della casa, ma anche bao, noofle e molte altre proposte di street food orientale.
PATRIA PERUVIAN STREET FOOD
Patria, Torino
La famiglia di Vale un Perù – autentico e meritevole ristorante di cucina peruviana in città – è molto conosciuta e apprezzata all’ombra della Mole. A San Salvario, il nuovo locale si concentra sul cibo di strada peruviano, tra sanguches (panini generosamente farciti), crocchette di quinoa, papa a la huancaina (patate in salsa molto consumate in Perù), dulce de leche. Si può consumare sul posto o portar via.
www.facebook.com/Patriastreetfood/
SESTOGUSTO
Sestogusto, Torino
Massimiliano Prete è un maestro lievitista riconosciuto e stimato in Italia e nel mondo. La sua pizzeria torinese offre gli esiti più disparati delle ricerche perfezionate in molti anni di attività su impasti e tecniche di cottura. Oltre alle tonde “classiche”, si spazia tra croccanti, Pizz’otto, pale da condividere, impasti a fermentazione spontanea, tranci farciti in formula “fa croc”. Piacevole anche l’ambiente.
www.massimilianoprete.it/sestogusto-torino
TELLIA
Tellia, Torino
Fresco dell’apertura del terzo locale in città (l’ultimo arrivato è il Tellia Lab, che si concentra anche sulla panificazione, nel grande spazio di via Maria Vittoria), Enrico Murdocco ha portato la scuola della pizza in teglia alla romana a Torino. E ha vinto la sfida. Condimenti e farciture, come stile comanda, sono molteplici, con ingredienti stagionali e ricette che omaggiano Roma (l’amatriciana o la pizza con porchetta di Ariccia, pecorino e cipolle caramellate), ma anche Torino, come la Tonnato. E per dessert, i maritozzi della casa.
OPEN BALADIN
Open Baladin, Torino
La birreria torinese del birrificio Baladin di Piozzo a Torino gioca in casa, e può disporre di uno spazio che vive in dialogo costante con la piazza che lo ospita. La proposta prevede oltre 40 birre alla spina, da sorseggiare con i panini della casa (hamburger di carne fassona piemontese), e le fatate croccanti (chips a cui è difficile resistere, specie nella variante con cacio e pepe).
www.baladin.it/open-baladin-torino
UNFORGETTABLE
Unforgettable, Torino
Christian Mandura ha progettato e disegnato su misura uno spazio votato all’avanguardia gastronomica intesa come estrema concentrazione sull’ingrediente, in questo caso vegetale. Si mangia al bancone, seguendo un percorso scandito dallo chef, circondati da una scenografia creata ad arte. Novità è la proposta di Paradigma, stavolta incentrata sulla carne e sulla necessità di utilizzare tutte le parti dell’animale, ma solo per quattro persone, al primo piano del locale.
https://www.unforgettablexperience.info/
CONDIVIDERE
Condividere, Torino
È lo spazio delle creatività gastronomica per eccellenza, a Torino, ed è stato concepito nell’alveo della Nuvola Lavazza, con la supervisione di Ferran Adrià. A fare la differenza è però la mano italianissima di Federico Zanasi, che in casa Adrià si è formato, e alla guida della colorata astronave di Condividere dispensa assaggi divertenti (c’è anche l’oliva sferica inventata e El Bulli, e l’omaggio al Tramezzino Mulassano), equilibrati e sorprendenti insieme. Si sceglie tra tre menu degustazione, e inizia il viaggio. In sala il servizio scorre agile e sorridente, contribuendo a rendere l’esperienza davvero appagante.
FARMACIA DEL CAMBIO
Farmacia del Cambio, Torino
Appendice del ristorante guidato da Matteo Baronetto nella storica sede di piazza Carignano (ugualmente consigliato, ma per una sosta più rilassata a formale, se volete provare una delle cucine d’autore più in forma d’Italia), la Farmacia vive per tutta la giornata e può vantare un dehors di grande fascino. Pasticceria e caffetteria sono di livello (la tentazione più golosa è il Crubik, croissant cubico ripieno di crema), come pure la proposta di miscelazione che accompagna l’aperitivo o la pausa pranzo, tra tramezzini, vitello tonnato, agnolotti. Da provare anche i gelati della casa. Free wifi.
https://delcambio.it/it/farmacia-del-cambio/
CAFFÈ MULASSANO
Mulassano, Torino
Lo storico caffè di piazza Castello vanta l’invenzione del tramezzino, datata 1926. Nel minuscolo locale l’atmosfera è rimasta quella di un tempo, tra specchi, boiserie in legno e suppellettili d’antan. E i tramezzini della casa, proposti in forma rettangolare, continuano a essere un grande richiamo per torinesi e turisti a spasso per il centro città. In carta ce ne sono moltissime varianti. Il pane è soffice, la farciture classiche o creative: peperoni e acciughe, vitello tonnato, aragosta, bagnacauda…
MARA DEI BOSCHI
Mara dei Boschi, Torino
Con tre sedi in città, oggi il quartiere generale di questo progetto nato dalla gelateria di via Berthollet e diventato competente laboratorio di ricerca per il cioccolato e il caffè è nel salotto di piazza Carlina, dove si gode del bel lavoro sugli specialty coffee della caffetteria, e del dehors ombreggiato. Il gelato è inconfondibile, frutto di una ricerca che esalta la materie prima e non rinuncia alla golosità, come dimostrano il Marotto, crema dedicata al gianduiotto, il gusto al caramello salato, la panera (crema al caffè.
ARIA
Aria, Torino
Nuova sfida in via Santa Giulia (Vanchiglia) per l’ex maestro gelatiere di Mara dei Boschi, Davide Ferrero, qui supportato da Roberto Speranza. Una gelateria che esegue i classici a regola d’arte, ma propone anche gusti più sperimentali (dalla Poppy seeds cake californiana allo Yogurt e api) e lavora sulla frutta in purezza. Tra le eleganti creazioni della casa, anche torte gelato e monoporzioni al cucchiaio.
www.facebook.com/ARIA-105395288808667
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