Lo storico spettacolo sulla Passione di Cristo tra le Alpi bavaresi
La Passione di Oberammergau è lo spettacolo teatrale che si svolge in Baviera ogni dieci anni dal 1634. Con la presenza di duemila attori, la rassegna torna dopo la cancellazione dell’edizione 2020
L’edizione 2022 della Passionsspiele di Oberammergau ci riporta idealmente indietro nel tempo al 1634, quando gli abitanti di questo paese delle Alpi bavaresi, non lontano da Garmisch-Partenkirchen, si impegnarono a mettere in scena ogni dieci anni la Passione e la Resurrezione di Cristo. Si era nel mezzo della Guerra dei Trent’anni e la peste stava colpendo anche la Baviera: ricordare le sofferenze dell’uomo sulla Croce fu per la popolazione un modo di esprimere un voto e implorare la fine della pestilenza e il ritorno della pace.
Il palco venne eretto presso il cimitero dove, nella terra appena smossa, erano sepolte le vittime della peste. Fin troppo facile collegare la prima rappresentazione a questa del 2022, che in realtà è quella del 2020 annullata in ragione della pandemia. Quasi inevitabile che la 42esima edizione (alcune edizioni sono saltate in occasione delle guerre, altre sono state aggiunte per ricorrenze speciali) si carichi di tensioni emotive ancora più forti, oltre a quelle già abitualmente trasmesse agli spettatori da un evento che dura 5 ore e che mette in campo oltre 2000 fra attori, coristi, musicisti. Tutti rigorosamente originari di Oberammergau, perché la Passione è parte costitutiva della vita di gran parte degli abitanti che spesso iniziano a calcare il palcoscenico da bambini, come comparse, poi, decennio dopo decennio, continuano a interpretare personaggi differenti, fino a essere ancora parte attiva dello spettacolo ormai ottuagenari. I più bravi aspirano ai ruoli principali, quelli di Gesù, Giuda, Maria, Pilato, Caifa, Maria Maddalena, Erode, gli Apostoli. Da sottolineare che i ruoli da protagonisti hanno tutti due interpreti perché, dopo la prima rappresentazione del 14 maggio, le repliche andranno avanti fino al 2 ottobre, tutte le settimane dal mercoledì alla domenica. Un impegno molto gravoso che necessita di un doppio attore nei ruoli chiave. Quest’anno a impersonare Gesù saranno Frederik Mayet, che ha già sostenuto il ruolo nel 2010, e Rochus Rückel, il secondo attore più giovane a interpretare Gesù nel corso dei quasi 400 anni di storia dell’evento.
LA STORIA DELLA PASSIONE DI OBERAMMERGAU
È ormai da oltre un secolo e mezzo che la Passione di Oberammergau si è trasformata anche in un grande appuntamento turistico, con numeri impressionanti di biglietti staccati. Nel 2000 alle 110 repliche hanno assistito circa 520mila spettatori. Cifre analoghe nel 2010. Davvero difficile, senza incorrere in omissioni, fare un elenco completo di teste coronate, capi di stato, personalità di ogni campo che sono stati presenti a Oberammergau nel corso degli anni. Qualche nome va però fatto per dar conto della curiosità che questa rappresentazione ha esercitato sul pubblico tedesco e internazionale, soprattutto dalla metà dell’Ottocento con il miglioramento delle condizioni di trasporto. A partire dal 1850, quando fu presente Elisabetta, Duchessa di Baviera, la futura Sissi; poi nel 1871 fu re Ludwig ad assistere a una messa in scena speciale allestita soltanto per lui e quattro suoi amici. D’altronde il re era di casa in queste zone: il castello di Linderhof si trova a una manciata di chilometri da Oberammergau.
GLI OSPITI DELLA PASSIONE DI OBERAMMERGAU
La svolta importante avviene nel 1880 quando fra gli spettatori, che sono già 100mila, troviamo il reverendo e viaggiatore Thomas Cook, che intuisce tutte le potenzialità di fascinazione che uno spettacolo del genere poteva avere sui turisti anglosassoni, da allora fra i più fedeli agli appuntamenti decennali. Intanto la ferrovia era arrivata fino alla non lontana Murnau, facilitando di molto il viaggio verso le montagne bavaresi. Fra i nomi illustri di quegli anni: i musicisti Franz Liszt e Anton Bruckner, il futuro Edoardo VII d’Inghilterra, Isabella II regina di Spagna. E poi nei decenni successivi Richard Wagner, Gustav Eiffel, il presidente degli Stati Uniti William Howard Taft, Richard Strauss, il cardinale Achille Ratti futuro Pio XI, il Nunzio Apostolico Eugenio Pacelli, futuro Pio XII, Giacomo Puccini, Herbert Hoover, presidente degli Stati Uniti, Rabindranath Tagore, Henry Ford. Più imbarazzante, a posteriori, la visita di Adolf Hitler il 13 agosto 1934. Il capo nazista apprezzò il ruolo di Pilato, prototipo, a suo dire, del Romano superiore “in razza e intelligenza” e che sembra una roccia “a confronto degli Ebrei parassiti e brulicanti”. In quell’occasione il sindaco Raimund Lang non mancò di collegare l’epidemia del 1634 con “la piaga del Marxismo estirpata dal Führer per preservare la Cultura e la Cristianità.” Paradosso della storia, a quell’edizione che segnava il trecentesimo anniversario della Passione assistettero anche Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
Nel dopoguerra a Oberammergau sono arrivati quasi tutti i presidenti e cancellieri tedeschi, da Konrad Adenauer ad Angela Merkel, oltre naturalmente al Cardinale Ratzinger, che nel 1980 era arcivescovo di Monaco, e al Cardinale Dolan, arcivescovo di New York.
PAROLA AL DIRETTORE CHRISTIAN STÜCKL
A dirigere l’edizione 2022 sarà ancora una volta Christian Stückl, nato a Oberammergau nel 1961 e nominato direttore della Passionsspiele per la prima volta nel 1987, nemmeno trentenne. Stückl ha iniziato la carriera alla Münchner Kammerspiele, dove è stato fino al 1996, per poi proseguire come regista freelance a Hannover, Francoforte, Vienna e Bonn. Dal 2002 è direttore artistico del Münchner Volkstheater, ma ha anche messo in scena apprezzati spettacoli di prosa e opera a Monaco, Amburgo, Salisburgo.
Dinamico, energico ‒ si muove continuamente da una parte all’altra del palcoscenico ‒, lo abbiamo incontrato alle prove della Passione, mentre guida gli attori accompagnando ogni loro singola battuta.
Stückl ha portato una nuova generazione di attori nei ruoli principali e ha rinnovato profondamente nel corso delle sue direzioni il testo e lo spirito intimo della Passione, che ora segue Gesù dal suo ingresso trionfale a Gerusalemme alla Resurrezione.
“I cambiamenti in questi anni sono stati tanti, basti pensare che fino al 1984 alle donne sposate e alle donne di età superiore ai 35 anni era proibito di recitare”. È stato solo nel 1990 che il tribunale di Monaco a cui si erano rivolte tre donne di Oberammergau ha posto fine a questa discriminazione. I primi anni di direzione non sono stati facili e si sono scontrati con le forze locali più conservatrici, anche in seno al Comitato organizzatore. Per l’edizione del 2000 si è dovuto ricorrere a un referendum fra i cittadini per confermare Stückl alla direzione. Con non poche discussioni, il regista assieme al consigliere per il testo Otto Huber procede alla più profonda revisione del copione, accusato spesso di anti-giudaismo, a partire dal 1860. Le parti più antisemite del testo composto dal pastore Alois Daisenberger a metà Ottocento vengono definitivamente cancellate. Stückl e Huber centrano l’azione drammaturgica sul contrasto fra Gesù, che assume una parte più rilevante, e le altre componenti del mondo giudaico.
“L’edizione del 2000 ha segnato un’altra importante apertura della Passione” ‒ sottolinea Stückl ‒ “perché fino ad allora era permessa la partecipazione solo ai cristiani. Da quel momento anche i musulmani residenti a Oberammergau possono prendere parte attiva alla manifestazione. La dimostrazione è il mio assistente, Abdullah Kenan Karaca. Inoltre, come si può vedere, fra le comparse abbiamo inserito anche rifugiati”.
Ulteriori rinnovamenti sono stati introdotti da Stückl e dal suo team nell’edizione del 2010: le nuove scenografie sono di Stefan Hageneier, mentre il direttore musicale Markus Zwink ha sviluppato ulteriormente la parte musicale basata principalmente sulle partiture di Rochus Dedler.
“Il mio è un lavoro che non finisce mai, perché di decennio in decennio c’è una rotazione importante di comparse e attori. Anche quando sono al bar del paese, se vedo entrare qualcuno che ha una faccia interessante penso subito a che ruolo potrebbe avere e provo a ingaggiarlo”, sorride Stückl, che affronta la quarta direzione consecutiva della Passione con immutato entusiasmo.
IL MUSEO DI OBERAMMERGAU
In occasione della 42esima edizione della Passione, il Museo di Oberammergau nato nel 1910 per documentare le tradizioni locali, in particolare la scultura in legno legata a temi sacri come la Natività, la Crocifissione e la Resurrezione, si trasforma in un cubo di tela blu.
Fino al 16 ottobre 2022, l’edificio storico è avvolto in pareti effimere completate con gli abiti indossati dagli attori nelle edizioni 2000 e 2010 della Passione. L’installazione si intitola (IM)MATERIAL ‒ Fabric, Body and Passion e, al termine del percorso, i visitatori ricevono un piccolo ritaglio di un abito di scena.
‒ Dario Bragaglia
www.passionsspiele-oberammergau.de
www.oberammergaumuseum.de
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