Cinque mostre da vedere questa estate in Valle d’Aosta

Meta molto frequentata dai viaggiatori che amano la montagna, la Valle d’Aosta è una destinazione che sa offrire ai villeggianti estivi anche una ricca programmazione culturale. Qui cinque mostre da scoprire nella regione

È tra le destinazioni più apprezzate per chi cerca refrigerio e relax in alta quota, con l’opportunità di godere al contempo di escursioni su alcuni dei sentieri più scenografici dell’arco alpino e servizi turistici all’altezza di un’ospitalità raffinata. Ma la Valle d’Aosta, dove l’alta stagione interessa l’estate non meno del richiestissimo periodo invernale, sa offrire anche una ricca programmazione culturale a chi sceglie di soggiornare tra il capoluogo e le località di montagna che attirano viaggiatori italiani e stranieri. Ecco, dunque, qualche consiglio utile per orientarsi tra le mostre che animano l’estate 2022 nel territorio regionale.

Livia Montagnoli

L’ULTIMA GUERRA DI MARIO SCHIFANO AL CASTELLO GAMBA

A Chatillon, a mezz’ora d’auto da Aosta, il Castello Gamba è circondato da un grande parco che accoglie specie vegetali rare e preziose, provenienti da tutto il mondo. L’edificio, realizzato agli inizi del Novecento, ospita oggi le collezioni regionali di arte moderna e contemporanea, un patrimonio di 1200 opere fra pittura, scultura, grafica e fotografia, cha spazia dall’arte ottocentesca fino al XXI secolo, passando per un corposo nucleo novecentesco, che contempla opere di Guttuso, De Pisis, Fontana, Pomodoro e molti altri. Di Mario Schifano (Homs, 1934 ‒ Milano, 1998), il museo conserva cinque opere ‒ Calore locale, Collinare, Per vedere, Orizzontale e Vista interrotta – presentate in occasione della mostra in corso fino al 25 settembre in un allestimento inedito (sull’altana del castello), in rapporto con il paesaggio naturale che le ha ispirate quando, nella primavera del 1988, l’artista si trovò a lavorare in un’ala del priorato di Saint-Bénin, dando vita a una produzione ingente di dipinti e opere su carta, esposte nello stesso anno al Tour Fromage (esposizione documentata dal ritrovamento di un’inedita campagna fotografica).
A cura di Davide Dall’Ombra, l’antologica approfondisce gli ultimi dieci anni di attività del pittore, dal 1988 al ’98. Il percorso è introdotto dal video curato da Casa Testori sulla genesi dell’opera Chimera (1985), che darà il via alla produzione degli anni successivi; tra i lavori in mostra, anche i quadri e le composizioni che ritraggono l’orrore della guerra (quella del Golfo, alla fine degli Anni Ottanta), tristemente attuali. Il progetto, in collaborazione con Casa Testori di Milano, è organizzato in concomitanza con gli ottant’anni di Emilio Mazzoli, gallerista di spicco del panorama italiano, che apprezzò e seppe valorizzare l’opera di Schifano, e qui mette a disposizione alcune opere (anche inedite) dell’artista.

L’ultima guerra di Mario Schifano 1988 1998. Exhibition view at Castello Gamba, Châtillon 2022

L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998. Exhibition view at Castello Gamba, Châtillon 2022

L’ESPRESSIONISMO SVIZZERO AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI AOSTA


Fino al 23 ottobre, il Museo Archeologico Regionale di Aosta espone un nucleo di opere significative per illuminare una vicenda poco nota dell’arte novecentesca, la stagione dell’Espressionismo svizzero. La mostra è frutto della collaborazione scientifica con il Kunst Museum di Winterthur, il cui direttore David Schmidhauser cura il progetto espositivo. Dal museo elvetico, infatti, arrivano in città prestiti importanti, accostati a opere reperite in collezioni svizzere private e pubbliche (molte mai uscite prima dalla Svizzera), per tracciare un quadro completo di tutta l’area geografica confederata, fortemente interessata dalla ricezione del pensiero espressionista nella prima metà del Novecento, dando però luogo a tendenze stilistiche molto diverse tra loro, tanto da far parlare di “plurilinguismo elvetico”. La mostra aostana illustra così l’approccio paesaggistico del gruppo dell’Orsa Maggiore, di base nel Canton Ticino di Ascona, accanto alle accensioni cromatiche del gruppo Le Falot attivo negli stessi anni a Ginevra, influenzato dal Fauvismo francese, come pure Cuno Amiet (Solothurn, 1868 – Oschwand, 1961), considerato il precursore dell’Espressionismo svizzero. Ma c’è spazio anche per l’estetica del gruppo Der Moderne Bund, di stanza a Lucerna e dunque vicino all’esperienza tedesca del Die Brücke, e per i lavori degli artisti riuniti a Basilea nel collettivo Rot-Blau. Molteplici le tematiche affrontate, dalla denuncia sociale alla politica, dal paesaggio al ritratto.

EARTH’S MEMORY: I GHIACCIAI TESTIMONI DELLA CRISI CLIMATICA AL FORTE DI BARD

Il Forte di Bard, grandiosa roccaforte edificata nel XIX secolo, ospita tra i diversi percorsi museali anche il Museo delle Alpi. È in questo contesto che nascono i numerosi progetti scientifici e di ricerca legati alla montagna e al cambiamento climatico, come la mostra dedicata al pioniere della climatologia Umberto Mònterin (Umberto Mònterin, di ghiaccio di sabbia, fino al 4 dicembre 2022). Ancora più centrata sul tema è la rassegna fotografica Earth’s Memory, inaugurata alla metà di giugno e visitabile fino al 18 novembre prossimo.
Un viaggio fotografico per presentare in anteprima mondiale i risultati del progetto Sulle tracce dei ghiacciai, a cura di Fabiano Ventura (Roma, 1975), che negli ultimi tredici anni ha documentato l’inesorabile e progressiva riduzione dei ghiacciai (la Valle d’Aosta vive il dramma in prima linea) a causa del cambiamento climatico (cui si deve il tragico crollo avvenuto sul ghiacciaio della Marmolada lo scorso 3 luglio). Implacabile è il confronto tra gli scatti realizzati dal fotografo e le identiche inquadrature immortalate dai maestri del passato, prima che gli effetti del riscaldamento globale cominciassero a stravolgere gli ecosistemi. Dietro al progetto c’è un lungo lavoro di archivio su fotografie, carte geografiche e diari di viaggio dei primi esploratori dell’arco alpino; ma la mostra si avvale anche di grafiche animate fornite dall’ESA (European Space Agency) per accostare agli scatti le immagini satellitari delle zone interessate. Nella zona delle Cannoniere, invece, si può approfondire il tema attraverso i video delle spedizioni e le interviste ai protagonisti del progetto.

A confronto Caré Alto, Falletto, Fumo, Adamello, Corno Bianco dalla Lobbia Alta, 1891 Vittorio Sella © Fondazione Sella e Fabiano Ventura, 2020 © Associazione Macromicro

A confronto Caré Alto, Falletto, Fumo, Adamello, Corno Bianco dalla Lobbia Alta, 1891 Vittorio Sella © Fondazione Sella e Fabiano Ventura, 2020 © Associazione Macromicro

I BASTONI “PARLANTI” DI ANTONIO DELLA GUARDIA A MORGEX

Giunge alla sua terza edizione il progetto Una Boccata d’Arte, nato nel 2020 per accendere i riflettori sul patrimonio e le potenzialità dei borghi italiani attraverso l’arte contemporanea. Venti artisti, per venti luoghi, in venti regioni, protagonisti di un incontro fondato sul dialogo tra performance e installazioni site specific con le comunità locali, il paesaggio, la storia e l’arte dei borghi interessati. Un progetto di arte diffusa en plein air promosso da Fondazione Elpis e realizzato in collaborazione con Galleria Continua. Agli artisti coinvolti, selezionati tra nomi emergenti e affermati, senza precludere l’opportunità di partecipare ad autori stranieri, è stato chiesto di trascorrere un breve periodo in residenza nei luoghi scelti. Nel borgo aostano di Morgex, si è cimentato con il progetto Antonio Della Guardia (Salerno, 1990), coordinato da Matthew Noble. La fase di esplorazione, ascolto, studio e progettazione ha generato l’installazione site specific Ai camminatori di storie, inaugurata il 25 giugno scorso e visibile fino al 18 settembre. Sette sculture che riproducono i tradizionali bastoni da passeggio per le camminate in montagna per condensare l’identità paesaggistica e culturale di Morgex, ma omaggiare anche la sapienza artigiana locale, che preserva l’arte dell’intaglio del legno. I bastoni del giovane artista salernitano sono tutti diversi l’uno dall’altro, per tipologia di legno utilizzato, dimensioni e forma; ognuno si caratterizza per la presenza di aggiunte in alluminio e invita all’utilizzo in esecuzione di una serie di indicazioni performative incise lungo lo stelo. Le sculture, infatti, sono state disseminate in diversi punti del borgo (dalla Cappella del Villair al forno comunale, dal Parco della Lettura alla chiesa di Santa Maria Assunta), per essere utilizzate (e poi rimesse al loro posto!) dai camminatori che vogliano usufruirne. Una serie di disegni in china, esposta alla Tour de l’Archet, illustra la fase progettuale dei bastoni.

https://unaboccatadarte.it/

Antonio Della Guardia, Ai camminatori di storie, Morgex (AO), Valle d'Aosta. Ph Michela Pedranti

Antonio Della Guardia, Ai camminatori di storie, Morgex (AO), Valle d’Aosta. Ph Michela Pedranti

L’ARTE ESCE IN STRADA: 12 ILLUSTRATORI PER AOSTA

Gli spazi pubblicitari diventano veicoli d’arte diffusa in città. È questa l’idea da cui prende le mosse Affiches. L’arte esce in strada, progetto promosso dalla galleria Inarttendu con il sostegno del Comune di Aosta. C’è la volontà di valorizzare gli spazi urbani solitamente vissuti con indifferenza (quando non percepiti con fastidio, nel caso di campagne pubblicitarie invasive) dietro all’idea di Luciano Seghesio di Inarttendu, che, con la collaborazione dell’illustratore toscano Andrea Serio (Carrara, 1973), da tempo stabilmente presente in Valle d’Aosta, ha cooptato un gruppo di validi illustratori per lavorare su pannelli pubblicitari inutilizzati messi a disposizione dalla città di Aosta. Circa una quarantina – cui si aggiungono 80 poster – sono le installazioni da scoprire in città; un Qrcode su ogni manifesto dà accesso alle biografie dei rispettivi autori; oltre ad Andrea Serio, hanno risposto alla chiamata Beatrice Cerocchi, Elisa Talentino, Giulia Zafra, Grazia La Padula, Marco Cazzato, Marco Paschetta, Mariangela Artese, Maurizio Casale, Premiata Famiglia Rivoltella, Riccardo Guasco e Rox Stefanin. Accanto ai loro lavori anche le prove degli studenti del Liceo Artistico di Aosta e della Scuola Internazionale di Comics di Torino. La mostra diffusa di urban art sarà fruibile fino alla fine di luglio, ma anche la galleria Inarttendu espone tutte le illustrazioni del progetto riunite nella sede di via Martinez.

www.inarttendu.it

Affiches. L'arte esce in strada, Galleria Inarttendu, Aosta

Affiches. L’arte esce in strada, Galleria Inarttendu, Aosta

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