A metà strada tra Firenze e Lucca troviamo Pistoia, altra perla della regione Toscana. La sua provincia comprende tra l’altro la Piana dell’Ombrone, la Valdinievole e la Montagna Pistoiese. Tra le innumerevoli attrazioni termali e culinarie che il territorio offre, ci sono anche diversi musei da vedere, ma quali sono i più importanti di Pistoia? Ecco una selezione da non perdere
‒ Valentina Muzi
MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA IN PALAZZO COMUNALE
Il Museo Civico d’arte antica è uno dei musei da vedere a Pistoia perché è la prima e maggiore istituzione museale cittadina di origine tardo-ottocentesca. L’intera storia di Pistoia – dal XII al XX secolo – si esprime in oltre trecento opere, fra dipinti, sculture, oreficeria, vetri e ceramiche, fortemente legati al tessuto storico, religioso, architettonico e urbanistico della città. Il polo aprì le sue porte al pubblico nel 1922 presso il Palazzo Comunale, e, per quanto l’allestimento sia organizzato in scuole – ovvero, fiorentina e pistoiese –, alla preziosa collezione del mecenate e filantropo Niccolò Puccini è dedicata una sezione dell’ultimo piano del palazzo, così da trasmettere l’appartenenza a un nucleo originario unitario arrivato nel museo nel 1914.
Infine, il museo è arricchito dal nucleo di grafica e disegni del Centro di Documentazione dedicato a Giovanni Michelucci, architetto e urbanista pistoiese scomparso nel 1990.
Piazza Duomo 1
https://musei.comune.pistoia.it/rete-museale/museo-civico-in-palazzo-comunale/
MUSEO DEL NOVECENTO E DEL CONTEMPORANEO – PALAZZO FABRONI
All’interno di Palazzo Fabroni – dal nome della nobile famiglia pistoiese che vi abitò fino al 1842 ‒ si trova il Museo del Novecento e del Contemporaneo. Nelle sue sale sono esposte opere della collezione permanente di arte moderna e contemporanea del Comune di Pistoia, guidando il pubblico in un viaggio attraverso i capolavori artistici degli Anni Venti del Novecento, dell’Arte Povera, del Concettuale, del Minimalismo e della Poesia visiva, fino ai nostri giorni. Tra i nomi dei grandi artisti qui rappresentati, ricordiamo Claudio Parmiggiani, Mario Nigro, Fernando Melani, Agenore Fabbri. Ad arricchire il museo vi è anche il “giardino d’autore” contemporaneo.
Via Sant’Andrea 18
http://musei.comune.pistoia.it/rete-museale/museo-di-palazzo-fabroni/
MUSEO DELLO SPEDALE DEL CEPPO
Il museo dello Spedale del Ceppo di Pistoia è sito nella parte storico-monumentale dell’antico complesso ospedaliero cittadino, dove le funzioni sanitarie sono state attive per oltre sette secoli di storia, ovvero fino alla fine dei lavori di costruzione per il completamento del nuovo ospedale San Jacopo. Il percorso del museo racconta le vicende storiche, architettoniche e artistiche, riservando una specifica sezione di approfondimento al fregio robbiano in terracotta invetriata policroma che decora l’intero loggiato esterno, una delle opere più emblematiche della città. La storia della medicina pistoiese, insieme a una ricca collezione di antichi strumenti chirurgici, restituisce al pubblico uno spaccato interessante e accattivante. Nelle sue vicinanze è possibile ammirare anche il Padiglione di Emodialisi – non visitabile perché ancora funzionante –, che costituisce uno dei più alti esempi di arte contemporanea, grazie a opere site specific realizzate da artisti di fama internazionale quali Daniel Buren, Dani Karavan, Sol LeWitt, Robert Morris, Hidetoshi Nagasawa, Claudio Parmiggiani e Gianni Ruffi.
Piazza Papa Giovanni XXIII 14
http://musei.comune.pistoia.it/rete-museale/museo-dello-spedale-del-ceppo/
PISTOIA SOTTERRANEA
Con i suoi 650 metri, Pistoia Sotterranea è tra i percorsi ipogei più lunghi della Toscana. Questo itinerario rappresenta le diverse fasi storiche e architettoniche della costruzione dello Spedale del Ceppo e dell’espansione della città che, negli anni, ha unito i ponti, le torri e la seconda cinta muraria. Sotto l’Ospedale si possono notare le imponenti volte che si addossarono sul torrente quando ancora era in parte fossato. Grazie a un importante lavoro di bonifica, oggi il sito mostra una parte del territorio di Pistoia di gran fascino e una storia lunga secoli.
Piazza Papa Giovanni XXIII 15
https://www.irsapt.it/it/pistoia-sotterranea/
FONDAZIONE LUIGI TRONCI
La Fondazione Luigi Tronci prende il nome del suo presidente e apre le porte del Museo della Musica e degli Strumenti Musicali a Percussione e Centro di Documentazione nel 2008. La collezione ospitata negli spazi della Fondazione Conservatorio S. Giovanni Battista di Pistoia comprende strumenti musicali – soprattutto idiofoni a percussione – e una ricca e variegata raccolta di manuali e documenti d’archivio musicali, custoditi nella biblioteca. Con l’obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni nel settore musicale, la Fondazione organizza ciclicamente laboratori didattici e visite guidate, assieme a concerti, corsi e conferenze.
Corso Antonio Gramsci 37
http://www.fondazioneluigitronci.org/la-fondazione/
MUSEO DEL RICAMO
Tra i musei da vedere a Pistoia c’è anche quello del Ricamo (totalmente gratuito), fondato su iniziativa della Provincia di Pistoia e del Comune nonché del Movimento Italiano Casalinghe (MoICa). È collocato in due sale al pianterreno del Palazzo Rospigliosi. Qui l’arte del ricamo pistoiese del XVIII secolo è protagonista assoluta, una pratica che è stata sapientemente tramandata nel corso dei secoli grazie alle monache dei monasteri di clausura, dei collegi femminili e poi di vere e proprie scuole-laboratorio di ricamo. Sebbene i ricami fossero destinati prevalentemente ai corredi per la casa e la biancheria, si apriono poi a nuovi e usi, come gli arredi e gli abiti ecclesiastici.
Via Ripa del Sale 3
https://www.comune.pistoia.it/servizi-online/uffici-pubblici/musei-museo-del-ricamo-larte-del-ricamo-pistoia-e-nel-suo-territorio
MUSEO CLEMENTE ROSPIGLIOSI – MUSEO DIOCESANO
All’interno di Palazzo Rospigliosi non trova sede solo il Museo del Ricamo, ma anche il Museo
Clemente Rospigliosi e il Museo della Diocesi di Pistoia, riuniti in un unico percorso museale. Partiamo dalla costruzione del prestigioso Palazzo, voluto proprio da Giovan Battista Rospigliosi detto Bati, tra la metà del Cinquecento e i primi del Seicento, e che sorse su edifici preesistenti. Fu lasciato alla Cattedrale di Pistoia nel 1981 dall’ultimo erede della famiglia Rospigliosi, ovvero Clemente, con l’onere di destinare perpetuamente a museo l’appartamento sito al primo piano e intitolato a “Papa Clemente IX”, perché la tradizione vuole che proprio quel papa appartenente alla famiglia Rospigliosi vi avesse soggiornato. Al suo interno riecheggia lo sfavillio dell’epoca secentesca, con mobili elaborati, soffitti a cassettoni e lussuose pareti damascate su cui si posano i tanti dipinti che animano la ricca collezione d’arte. Dopo aver visitato l’appartamento Rospigliosi si trovano le stanze dedicate al museo degli oggetti sacri appartenenti alle varie parrocchie della Diocesi di Pistoia. Croci e calici del XII secolo, pale d’altare, vesti sacre e una ricca serie di oggetti liturgici forgiati dalle sapienti mani degli artigiani medioevali.
Via Ripa del Sale 3
https://musei.diocesipistoia.it/index.php/it/complesso-museale/museo-clemente-rospigliosi
FATTORIA DI CELLE E COLLEZIONE GORI
La storia della Collezione Gori si fonda su due periodi fondamentali, ovvero quello che va dal 1950 al 1970, e il secondo che va dal 1970 ai giorni nostri. Ma partiamo dai due collezionisti, Giuliano e Pina Gori di Prato, che decisero di investire su tutti quegli artisti dal linguaggio innovativo. Così facendo, il nucleo di opere crebbe, tanto da dover prendere in considerazione uno spazio adeguato per dar loro il giusto risalto. Negli Anni Settanta, la sezione storica della Collezione viene trasferita nell’attuale sede della Fattoria di Celle a Santomato di Pistoia, diventando una collezione privata di arte ambientale, dove le opere nascono in rapporto tanto con lo spazio che con la natura con cui sono a contatto. Il 12 giugno 1982 vennero inaugurate a Celle le prime diciotto opere di cui dieci nel parco firmate da artisti di calibro internazionale, come Alice Aycock, Dani Karavan, Fausto Melotti, Robert Morris, Dennis Oppenheim, Anne e Patrick Poirier, Ulrich Ruckriem, Richard Serra, Mauro Staccioli e George Trakas; e otto realizzate all’interno degli edifici storici da Nicola De Maria, Luciano Fabro, Mimmo Paladino, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Aldo Spoldi e Gilberto Zorio.
Via Montalese 7a
http://www.goricoll.it
COMPLESSO MONUMENTALE FORTEZZA SANTA BARBARA
La Fortezza medicea di Santa Barbara di Pistoia costituisce uno degli esempi più significativi di architettura militare del Cinquecento. Attorno alla sua realizzazione orbitano nomi altisonanti, come quelli di Giovanni d’Alessio d’Antonio detto Nanni Unghero, di Giovanni Battista Bellucci conosciuto come il Sanmarino e di Bernardo Buontalenti e, sebbene la sua costruzione sia “recente”, le sue origini sono ancora più antiche, risalenti al Trecento e quindi al dominio della Repubblica fiorentina – di cui ne sono leggibili i segni. Poi, con l’arrivo di Cosimo I de’ Medici, nel 1543 iniziarono i lavori per la fortezza, ampliata in ultima istanza da Buontalenti con un grande bastione che rinserrava la precedente costruzione. Purtroppo, dalla metà del Seicento l’edificio iniziò a vedere un lento e costante declino, vestendo i panni di caserma e di carcere militare. Nel 1944 divenne palcoscenico di fucilazioni durante la Seconda Guerra Mondiale. Infine, intorno agli Anni Settanta e Ottanta del secolo scorso è stato compiuto il restauro della imponente struttura fortificata, grazie anche all’aiuto della Soprintendenza di Firenze.
Piazza della Resistenza
http://www.polomusealetoscana.beniculturali.it/index.php?it/214/pistoia-fortezza-di-santa-barbara
CASA-STUDIO FERNANDO MELANI
La casa-studio dell’artista pistoiese Fernando Melani conserva oltre 2.800 opere firmate dall’artista che occupano pareti, soffitti e pavimenti secondo la disposizione che lo stesso autore aveva deciso a suo tempo. La casa-studio venne acquistata dal Comune proprio nel 1987 e passeggiando per gli ambienti si sente ancora l’eco dell’esperienza artistica dell’autore e il suo itinerario di ricerca attraverso i principali movimenti dell’arte della seconda metà del Novecento, passando dall’Arte Povera all’Arte Concettuale, per giungere sino alla Minimal Art. Nel 2005 la collezione civica si arricchì con ulteriori 148 opere grazie a un lascito testamentario di Donatella Giuntoli,.
Corso Gramsci 159
http://musei.comune.pistoia.it/rete-museale/casa-studio-fernando-melani/
PALAZZO DEI VESCOVI
L’antico Palazzo dei Vescovi sito in Piazza del Duomo a Pistoia custodisce diversi percorsi museali al suo interno, tra cui quello archeologico con straordinarie stratificazioni che hanno caratterizzato la città, dall’epoca romana sino all’età moderna. Per non parlare del Museo della Cattedrale di San Zeno, che accoglie importanti arredi liturgici appartenuti alla diocesi di Pistoia nel corso dei secoli. Infine,diverse opere che fanno parte della collezione di Piero Bigongiari, comprendente oltre quaranta dipinti del Seicento, e altre firmate da Marino Marini e Giovanni Boldini. Infine, il percorso conduce alla scoperta del Museo Tattile La città da toccare, pensato appositamente per ipovedenti e ciechi: comprende quattro modellini tattili smontabili che riproducono in scala i principali monumenti della città di Pistoia, ovvero Palazzo Comunale, la Cattedrale di San Zeno, il Battistero di San Giovanni e la Basilica della Madonna dell’Umiltà.
Piazza del Duomo 3
https://www.pistoiamusei.it/sedi/antico-palazzo-dei-vescovi/
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