Realizzare, accadere, diventare, esserci. Sono queste le sfumature semantiche evocate dal verbo inglese “to happen”. E non è un caso che la parola sia stata scelta come principio fondante del festival Happenino, la rassegna diffusa e multidisciplinare ormai da anni impegnata nella riattivazione dell’entroterra marchigiano. Ideato e organizzato per il quinto anno consecutivo da Andrea Angelini, Francesco Martinelli e Vittoria Podrini, l’evento si prepara a essere ospitato in cinque località della provincia di Pesaro Urbino: Mercatello sul Metauro, Sant’Angelo in Vado, Borgo Pace, Piobbico e Peglio. È qui che, durante il primo weekend di settembre, alcuni dei nomi più apprezzati della cultura contemporanea nazionale saranno chiamati a condividere con il pubblico la propria esperienza artistica e la propria visione del mondo, tratteggiando una prospettiva alternativa alle più stereotipate narrazioni sui borghi delle aree interne italiane.
LA QUINTA EDIZIONE DI HAPPENNINO
Le date da segnare in agenda sono il 2, 3 e 4 settembre, giorni nei quali un accurato parterre di artisti nazionali sarà ospitato in ognuna delle cinque località, lasciando le proprie tracce all’interno di un racconto corale e multiforme, ricco di incontri tematici, concerti e trakking naturalistici. E proprio l’anima variegata e trasversale dell’evento sembra il punto di forza principale della manifestazione, che, a differenza di tanti altri festival green nati nel corso della pandemia, si oppone alla logica dell’evento “usa e getta” per abbracciare piuttosto una prospettiva etica e lungimirante, rivolta al domani più che all’ora.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL HAPPENNINO
Diversi gli eventi in programma nell’arco della tre giorni: dall’incontro con Maurizio Carucci (il frontman degli Ex-Otago atteso il 2 settembre a Piobbico) a quello con i fondatori della scuola permanente di filosofia e immaginazione Tlon, ovvero Maura Gancitano e Andrea Colamedici (ospiti il 4 settembre a Mercatello sul Metauro), dalle riflessioni sulle relazioni tra architettura e paesaggio insieme allo Studio Mario Cucinella Architects (il 3 settembre a Peglio) alle escursioni nella natura in compagnia di Andrea Boscherini (il naturalista e divulgatore pronto a guidare il pubblico nell’Appennino selvaggio l’ultimo giorno della rassegna). Per chi invece ama la musica, i nomi da marcare in rosso all’interno del programma sono quelli di Marlene Kuntz e Vasco Brondi, protagonisti del rock e del cantautorato italiano, attesi rispettivamente il 3 e il 4 settembre a Peglio e Sant’Angelo in Vado.
CULTURA E RIGENERAZIONE AL FESTIVAL HAPPENNINO
Ma non è tutto. Curato nella sua componente grafica dal fumettista e illustratore Alessandro Baronciani, il festival sarà inoltre accompagnato da momenti di confronto e dialogo con una serie di amministratori, privati e innovatori, chiamati a raccolta con l’intento di porre le basi effettive per una rinascita concreta dei borghi in questione. Succederà grazie alla Scuola di Futuro, novità assoluta di questa edizione: una sorta di workshop collettivo pensato per fornire competenze aggiornate per la programmazione e la gestione dei piccoli territori. La Scuola di Futuro è in programma per la mattinata di sabato 3 settembre nel piccolo borgo di Peglio, e sarà completamente gratuita. All’attività saranno ammessi quaranta partecipanti da tutta Italia, selezionati attraverso una open call nazionale. Un’esperienza formativa che vuole ribadire lo spirito propositivo e costruttivo di un festival aperto alle sfide del domani. La Scuola di Futuro, spiegano gli organizzatori, “è un progetto nuovo, che inaugureremo proprio in occasione della quinta edizione di Happennino. Nei tre giorni di Happennino tutto il nostro territorio si attiva e si trasforma, liberando un’energia e una creatività fortissime. Noi vorremmo che questa energia, questa consapevolezza di trasformazione e cambiamento diventasse sistemica, penetrasse in profondità nel territorio, anche quando le luci del festival si spengono e tutto torna come prima. Da qui la volontà di attivare in occasione del festival anche un percorso di formazione, che per ora prenderà forma come progetto-pilota, ma che ci auguriamo possa diventare un progetto continuativo e duraturo nel tempo. Sarà un laboratorio di co-progettazione territoriale per portare nuove energie sul tavolo del futuro delle aree interne. La Scuola avrà un approccio molto pratico e concreto. Abbiamo selezionato i quaranta partecipanti della nostra Scuola attraverso una open call nazionale che ci ha restituito centinaia di candidature. È davvero emozionante vedere quante persone ogni giorno si impegnino per i propri territori e con quanta tenacia, passione, coraggio, entusiasmo. La nostra Scuola, così come tutto il nostro festival, è dedicata proprio a questo entusiasmo”.
– Alex Urso
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