È certamente l’anniversario dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi al largo della costa di Riace l’evento culturale più importante di questa estate calabrese. Epicentro delle celebrazioni è Reggio Calabria, con il suo Museo Archeologico, casa delle due misteriose sculture, cui a partire da agosto sono dedicate due importanti mostre. Nel frattempo Catanzaro si conferma città sempre più aperta all’arte contemporanea: oltre al recente debutto del MUDIAC (museo diffuso di arte contemporanea), va in scena sotto la direzione della Fondazione Rocco Guglielmo il festival diffuso Art Rizoma. Nel frattempo il Marca ospita le personali di Roberto Giglio e Beatrice Gallori. A Crotone, omaggio a Pasolini.
– Livia Montagnoli
ART RIZOMA. IL FESTIVAL DIFFUSO DI ARTE CONTEMPORANEA
È un esordio quello di Art Rizoma, festival diffuso di arte contemporanea che fino al 20 settembre coinvolge i borghi di Gerace, Roccella Ionica e Santa Caterina dello Ionio, portando sul territorio oltre trenta artisti italiani e internazionali. A promuovere l’iniziativa è la Fondazione Rocco Guglielmo, che ha scelto il tema 8 Minuti dal Sole (il tempo che la luce del sole impiega a raggiungere la Terra) per l’edizione inaugurale della rassegna. Si è chiesto quindi agli artisti di riflettere sul concetto di distanza – sociale, fisica, ambientale – per ribadire il ruolo impegnato di un’arte che vuole (e deve) resistere e reinventarsi in situazioni sfavorevoli, proprio come le piante che utilizzano lo stratagemma del rizoma. Ecco perché l’arte contemporanea si affaccia in contesti che solitamente le sono preclusi, tra chiese antiche, palazzi storici e castelli, colonizzati temporaneamente all’insegna di un prolifico e inedito dialogo. All’opportunità di scoprire i lavori degli artisti coinvolti, dunque, si associa il valore dell’esplorazione del territorio con occhi nuovi.
http://www.fondazioneroccoguglielmo.it/
ROBERTO GIGLIO E BEATRICE GALLORI AL MARCA DI CATANZARO
L’estate del Marca di Catanzaro (nella città che ha di recente salutato l’inaugurazione del MUDIAC, Museo Diffuso di Arte Contemporanea) vede affiancate le personali di due protagonisti della scena italiana contemporanea. Al piano inferiore del museo della Fondazione Rocco Guglielmo, Giorgio de Finis, direttore del Museo delle Periferie di Roma, cura la mostra di Roberto Giglio, Le forme dell’oblio: 35 opere pittoriche e un corposo nucleo di disegni dell’artista calabrese di Badolato, già architetto, impegnato a restituire attraverso l’arte l’identità della sua terra. Sono dipinti di grande formato, o lavori di dimensioni più contenute, molti eseguiti con la tecnica dell’acquerello, passando dalla figurazione all’informale, senza precludersi alcuna possibilità, sempre con l’urgenza espressiva di ricercare l’essenziale dei luoghi, delle cose e delle persone, della vita. Realtà e immaginazione, materia e spirito confluiscono così nei dipinti di Giglio, come l’allestimento del Marca ha modo di dimostrare. Fino al 31 agosto.
Lo stesso giorno chiuderà la mostra che ripercorre la lunga ricerca artistica e personale di Beatrice Gallori (Montevarchi, 1978). Codex, a cura di Luca Beatrice, indaga l’interesse per la forma dell’artista toscana, che insiste in particolar modo sulla sfera nell’esplorare il concetto della trasformazione e della metamorfosi, studiando al contempo il movimento, sia in tela che in scultura. Il risultato è l’universo astratto di “cellule”, globi, bolle, nuclei plasmati in materiali sintetici e non, che si accendono di colori squillanti ed elementari, vernici monocrome che concretizzano un pensiero new pop (sono i colori a guidare il percorso di visita, dalla stanza del blu a quella del rosso, passando poi al bianco e ai colori metallici). In mostra anche le opere di Nouveau Realisme che includono oggetti, corde, fili, scatole. Minimalismo, astrazione e pop coesistono nella visione decisamente indipendente dell’artista, qui rappresentata anche da lavori inediti, in acciaio e marmo, materiali mai utilizzati prima da Gallori.
MUSICA, DANZA, TEATRO AL PARCO ARCHEOLOGICO DI SCOLACIUM
Il Parco di Scolacium si raggiunge in località Roccelletta di Borgia, ed è uno dei siti archeologici più importanti del Sud Italia: circondate dagli ulivi, con vista sul mare del golfo di Squillace, vestigia del passato classico convivono con i resti dell’imponente basilica normanna di Santa Maria della Roccella. Da oltre vent’anni, ogni estate, il parco ospita Armonie d’Arte Festival, dedicato alla cultura e alle arti performative, tra musica (classica, jazz, lirica, di ricerca), teatro, danza e letteratura. La XXII edizione va in scena fino al 17 settembre con un ricco calendario di appuntamenti sul tema delle Nuove Rotte Mediterranee, coinvolgendo anche altri siti d’interesse storico e naturalistico del territorio, dalla Grangia di Montauro alla Certosa di Serra San Bruno, fino ai borghi di Squillace e Taverna, al teatro di Soverato, al Parco della scultura e della biodiversità di Catanzaro. Tra gli artisti sul palco, il Quartetto Cremona, Vasco Brondi, Eduardo De Crescenzo. Attività collaterali con visite guidate “bizzarre”, animate da attori, danzatori e musicisti, laboratori per ragazzi, incontri su tematiche che approfondiscono i pericoli cui è soggetto il Mare Nostrum.
https://musei.calabria.beniculturali.it/musei
L’ESTATE DEI BRONZI DI RIACE
1972-2022. Sono passati cinquant’anni (con precisione cadranno in data 16 agosto, quando la facciata del museo archeologico di Reggio Calabria sarà animata da una inedita installazione di videomapping, mentre Riace offrirà al pubblico concerti, incontri e una mostra fotografica documentaria) dal rinvenimento dei celeberrimi Bronzi al largo delle coste di Riace. La Calabria promuove per tutto il 2022 una serie di iniziative volte a evidenziare il valore di questo ritrovamento eccezionale. Il fulcro delle celebrazioni è il Museo Archeologico Nazionale del capoluogo calabrese – dove nel 1981 nacque la sezione di archeologia subacquea per dare adeguata visibilità ai Bronzi – che per l’occasione, ogni giovedì e sabato d’estate resta aperto fino alle 23, e prezzo ridotto. Qui, il 10 agosto, inaugura la mostra Bronzi di Riace, con scatti di Luigi Spina (Napoli, 1966) fotografo di antichità tra i più noti nel mondo; il 12 agosto, invece, apre il percorso Gli eroi e la Magna Grecia, con reperti provenienti dai Campi Flegrei, dal MANN di Napoli, da Paestum, Matera, Taranto, Sibari, con l’idea di mettere insieme tutti i principali musei dell’area della Magna Grecia per omaggiare l’anniversario, e aiutare nella comprensione del contesto culturale in cui sono nate le due sculture raffiguranti i misteriosi eroi.
LE ICONE DELLA MAGNA GRECIA NELLE SCULTURE DELL’ORAFO ANTONIO AFFIDATO
Antonio Affidato, figlio d’arte, è orafo scultore calabrese, rientrato a Catanzaro dopo gli studi a Brera. Sono le sue sculture in bronzo le protagoniste della mostra Rara Avis, ospitata alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria. Il fil rouge è quello della Magna Grecia, dal momento che l’iniziativa si colloca nella programmazione che celebra il 50esimo anniversario del rinvenimento dei Bronzi di Riace al largo della Città dello Stretto. Affidato propone la sua interpretazione di figure storiche e mitologiche riconducibili a quella temperie, da Gea a Phayllos, e Pitagora, Serse, Alcmeone, Medusa. Tra loro, emblematica è la vicenda di Faillo, il meno noto dei personaggi rappresentati, valente atleta nella Crotone dell’epoca, ma anche capace condottiero nella battaglia di Salamina. Tutte le sculture sono realizzate in bronzo, in alcuni casi – come Pitagora e Alcmeone – non patinato, su base in marmo bianco di Carrara. Si tratta della prima personale del giovane artista, che dà sfoggio di grande tecnica e intensità espressiva, in volti variamente concentrati, tesi o carichi di pathos.
PASOLINI IL CROTONESE
Nel 1959, Pier Paolo Pasolini riceveva il Premio Crotone per il romanzo Una vita violenta. Qualche anno più tardi, nel 1964, sarebbe tornato in Calabria per dirigere le riprese de Il Vangelo secondo Matteo. La mostra fotografica ospitata presso la Lega Navale di Crotone, a cura di Giada De Martino, celebra il legame di Pasolini con la Calabria, nell’anno del centenario della sua nascita. La retrospettiva è promossa in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna, che custodisce l’Archivio Pier Paolo Pasolini; il titolo – La lunga strada di sabbia – fa invece riferimento all’omonimo reportage sulle vacanze degli italiani negli anni del boom economico commissionato all’autore e a Paolo Di Paolo proprio nel ’59. Fino al 23 agosto, a ingresso gratuito (giovedì 18 agosto, nella stessa sede, va in scena l’omaggio a Pier Paolo Pasolini Il Crotonese, dialogo tra l’attrice Margherita Caruso, scelta per interpretare la Madonna bambina del Vangelo secondo Matteo, e il giornalista Bruno Palermo).
IL CORPO AL CENTRO AD ALTOMONTE
C’è il corpo – animale, anatomico, contemporaneo, sensoriale, amoroso, vegetale, politico, sociale, onirico, antropologico, performativo, occulto, sacro – al centro della ricerca che ha portato diciassette artisti contemporanei ad Altomonte, borgo dell’entroterra cosentino riconosciuto tra i più belli d’Italia, fino al 16 ottobre set di Codici Naturali 2022. Il tema dell’edizione è the body is Body, in scena con performance di danza e teatro e installazioni alla Torre Pallotta, per esplorare “il corpo che muove il mondo e si muove nel mondo”. A cura di Amalia de Bernardis.
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