Nasce nel Parco Nazionale d’Abruzzo il nuovo Spazio Pane. Tra gastronomia e arte contemporanea
In un borgo alle pendici del Parco Nazionale dell'Abruzzo, Lazio e Molise – paradiso dei tartufai e degli orsi – un nuovo panificio-galleria. Portare l'arte contemporanea nel paese reale
“Possono apparire due elementi distanti o addirittura in contrasto, ma l’arte e la lavorazione artigianale sono storicamente parte delle nostre culture”. Il pane del corpo e quello dell’anima: a questi fondamentali bisogni va in soccorso la nuova esperienza di Spazio Pane, una casa per artisti e creativi nel bordo di Campoli Appennino, in provincia di Frosinone, alle pendici del Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise. Con inaugurazione fissata al 28 agosto alle 18, lo spazio di via Marconi 71 è sì un panificio, ma anche un luogo che vuole farsi punto di riferimento per gli artisti e per la popolazione locale, in stretta connessione con il territorio.
NASCE IL NUOVO SPAZIO PANE A CAMPOLI APPENNINO
Semplice e radicale lo scopo dell’iniziativa: “includere tutte le persone, sia gli addetti ai lavori che i cittadini di passaggio. Crediamo nella dimensione collettiva e condivisa, dove arte e cultura sono il collante. Arte e pane saranno due elementi in continua connessione e relazione. Proprio perché l’arte è necessaria, è sopravvivenza; come il pane”. Ma come è nata l’idea di uno spazio dedicato a queste due passioni? Raggiunta da Artribune, ci racconta la genesi del progetto la direttrice artistica Sara Ciuffetta – artista di Sora (FR) classe 1985 nota per i lavori performativi in cui indossa elementi di marmo, ma anche per pittura e scultura in pietra – : “La prima idea risale al 2014, mi trovavo a Berlino, dove ero andata dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Ero da sola in città, e passavo del tempo nei mercati d’arte di quartiere, i Kunstmarkt, che a Berlino funzionano molto. Ho pensato di creare una sorta di mercato dell’arte in cui vendere disegni veloci che ritraessero quello che compravo al supermercato, con l’idea di venderli al prezzo del prodotto: se un barattolo di pomodoro costava 80 centesimi, avrei rivenduto lo schizzo allo stesso prezzo. Mi sembrava un buon modo di riavvicinare l’arte alle persone, dato che anche nei prezzi l’arte contemporanea è spesso molto lontana dalle loro possibilità. Il progetto è riemerso in quarantena, durante la quale mi sono spostata da Torino al mio paese d’origine, dove ho uno spazio per lavorare. Riavvicinandomi a Roma, ho parlato del progetto con mio fratello Marco, che ha fatto a sua volta l’accademia e insegna, e la mia compagna Viviana Ciammetti, che si occupa di gestione aziendale in una compagnia che produceva macchinari per il pane, e dato che a Campoli Appennino mancava un forno da tanti anni abbiamo dato forma a questa idea”.
FORNO E ARTE PER IL PAESE LAZIALE DI CAMPOLI APPENNINO
“È una panetteria a tutti gli effetti”, continua Ciuffetta, “che si muoverà da sola come produzione artigianale, e allo stesso tempo come spazio di arte. Nel punto vendita si trovano prodotti del territorio, a km 0, e artigianali come il miele e i tartufi, per cui il nostro paese è molto famoso. Grazie alla nostra nuova sindaca, una giovane di 38 anni, Campoli Appennino sta sempre più diventando una zona turistica e attrattiva, ha un’area faunistica meravigliosa per gli orsi europei recuperati in cattività – una sorta di “ospedale per orsi” – e una dolina carsica attorno a cui è costruito il paese: vediamo molte potenzialità e ci crediamo”. Proprio per spronare questa crescita il nuovo Spazio Pane non poteva che nascere qui e beneficiare delle relazioni umane del paese: “Dalla preistoria l’uomo fa arte per necessità, e ci piaceva portare questo connubio tra cose molto distanti in un piccolo paese in cui nessuno conosce l’arte contemporanea. Il concetto è quello alla base dell’arte relazionale: la persona che entra per comprare il pane poi si ritrova una mostra, che nel nostro caso è una parete dedicata. La prima è mia, “Der Kunstmarket”, proprio quella serie di disegni da cui è nato tutto e che vorrei vendere al prezzo del prodotto come gioco performativo, e durerà fino al primo di ottobre. Poi a mano a mano vogliamo invitare degli artisti in residenza, dato che abbiamo la possibilità di ospitarli, e collaborare con giovani curatori: la prima è una giovane storica dell’arte e curatrice di Latina, Ilaria Monti, poi sicuramente ci sarà Marlene L. Müller, che ha contatti a Torino e La Spezia, poi un’altra di Milano…le cerchiamo con contatti in diverse zone d’Italia per chiamare qui artisti da tutto il paese. Dal prossimo mese svilupperemo un calendario e con il tempo vogliamo fare un catalogo annuale con gli artisti in residenza e realizzare delle call. È un anno e mezzo che ci stiamo lavorando, noi tre soci insieme a Gloria Pallotta – che si sta occupando della comunicazione insieme a Marlene Müller -, Alessandro Rossi e Marta Latini per il progetto dell’interior design. Siamo un gruppo molto unito e speriamo che vada bene!”.
– Giulia Giaume
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