Weekend a La Spezia. Cosa fare e vedere in città e nei dintorni

Se siete a La Spezia per visitare la mostra su Giosetta Fioroni, ecco qualche consiglio per scoprire la città, le sue attrazioni e le tappe da non perdere

C’è tempo fino a febbraio 2023 per scoprire l’opera di Giosetta Fioroni (Roma, 1932), protagonista della mostra che ne ripercorre la lunga e fortunata carriera – dalla Scuola di piazza del Popolo negli Anni Settanta a oggi – al CAMeC. Un omaggio all’artista che quest’anno spegne novanta candeline, e ha attraversato mezzo secolo di storia dell’arte italiana in prima linea. L’opportunità per chi arriva al CAMeC è quella di allargare l’orizzonte all’intera città di La Spezia, per scoprirne la storia, la rivoluzione dettata dall’apertura dell’Arsenale, il rapporto con il territorio. Ecco qualche consiglio utile allo scopo.

Livia Montagnoli

L’ITINERARIO NEL CENTRO DI LA SPEZIA

Fu la costruzione dell’Arsenale, nella seconda metà dell’Ottocento, a mutare il volto della città protesa sul Golfo dei Poeti, che conserva dell’antico impianto medievale – quando si registra l’effimero colpo di testa della signoria di Nicolò Fieschi, durata dal 1256 al 1273, prima di entrare sotto il dominio genovese – il  carrugio di via del Prione, oltre al Castello di San Giorgio, oggi sede del Museo Archeologico, arroccato sull’altura del Poggio, e fortemente rimaneggiato tra XV e XVII secolo. Il nucleo originale della città, del resto, sorse in posizione sopraelevata rispetto alla costa; solo il riassetto urbanistico di fine XIX secolo portò alla realizzazione delle scalinate che oggi caratterizzano la visita a piedi dell’abitato: spesso, però, i loro toponimi rivelano dettagli su storia e funzioni di luoghi della città antica.
La passeggiata può iniziare anche dal mare, partendo dal Ponte Thaon de Revel, che collega il porto Mirabello alla passeggiata Morin, e proseguendo sul lungomare in direzione dei giardini pubblici, nell’assetto che gli fu dato nel 1825. Tra piante esotiche che testimoniano il gusto botanico del XIX secolo, il Palco della musica documenta la fortunata stagione del Liberty in città. A cavallo tra XIX e XX secolo, lo stile imperante all’epoca trasforma persino il quartiere operaio, ribattezzato quartiere Umbertino, e poi teatri, strade, piazze, caffè. Testimonianze si rintracciano tra palazzi (molti “firmati” da Vincenzo Bacigalupi, da Palazzo Castrucci a Palazzo Contesso-Vivaldi) e ville. Poco più tardi La Spezia e il Golfo dei Poeti catalizzeranno l’interesse dei futuristi (all’idroscalo del Golfo si progettavano dall’inizio del secolo scorso i primi idrovolanti italiani, tra i simboli della poetica futurista). Diversi, dunque, sono gli edifici che negli Anni Trenta danno forma al pensiero del gruppo, dal Palazzo delle Poste alle scuole elementari progettate da Manlio Costa. Anche il duomo cittadino, dedicato a Cristo Re, viene progettato in quegli anni, ma i lavori in piazza Europa termineranno solo nel 1975. In piazza Verdi spicca invece uno degli ultimi interventi d’autore sullo spazio pubblico: gli archi di Daniel Buren inaugurati nel 2017.

Castello San Giorgio, La Spezia

Castello San Giorgio, La Spezia

IL CAMEC E IL PREMIO DEL GOLFO

Nato con l’obiettivo di conservare ed esporre i fondi artistici provenienti dalle innumerevoli edizioni del Premio del Golfo, ideato nel 1933 da Filippo Tommaso Marinetti e Fillia (poi ripreso dal ’49 al ’65, e nuovamente, con cadenza biennale, tra il 2000 e il 2006), il Centro Arte Moderna e Contemporanea, inaugurato nel 2004 nella sede dell’ex tribunale, accoglie anche le donazioni Cozzani e Battolini (le oltre duemila opere delle raccolte civiche sono esposte a rotazione, nell’arco di tutto l’anno). È inoltre vivace polo di promozione dell’arte contemporanea, al centro di incontri, convegni, mostre (fino a gennaio 2023 si visita la retrospettiva di Giacomo Verde, oltre alla mostra su Giosetta Fioroni).
Per quel che riguarda la collezione permanente, significativo è il valore delle opere acquisite attraverso il Premio del Golfo, che vide partecipare (e vincere) artisti del calibro di Prampolini, Sironi, Accardi, Guttuso, Morlotti, Turcato, Vedova. Il museo promuove anche laboratori di ArteTerapia.

http://camec.museilaspezia.it/

CAMeC, La Spezia

CAMeC, La Spezia

LA FONDAZIONE CARISPEZIA E I PROGETTI SUL TERRITORIO

Negli spazi espositivi di via Chiodo, la Fondazione Carispezia espleta le finalità culturali previste dal suo statuto, attraverso la frequente organizzazione di mostre (come la recente personale di Jacopo Benassi, impegnato in una riflessione sulla “matrice”) ed eventi d’arte. L’ultimo progetto, visitabile fino all’11 novembre, svela il risultato di una call rivolta a circoli fotografici e associazioni locali per raccontare il territorio spezzino. InAttesa. Fotografia e Territorio presenta 17 progetti fotografici realizzati da oltre 90 autori, che hanno indagato il patrimonio storico, artistico, ambientale e umano della provincia de La Spezia e della Lunigiana. 

https://www.fondazionecarispezia.it/

Jacopo Benassi. Matrice. Exhibition view at Fondazione Carispezia, La Spezia 2022. Photo Francesco Capitani

Jacopo Benassi. Matrice. Exhibition view at Fondazione Carispezia, La Spezia 2022. Photo Francesco Capitani

LA STORIA DELLA NAVIGAZIONE AL MUSEO TECNICO NAVALE

Fu Napoleone il primo a pensare di realizzare un arsenale nel Golfo dei Poeti. La sua effettiva realizzazione, però, fu molto più tarda, grazie all’impulso di Cavour: il progetto fu portato a compimento nel 1869, quando l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, poi fortificato a più riprese, fu inaugurato. Accanto alla struttura, ancora in uso, dal 1958 si visita il Museo Tecnico Navale, che custodisce cimeli di rilievo della Marina sabauda, mezzi d’assalto, ma anche un nucleo di testimonianze antiche relative alla storia della navigazione nel Mediterraneo. Come le polene appartenute a vascelli del XV secolo, o quelle, più recenti, in arrivo dalla corvetta San Giovanni, dal Regio Trasporto Cambria del 1846 e dalla Regia Fregata Italia, ex Farnese della Reale Marina Napoletana. In un percorso espositivo che intreccia storie di imprese e di eroi, capolavori dell’ingegno e della tecnica nautica e militare, esempi di perizia artigianale di carpentieri in legno, maestri d’ascia, carpentieri in ferro, congegnatori che dell’Arsenale hanno forgiato la fama internazionale (si pensi all’Andrea Doria, ultima corazzata varata a La Spezia, nel 1913).

https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-cultura/musei/museotecnav/Pagine/default.aspx

Museo Tecnico Navale, La Spezia

Museo Tecnico Navale, La Spezia

IL MUSEO DEL SIGILLO E LA COLLEZIONE AMEDEO LIA

Non inganni la facciata dell’edificio, scandita da aperture ad arco acuto di ispirazione gotica: la Palazzina delle Arti – che ospita mostre temporanee, dando spazio agli artisti locali – fu progettata negli Anni Venti del Novecento, e lo stile delle modanature risponde al gusto neo-medievale diffuso all’epoca. Qui dal 2000 ha sede il curioso Museo del Sigillo, frutto di una donazione privata che ha garantito alla città l’opportunità di organizzare un percorso espositivo legato alla storia dei sigilli nel corso dei secoli, dall’antico Egitto fino al Novecento, con excursus in diverse culture del mondo, dal Tibet alla Cina. Ad accomunare questi oggetti – di cui il museo conserva non solo le matrici, ma anche gli attrezzi utilizzati per realizzarle – è la loro funzione: che si tratti di anelli di epoca romana o di eleganti sigilli in stile Liberty, lo scopo è quello di confermare l’autenticità di un documento, o di conferire valore a un atto giuridico.
Nello stesso complesso, negli spazi che furono del convento di San Francesco da Paola, trova spazio la collezione del Museo Civico Amedeo Lia, donata alla città dal collezionista spezzino, che in vita raccolse oggetti liturgici e oreficerie pregiate, miniature, tavole di maestri medievali, dipinti di epoca rinascimentale e barocca. Spiccano opere del Cinquecento veneto, un autoritratto del Pontormo, tele di Salvator Rosa e una nutrita sezione dedicata alla natura morta. Fino a febbraio 2023 si visita la mostra La contemporaneità del classico.

http://palazzinadellearti.museilaspezia.it/
http://museolia.museilaspezia.it/

Museo Amedeo Lia, La Spezia

Museo Amedeo Lia, La Spezia

IN VISITA AL PARCO NATURALE REGIONALE DI PORTO VENERE

Si raggiunge anche in bici il centro di Porto Venere, sulla punta più estrema del promontorio che delimita a ovest il Golfo dei Poeti. Il borgo antico, con le isole Palmaria, Tino, Tinetto e l’Area Marina Protetta, costituiscono i 400 ettari di Parco Naturale protetto, da esplorare tra mare, sentieri per il trekking e testimonianze storiche, come la chiesa di San Pietro e la sottostante grotta Byron, cui si accede via mare, dove il poeta inglese amava rifugiarsi per meditare.

https://www.parconaturaleportovenere.it/

Porto Venere

Porto Venere

DOVE MANGIARE A LA SPEZIA

L’approccio gastronomico alla città non può che iniziare sul mare: alla Banchina Revel, Dai pescatori è punto vendita del pescato del giorno, e ristoro dall’atmosfera spartana (tavoli all’aperto e self-service), ma genuina. Con la garanzia di freschezza e qualità della materia prima dispensata dalla Cooperativa di Pescatori di La Spezia.
Anche al ristorante La Posta si gusta il mare, in cotture essenziali e abbinamenti ricercati. Tra le specialità della casa la zuppetta di pesce alla ligure e il piccolo crudo di mare con granita al bitter Campari. L’ambiente è sobriamente elegante.
L’altra anima della città, quella popolana e popolare (finanche in accezione pop), è rappresentata da La Pia (centenaria), tempio della farinata: acqua, farina di ceci (di mulino artigianale ligure) e sale; una spolverata di pepe sul momento e la fainà è pronta per l’asporto.

https://www.ristorantelaposta.it/
https://www.lapia.it/

La Pia centenaria, La Spezia

La Pia centenaria, La Spezia

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