Toscana Terra Etrusca. Un tour in 4 ambiti turistici: Prato, Firenze, Valdicecina, Costa Etruschi
Se siete a Prato per la nuova edizione di TIPO, il trekking urbano nel più grande distretto tessile d’Europa, ecco qualche consiglio di visita per un’immersione nelle sue origini etrusche. E da lì partire per un viaggio alla scoperta delle terre toscane lambite da quest’antica civiltà
Saranno le incursioni artistiche di Edoardo Nardin, pensate per il tour industriale Il filo dell’acqua, ad aprire il prossimo 29 ottobre la nuova edizione di TIPO – Turismo Industriale Prato, il progetto nato per raccontare la storia della città, attraverso le trasformazioni che hanno caratterizzato nel tempo quello che ancora oggi è il più grande distretto tessile d’Europa, con percorsi di visite guidate in programma fino ad aprile 2023. Promosso da Comune di Prato, Fondazione Museo del Tessuto, Fondazione CDSE Centro di Documentazione Storico Etnografica, TIPO consiste in una serie di percorsi esclusivi in luoghi industriali suggestivi e ricchi di fascino, in cui è presente la mano di grandi architetti: sono proprio le fabbriche a raccontare la città ed il distretto del Museo del Tessuto, del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci e del Mumat – Museo delle macchine tessili, come modello di imprenditorialità, cura dell’ambiente e progettazione culturale. Questa seconda edizione può essere l’occasione per andare a cercare le origini etrusche di Prato nei comuni limitrofi di Carmignano e Artimino. E tracciare una bozza di itinerario nelle zone della Toscana abitate da questo antico popolo, ovvero in 4 dei 28 ambiti turistici di Toscana Terra Etrusca, un progetto dell’agenzia regionale Toscana Promozione Turistica per la valorizzazione del patrimonio archeologico, che coinvolge ben 53 comuni della regione e delinea un nuovo modello di promozione del turismo culturale. Si parte spostandosi nelle vicine Fiesole e Firenze, col suo Museo Archeologico – uno dei più antichi in Italia – per scendere fino alla Costa degli Etruschi, alla scoperta del Parco Archeologico di Populonia e Baratti, passando prima per i paesaggi della Val d’Elsa e della Val di Cecina, dai quali spicca la turrita Volterra, e poi per Bolgheri e Castagneto Carducci. Ecco qualche spunto…
Claudia Giraud
http://www.toscanapromozione.it/
AMBITO PRATESE – CARMIGNANO E ARTIMINO
Situato nell’area pratese, Carmignano rappresenta il cuore della Toscana. Sia per la sua posizione di centralità che lo rende accessibile in meno di un’ora da Siena, Pisa, Lucca, Arezzo (mentre domina dall’alto Prato, Firenze e Pistoia), sia perché concentra in sé tutte le caratteristiche di questa regione dell’Italia Centrale. Innanzitutto l’archeologia etrusca, con la monumentale tomba a tumulo di Montefortini a Comeana, i cui arredi funerari sono in parte esposti nel rinnovato Museo Archeologico di Artimino: importante borgo medievale nato su un insediamento etrusco. Il complesso funebre sorge su una collinetta artificiale, alta oggi dodici metri, che ospita due tombe: la più antica, collocata al centro, è una tomba a tholos (camera a pianta circolare) del diametro di oltre sette metri; e poi l’adiacente tomba a camera rettangolare, con monumentale corridoio d’ingresso a cielo aperto. Poco distante si trova Artimino dove c’è la pieve romanica di San Leonardo, senza dimenticare le cinquecentesche e medicee villa di Capezzana (questa nell’area di Carmignano, dal 1920 di proprietà dei Contini Bonacossi che da allora produce olio e vino apprezzato in tutto il mondo) e La Ferdinanda (Patrimonio Unesco e ora hotel di charme nell’area di Artimino, dove un tempo era terreno di caccia dei Medici). Per proseguire poi con l’arte manierista del Pontormo, la cui famosa Visitazione è conservata nella chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano, fino all’arte contemporanea (Alberto Moretti e la Galleria Schema; Quinto Martini con il suo Parco Museo e la casa-studio a Seano).
https://www.comune.carmignano.po.it/
AMBITO FIORENTINO – FIESOLE E FIRENZE
Capoluogo di uno dei comuni della fascia collinare attorno a Firenze, Fiesole è nota per la sua cinta muraria di dimensioni “ciclopiche” più settentrionale del mondo etrusco, da poter ammirare da vicino se si partecipa a un tour guidato in bici elettrica organizzato da Fiesole Bike. Nella sua area archeologica sono state trovate le tracce più antiche che datano il popolamento della collina a partire dal II millennio a. C.. La presenza etrusca è attestata dall’VIII secolo con i primi edifici: un piccolo tempio (il meglio conservato d’Italia), sul quale viene costruito un nuovo santuario con la progressiva romanizzazione nel I secolo a.C. che porta anche alla realizzazione di un teatro e delle terme. All’interno dell’area sorgono anche il Museo Civico Archeologico di epoca novecentesca, con un’importante sezione etrusca che contiene reperti in pietra arenaria serena e ceramiche e bronzi provenienti dalla città e dal territorio, e il Museo Bandini con la sua collezione di dipinti del XIV e XV secolo. A Firenze è impossibile non fare una tappa al Museo Archeologico Nazionale con reperti provenienti dallo smembramento delle collezioni medicee e lorenesi prima conservate agli Uffizi. Qui è possibile ammirare le sue opere etrusche più note e più grandi in bronzo: in primis la famosa Chimera di Arezzo, quindi la Minerva (entrambe del IV secolo a.C.) e l’Arringatore (I secolo a.C.).
AMBITO VAL D’ELSA E VAL DI CECINA – VOLTERRA
L’Alta Val di Cecina, delimitata a ovest dalla Val di Cornia e dalla bassa Val di Cecina, a nord dalla Val d’Era, a est dalla bassa Val d’Elsa (qui si produce il 95% del cristallo italiano) e a sud dalle Colline Metallifere, occupa la parte meridionale della provincia di Pisa e possiede un ricco patrimonio di testimonianze etrusche, romane, medievali e rinascimentali, disseminate sul territorio e custodite in prevalenza a Volterra, città d’arte e centro culturale dell’intera vallata, oltre che prima Città Toscana della Cultura 2022. Qui sono conservati ampi tratti della più grande cinta muraria d’Etruria con i suoi 7 km, dove si aprono due porte antiche – la Porta dell’Arco e il Portone – esempi dell’architettura etrusca. Al di fuori del cintato murario si stendono le necropoli i cui materiali, tra i quali oltre 600 urne cinerarie in alabastro, arricchiscono la collezione del Museo Etrusco Guarnacci, uno dei più antichi d’Europa e il secondo al mondo per importanza dopo Villa Giulia a Roma. Il museo ha da poco riaperto con un allestimento rinnovato, in un mix di ricostruzione filologica delle sale ottocentesche e nuove tecnologie, come il recente rilievo in 3D di tutto il complesso ad opera di studenti americani: l’elaborato scientifico sarà presentato il 28 ottobre presso la Detroit Foundation, mentre il filmato e le singole scansioni saranno utilizzate dal museo a fini promozionali.
AMBITO COSTA DEGLI ETRUSCHI – POPULONIA E BARATTI
Il nostro viaggio alla ricerca degli etruschi termina lungo la costa in provincia di Livorno, detta appunto Costa degli Etruschi. Una denominazione dovuta alle numerose tracce di quest’antica civiltà rinvenute nel tratto litorale che va da Piombino a Rosignano, e che arriva fino al territorio interno di Castagneto Carducci (dove visse il grande poeta novecentesco), tappa insieme a Bolgheri della via del vino con molti legami con questo popolo del passato: nella cantina vinicola sotterranea di Guado al Melo, per esempio, si coltiva l’uva come al tempo degli etruschi, utilizzando antichi vitigni di 30 varietà. L’area comprende la Val di Cornia che, posta di fronte all’Isola d’Elba, presenta una ricca offerta di musei e parchi, come quello archeologico di Populonia e Baratti che spicca per la sua particolarità: tra le città etrusche, Populonia è, infatti, l’unica costruita direttamente sul mare. Qui è possibile visitare la monumentale necropoli di San Cerbone che si affaccia sul Golfo di Baratti, dove la sabbia della spiaggia brilla ancora di ematite proveniente dalle miniere elbane. Un fitto sistema di percorsi tra boschi di lecci e di sughere conducono, poi, all’affascinante necropoli ipogea delle Grotte, scavata dagli Etruschi nella roccia di un’antica cava. Infine, sulla sommità dell’acropoli, a Populonia Alta, si possono ammirare i resti della città etrusca sotto il dominio di Roma.
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