Tour in una Rimini inaspettata. Il primo viaggio del progetto Artribune Travel
Si è concluso il primo viaggio di Artribune Travel, la divisione di Artribune che offre ai lettori la possibilità di convertire in esperienze i nostri contenuti. A raccontare com’è andata è la guida che ha accompagnato i partecipanti
Avevamo promesso fin dal titolo del programma “sogni, disegni e rinascite”. E la promessa è stata mantenuta: il viaggio di Artribune Travel a Rimini e dintorni ha radunato un gruppo di appassionati d’arte e cultura che è stato accompagnato alla scoperta di un territorio al centro di una rigenerazione, quella stessa rigenerazione fondata sulla bellezza e auspicata già da Tonino Guerra nei primi Anni Ottanta, quando il poeta inviava agli amministratori locali degli avvisi per migliorare le città dell’entroterra, renderle vivibili e piacevoli in modo da accogliere quel turismo che non si accontenta solo delle spiagge.
ARTRIBUNE TRAVEL A RIMINI. SOGNI
Per evocarli, basta un cognome: Fellini. Maestro indiscusso del cinema italiano, su invito del suo psicoterapeuta Ernst Bernhard per decenni disegnò ogni mattina i suoi sogni con matite e pennarelli. I volumi oggi non sono solo una fonte preziosissima per chi si occupa del regista, ma rappresentano anche una raccolta di disegni – spesso caricaturali, del resto Fellini giovane fu illustratore satirico – decisamente intrigante. Inoltre i film del genio riminese sono spesso definiti onirici, ed ecco un altro legame con il sogno: l’itinerario visitato dagli ospiti di Artribune Travel ha toccato quindi i punti salienti della città dove vive ancora oggi l’atmosfera felliniana, in primis soggiornando nel mitico Grand Hotel che si affaccia proprio su piazza Federico Fellini. E in un hotel così, uno splendido cinque stelle superior, anche i sogni dei temerari viaggiatori sono stati senza dubbio piacevoli… ma non abbiamo indagato!
La seconda tappa all’insegna di Fellini è Castel Sismondo, sede principale del Fellini Museum. Inaugurato nell’agosto 2021, può vantare prestigiosi nomi nella curatela del progetto (Marco Bertozzi e Anna Villari) e un vero e proprio mito dell’arte contemporanea per ciò che riguarda l’allestimento: questo si deve infatti a Studio Azzurro che, come al solito, ha intersecato suggestione, multimedialità, interattività e rispetto per le fonti. L’esperienza nelle sale del maniero è stata tra l’altro accompagnata dal prezioso commento di Marco Leonetti, responsabile Cineteca e Museo Fellini del Comune di Rimini. Attraversata piazza Malatesta, dove si evoca la pista di 8 ½, con i viaggiatori si è raggiunto Palazzo Valloni, sede del cinema Fulgor (ricordate Amarcord?) e della seconda parte del Fellini Museum. Un luogo dedicato soprattutto ai documenti e alla didattica, ma sempre con l’impronta divertente e coinvolgente di Studio Azzurro.
ARTRIBUNE TRAVEL A RIMINI. DISEGNI
Il disegno a Rimini non si esprime solo grazie alle carte di Fellini. Si potrebbe forse affermare, esagerando un poco, che la rinascita della città romagnola sia stata innescata da un evento, la Biennale del Disegno. Correva l’anno 2014 e l’assessore alla cultura era Massimo Pulini: l’importante evento fu ripetuto puntualmente per tre edizioni e dopo una “pausa tecnica” prima, e la pandemia poi, ora si sta programmando la prossima edizione, le cui date verranno annunciate a breve.
Massimo Pulini è stato anche il protagonista del primo studio visit proposto al gruppo di Artribune Travel: raffinato studioso di disegno e di pittura antica, nonché docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Pulini è pure un artista affermato che lavora proprio ispirandosi e reinterpretando in chiave contemporanea e con tecniche inconsuete le figure degli amati dipinti del Cinque e Seicento.
Il fil rouge del disegno ha quindi portato i compagni di viaggio nell’atelier di Roberto Paci Dalò: musica e disegno hanno sempre convissuto nei tanti linguaggi espressivi che danno vita a opere prevalentemente su carta ma che talvolta “esplodono” fino a ricoprire intere pareti. È il caso di Ductus, commissionata dal direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia e che Paci Dalò ha realizzato su un muro del museo, ripercorrendo con tratti di grafite e inchiostro la storia e i capolavori lì conservati.
ARTRIBUNE TRAVEL A RIMINI. RINASCITE
Il restauro del Teatro Galli, la sistemazione dell’area attorno a Castel Sismondo, un avveniristico Parco del Mare e lo spazio verde, la Piazza sull’Acqua, accanto al ponte di Tiberio: sono solo alcuni interventi che hanno decisamente migliorato l’aspetto e la fruibilità di Rimini la quale, non va dimenticato, conserva pure un capolavoro inestimabile del primo Rinascimento, il Tempio Malatestiano. Ma la rinascita degli ultimi anni è passata anche attraverso l’apertura di un nuovo museo permanente che ora accoglie la collezione d’arte contemporanea di San Patrignano; una raccolta destinata ad arricchirsi di nuove opere, come quelle che si sono aggiudicate poche settimane fa il Premio Artisti Italiani. La visita esclusiva e serale ha permesso di accedere inoltre al delizioso giardino delle sculture del PART ‒ Palazzi dell’Arte Rimini: un angolo verde che accoglie armonicamente gli interventi monumentali compatibili con l’esposizione all’aperto.
ARTRIBUNE TRAVEL A RIMINI. TONINO GUERRA E LA ROMAGNA
All’indagine sulla città di mare si è affiancato un ulteriore capitolo: la Romagna di Tonino Guerra, personaggio legato a doppio filo con Fellini di cui fu amico e sceneggiatore. A pochi chilometri dal litorale, Santarcangelo di Romagna conserva, oltre a notevoli esempi di street art, molte sue tracce: dalle fontane negli spazi pubblici alla collaborazione, che vive ancora oggi, con gli artigiani locali, come gli stampatori di tessuti Marchi, fino alla gastronomia: l’osteria La Sangiovesa nacque anche grazie alla sua idea di tutelare la genuinità dei cibi romagnoli. Scopo raggiunto, e lo possono testimoniare i viaggiatori di Artribune Travel che si sono abbondantemente rifocillati grazie a un ricco pranzo tradizionale. Ma c’è un piccolo borgo che conserva intatta l’anima di Tonino Guerra: è Pennabilli, affacciato sulla val Marecchia. Circondati da bellezza, poesia, installazioni suggestive, dipinti e stampe, oltre che da una natura splendida, l’itinerario ha condotto il gruppo alla scoperta di frutti perduti, meridiane, piccoli e piccolissimi musei, fino a varcare la soglia della casa dei Mandorli. Qui l’accoglienza di Lora Guerra, vedova del poeta, è stata a dir poco emozionante, come testimoniano i viaggiatori. E cosa sarebbe un viaggio, senza emozioni?
Marta Santacatterina
www.artribune.com/artribune-travel/
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