Weekend a Cuneo. Cosa fare e vedere in città e nei dintorni

Se siete a Cuneo per visitare la mostra sulla pittura veneziana del Cinquecento, ecco qualche consiglio per scoprire la città, le sue attrazioni e le tappe da non perdere

La pittura veneziana del Cinquecento in trasferta nel cuore del Piemonte, a Cuneo, in occasione della mostra ospitata presso l’ex convento di San Francesco, oggi sede del Museo Civico. È questo l’input per visitare uno dei centri di riferimento delle Langhe, interessato negli ultimi anni – e in misura crescente, dopo il riconoscimento Unesco per tradizioni e paesaggi di uno dei più antichi e fiorenti sistemi vinicoli d’Italia e del mondo – da un vivace fenomeno enoturistico, eppure meritevole di essere scoperto anche da altre prospettive.
Per approfondire la storia longobarda e medievale del territorio, apprezzare la qualità della rete ciclopedonale immersa nel verde che è valsa a Cuneo il titolo Ecosistema Urbano 2022 attribuito da Legambiente, curiosare nel passato proto-industriale illuminato di un’area vocata per la lavorazione della seta. Tutto questo tra musei, santuari, parchi e giardini da visitare in città e nei dintorni.

Livia Montagnoli

L’ITINERARIO NEL CENTRO DI CUNEO

Da piazza Torino, si percorre l’asse di via Roma (apprezzando le facciate restaurate e i portici ben conservati dei palazzi medievali), che conduce fino alla Cattedrale dedicata a Santa Maria del Bosco e San Michele, attraversando il centro storico della città. Si incontrano sul cammino il Palazzo della Torre – un tempo sede del municipio – sormontato dalla Torre Civica di fondazione trecentesca (risale alla pace tra Cuneo e Mondovì), che dall’alto permette alla vista di spaziare sulle colline delle Langhe, fino a scorgere, in lontananza, il Monte Rosa.
La pedonale Contrada Mondovì ricalca il perimetro dell’antico ghetto ebraico, come testimonia la presenza di una sinagoga ottocentesca, e conserva l’assetto urbanistico più autenticamente medievale della città. Tra gli edifici religiosi, invece, è il periodo barocco ad avere la meglio, dalla chiesa di Santa Croce realizzata su progetto di Francesco Gallo all’inizio del Settecento all’ex chiesa di Santa Chiara (oggi utilizzata come spazio espositivo), alla Cattedrale, di antica fondazione ma più volte riedificata, fino ad assumere le sembianze attuali nella seconda metà del Seicento (ma la facciata risale al 1865). Si giunge infine in piazza Galimberti, monumentale salotto cittadino circondato da palazzi porticati, tra cui il palazzo della Banca d’Italia in stile neoclassico e il palazzo Odifreddi con i caratteristici padiglioni a cupola sul tetto, entrambi legati al fermento urbanistico di inizio Novecento, apprezzabile anche in corso Nizza e nel viale degli Angeli, aperto già nel XVIII secolo per collegare l’abitato al Santuario della Madonna degli Angeli. Tra i recentissimi interventi di arte pubblica, segnaliamo, presso il Rondò dei Talenti, la scultura site specific Il Terzo Paradiso dei Talenti, a opera di Michelangelo Pistoletto, inaugurata lo scorso ottobre nell’ambito del progetto diffuso A cielo aperto, promosso dalla Fondazione CRC.

Il centro di Cuneo. Photo Roberto Croci

Il centro di Cuneo. Photo Roberto Croci

IL MUSEO CIVICO NELL’EX CONVENTO DI SAN FRANCESCO

È l’ex convento di San Francesco, con la chiesa (anch’essa fruibile dopo un attento restauro) che mantiene portale e campanile di impronta gotica, nonostante il rifacimento quattrocentesco, a ospitare le collezioni civiche di arte e cultura materiale antica, con sezioni particolarmente ricche per l’Alto Medioevo (preziosi sono gli oggetti che testimoniano la presenza longobarda sul territorio, dai corredi rinvenuti presso la frazione Ceriolo di Sant’Albano Stura, necropoli longobarda più grande d’Italia) e l’arte sacra, nel periodo compreso tra XVI e XVIII secolo.

https://www.comune.cuneo.it/cultura/museo.html

I colori della fede a Venezia. Tiziano, Tintoretto, Veronese, exhibition view at Cuneo, 2022 © Photo Dario Bragaglia

I colori della fede a Venezia. Tiziano, Tintoretto, Veronese, exhibition view at Cuneo, 2022 © Photo Dario Bragaglia

IL MUSEO CASA GALIMBERTI. LA STORIA D’ITALIA TRA XIX E XX SECOLO

Solo nel fine settimana si visita la residenza appartenuta alla famiglia Galimberti a Palazzo Osasco, opportunità per viaggiare a ritroso nel tempo fino al passaggio tra XIX e XX secolo, e rivivere avvenimenti emblematici della storia nazionale attraverso il filtro di un contesto alto-borghese, tra lo studio legale del deputato e senatore Tancredi Galimberti (che custodisce una ricca collezione di quadri e sculture) e la sezione dedicata a suo figlio Duccio, capofila del movimento antifascista, ucciso nel dicembre del 1944. Spaziando così dalle vicende della nascente Italia all’approfondimento sul movimento della Resistenza.

https://www.comune.cuneo.it/cultura/galimberti.html

Museo Galimberti, Cuneo

Museo Galimberti, Cuneo

IL GIARDINO DI SCULTURE DELLA FONDAZIONE PEANO

A Roberto Peano, antiquario con la passione per l’arte contemporanea, si deve l’istituzione, nel 1993, della Fondazione che porta il suo nome, votata alla promozione della scultura come strumento di rigenerazione urbana, in stretto dialogo con la natura circostante.
È quello che si apprezza oggi nella sede espositiva di corso Francia, il cui giardino d’arte, ricavato su parte dei terreni dell’antico vivaio botanico di famiglia, costituisce la punta di diamante del complesso. Nel giardino, che grazie alla catalogazione di oltre sessanta specie botaniche esercita anche una funzione didattica, la natura accoglie, in esposizione permanente, sculture di artisti contemporanei, selezionati in passato attraverso l’annuale concorso Sculture da Vivere. La Fondazione ospita spesso mostre temporanee e laboratori, oltre ad accogliere, ogni anno, una rassegna dedicata al taccuino da viaggio disegnato.

https://www.fondazionepeano.it/

Il Giardino di Sculture dalla Fondazione Peano, Cuneo

Il Giardino di Sculture della Fondazione Peano, Cuneo

ALLA SCOPERTA DEL PARCO FLUVIALE GESSO E STURA

Si percorre a piedi o in bicicletta – beneficiando della fitta rete di sentieri ciclopedonali che lo attraversa – il Parco Fluviale Gesso e Stura, esteso su 5.500 ettari di spazio verde, a ridosso della città, che si protrae fino al Parco Naturale delle Alpi Marittime, coinvolgendo 14 Comuni della provincia. Il ventaglio variegato di ecosistemi locali si sviluppa intorno alle acque del torrente Gesso e del fiume Stura (e alle loro risorgive), che in un passato remoto hanno favorito anche l’insediamento abitativo alle origini di Cuneo. È dunque la compresenza tra aree antropizzate – colture agricole, orti, mulini, pozzi, lavatoi, cascine –, testimonianze storiche (tra santuari e cappelle votive, che numerose si rintracciano sul territorio) e antichi sistemi vegetativi ben tutelati (come il bosco planiziale di Sant’Anselmo) a rendere la gita nel parco particolarmente piacevole. In inverno si può anche praticare sci di fondo.

http://www.parcofluvialegessostura.it/

Il Parco Fluviale Gesso e Stura. Photo Adriana Oberto

Il Parco Fluviale Gesso e Stura. Photo Adriana Oberto

IL FILATOIO DI CARAGLIO E L’ARTE DELLA SETA PIEMONTESE

In una ventina di minuti d’auto, direzione Caraglio, si raggiunge il Filatoio Rosso fatto costruire alla fine del XVII secolo dall’imprenditore serico Giò Gerolamo Galleani. Il complesso, oltre che per il pregio architettonico, si distingue come importante testimonianza di archeologia proto-industriale, evocando la presenza sul territorio di una fiorente rete di attività legate alla lavorazione della seta. Di più, il filatoio di Caraglio è il più antico setificio conservato in Europa, e per questo è stato recuperato con finalità museali ed espositive.
La struttura fu ideata all’epoca per accorpare le operazioni di trattura e torcitura del filato, innovazione tutta piemontese che consentì al settore di evolversi verso un moderno approccio industriale, condiviso, nel corso del Settecento, dalle cosiddette “fabbriche magnifiche” del Basso Piemonte. Edificata accanto alla fonte di Celleri, che garantiva l’approvvigionamento idrico, la struttura crebbe nel tempo, sviluppandosi attorno a tre corti interne ancora ben conservate. All’interno si visitano il Museo del Setificio Piemontese e mostre temporanee (fino al 29 gennaio c’è Steve McCurry, con il progetto Texture, in collaborazione con la Fondazione Antonio Ratti).

https://www.filatoiocaraglio.it/

Il Filatoio di Caraglio

Il Filatoio di Caraglio

DOVE MANGIARE A CUNEO E DINTORNI

In provincia di Cuneo, a Piozzo, è nata ormai più di trent’anni fa l’esperienza seminale per il mondo della birra artigianale italiana. Il merito si deve a Teo Musso, che con il birrificio Baladin ha fatto scuola, e nel 2016, proprio nel quartier generale di Piozzo, ha inaugurato un Open Garden dotato di birreria (con corroboranti piatti da pub) e bistrot.
A proposito di pionieri, a suo modo anche Juri Chiotti, un passato da chef piuttosto inquadrato nelle gerarchie dell’alta cucina, ha dato il la a una nuova forma di ristorazione, più spontanea e a contatto con la natura e con le tradizioni (occitane) del territorio. Per raggiungere Reis Cibo Libero di Montagna, in Borgata Chiot Martin, ci vuole quasi un’ora da Cuneo. Ma l’accoglienza e i contenuti ripagano l’attesa.

https://www.baladin.it/baladin-open-garden-birreria

Reis Cibo Libero di Montagna

Reis Cibo Libero di Montagna

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