Weekend a Cremona. Cosa fare e vedere in città e nei dintorni
Capitale della liuteria, città di fondazione romana che sbocciò in epoca comunale, Cremona conserva la sua storia, ma è sempre più proiettata verso l’arte contemporanea. L’occasione per scoprirla è la mostra “Pictura Tacitum poema” al Museo del Violino
Solo nel 2002, scavando in piazza Marconi, gli archeologi hanno riportato alla luce gli affreschi di alcune domus che testimoniano la raffinata cultura artistica raggiunta a Cremona in epoca romana. La città lombarda, edificata a ridosso del fiume Po, ha infatti origine antica, preromana. Ma furono i Romani a fortificarla nel 218 a.C., come crocevia con funzione strategica. Nel 69 d.C. fu assediata e devastata dalle truppe di Vespasiano, ma risorse. Nel Medioevo, come libero Comune, fu variamente coinvolta nelle vicende della Lega Lombarda, fino a essere inglobata nel Ducato di Milano. Si concentra però sulle storie dipinte delle domus romane la mostra Pictura Tacitum poema, promossa dal Museo Civico Archeologico, ma allestita al Museo del Violino, fino al 21 maggio. A parlare è il risultato del minuzioso restauro di migliaia di frammenti ricomposti per ritrovare il filo della narrazione, tra la Stanza di Arianna e la domus dei Candelabri dorati, il cui programma decorativo riconduce al gusto per i temi egizi. Un progetto che legge la storia della città da un’angolazione meno conosciuta, ma è anche opportunità per visitarla senza fretta, scoprendo le sue molteplici identità – dalla musica alla radicata tradizione enogastronomica – e l’apertura verso i linguaggi dell’arte contemporanea. Qui qualche proposta per un itinerario.
Livia Montagnoli
L’ITINERARIO NEL CENTRO DI CREMONA
Al periodo romano conduce la porzione di strada basolata rinvenuta in via Solferino nella seconda metà del Novecento. Ma oggi il volto del centro storico di Cremona è disegnato principalmente da architetture romaniche e gotiche, civili e religiose, che testimoniano il fiorire delle attività commerciali e artistiche della fase comunale.
Piazza del Comune è la rappresentazione plastica di quella temperie, con la Loggia dei Militi e il Palazzo Comunale, ma soprattutto con la cattedrale di Santa Maria Assunta e il suo Torrazzo (la torre campanaria alta 112 metri, simbolo della città, realizzata a cavallo tra XIII se XIV secolo). Il Duomo, eretto nel XII secolo, conserva la facciata in marmo bianco di Carrara e rosso di Verona e l’apparato decorativo scultoreo, con le protomi leonine che sorreggono le colonne del protiro di accesso. All’interno sono molte le opere cinque-seicentesche, con affreschi di Gatti, Bembo, Romanino e Pordenone (il 4 e 5 marzo i volontari del Touring Club Italiano conducono visite guidate gratuite). Accanto si erge il battistero ottagonale in stile romanico. Fuori dal centro si visita la quattrocentesca Chiesa di San Sigismondo per scoprire all’interno uno dei cicli decorativi più rappresentativi del Manierismo cinquecentesco in Italia settentrionale. Gli affreschi sono opera del Boccaccino, ma intervenne anche Bernardino Campi. In direzione Po, invece, le Colonie Padane, oggi parco attrezzato, testimoniano il fervore urbanistico del Ventennio fascista (come pure piazza Stradivari in centro città), con la struttura centrale a forma di grande nave immersa nel verde, tra piscinette e laghetti. Merita una visita anche l’ottocentesco Teatro Ponchielli.
IL MUSEO CIVICO ALA PONZONE
La Pinacoteca di Cremona guida il visitatore in un percorso che dal Medioevo conduce al Novecento, seguendo la fortuna della bottega dei Bembo nel XV secolo e poi concentrandosi sul naturalismo cinquecentesco dei Campi, che daranno il la alla sensibilità caravaggesca (di Caravaggio si apprezza il San Francesco in meditazione). Si procede poi con la produzione di nature morte seicentesche, la ritrattistica e l’adesione a Neoclassicismo e Romanticismo degli artisti cremonesi. Dalla demolita chiesa dei Domenicani arrivano le opere esposte nella Sala di San Domenico, che mostrano i legami con la scena artistica milanese del XVII secolo. Il percorso si conclude con una panoramica della pittura lombarda e cremonese del secondo Ottocento e del Novecento. Il museo ospita anche un programma di concerti a tema.
https://musei.comune.cremona.it/it/musei/museo-civico-ala-ponzone
IL MUSEO DEL VIOLINO E CASA STRADIVARI
Iscritta nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco nel 2012 per la qualità dell’artigianato liutaio, Cremona custodisce da cinque secoli l’arte della liuteria. Il Museo del Violino ripercorre i momenti apicali di questa tradizione, esponendo opere di Amati, Guarneri e Stradivari. Di quest’ultimo si apprezzano oltre 700 tra disegni, forme e attrezzi utilizzati in bottega. C’è poi la produzione moderna, tra violini, viole, violoncelli e contrabbassi premiati alla mostra-concorso promossa a Cremona nel 1937 e al Concorso Triennale Internazionale, che si ripete dal 1976. Al Museo è annesso l’Auditorium Giovanni Arvedi, che ogni fine settimana, a mezzogiorno, ospita concerti per violini Stradivari. Anche presso la Pinacoteca si approfondisce il legame di Cremona con la musica, nelle Stanze che raccolgono gli strumenti appartenuti a noti collezionisti, musicisti e aristocratici: non solo archi, ma anche strumenti a corde pizzicate, tra cui chitarre, mandolini e liuti realizzati da dinastie di liutai celebrate in ambito internazionale. Dallo scorso autunno si visita anche Casa Stradivari, l’edificio che fu residenza e bottega del maestro liutaio dal 1667 al 1680. Qui, in corso Garibaldi 57, Stradivari costruì i suoi strumenti più ammirati: il Clisbee del 1669, la viola Mahler del 1672, diverse chitarre e i violini decorati Sunrise ed Hellier. In città persistono oltre 150 botteghe artigiane che tramandano l’arte della liuteria.
https://www.museodelviolino.org/it/
IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI SAN LORENZO
È allestito nella chiesa medievale di San Lorenzo il Museo Archeologico che testimonia la raffinata cultura artistica di epoca romana a Cremona. La chiesa, appartenuta ai benedettini e poi agli olivetani e sconsacrata alla fine del XVIII secolo, è essa stessa sito archeologico, perché conserva i resti di un edificio religioso risalente al I secolo a.C. Le collezioni raccolgono reperti rinvenuti dall’Ottocento in avanti, fino alla scoperta degli affreschi delle domus di piazza Marconi all’inizio degli Anni Duemila. Il percorso si articola in tre spazi tematici: spazio pubblico, spazio privato e corredi funerari dall’area della necropoli. Punta di diamante è il riallestimento fedele di una casa romana rinvenuta scavando nei cortili di Palazzo Zuccari, da visitare con l’ausilio di un visore Oculus che ricrea virtualmente alcune stanze della domus. L’ingresso al museo è gratuito con il biglietto della mostra Pictura Tacitum poema.
https://musei.comune.cremona.it/
ARTE CONTEMPORANEA ALLA CHIESA DI SAN CARLO E DONNINO
Nel settembre del 2021, dopo alterne vicende, la chiesa sconsacrata di San Carlo e Donnino è stata riaperta al pubblico come spazio espositivo per progetti di arte contemporanea. L’edificio seicentesco ha richiesto un profondo restauro, per sanare danni e saccheggiamenti scontati per anni. Oggi mostra affreschi deterioratisi nel tempo sulle pareti delle cappelle laterali e sui soffitti a volta della navata centrale: è questo il set per accogliere gli interventi di artisti italiani e internazionali, come Arthur Simms (Saint Andrew, 1961), che fino all’inizio di maggio è protagonista con il progetto I Am The Bush Doctor, One Halo, allestito in collaborazione con Servane Mary. L’artista giamaicano, come chi l’ha preceduto, ha sviluppato un programma site specific, lavorando su una tecnica che gli è congeniale, la scultura realizzata per accumulo di materiali naturali. I temi sono quelli della spiritualità, della scala, della luce e del riflesso. In mostra anche il disegno più lungo (4 metri) che Simms abbia mai realizzato, da cui la mostra mutua il titolo.
https://www.sancarlocremona.com/
CREMONA CONTEMPORANEA ART WEEK
Dal 27 maggio al 4 giugno 2023 la città ospiterà la prima edizione di un’Art Week dedicata all’arte contemporanea, con l’obiettivo di proiettare la città oltre la sua tradizione storica, facendone un punto d’incontro per artisti, collezionisti e personalità della scena artistica italiana e internazionale. A curare la rassegna sarà Rossella Farinotti, mentre c’è ancora riserbo sugli artisti coinvolti. È invece certa, e nutrita, la compagine di gallerie e luoghi strategici della città che ospiterà i percorsi diffusi, dalla galleria d’arte il Triangolo (che fino all’11 marzo ospita una mostra su William Xerra) al negozio di antiquariato Mascarini alla Home Gallery di Palazzo Calvacabò. E poi Palazzo Guazzoni, il Museo Diocesano, il Museo Archeologico, il Museo della Civiltà Contadina, l’ex chiesa di San Carlo, Palazzo Raimondi, il Laboratorio di restauro di via Robolotti. Installazioni animeranno anche la Loggia dei Militi e il quartiere periferico del Cambonino.
DOVE MANGIARE A CREMONA E DINTORNI
Il legame della città con la sua tradizione gastronomica – torrone e mostarda sono i prodotti di punta – è ancora forte e preservato da alcune botteghe resistenti, come Sperlari, il più antico negozio della città, dal 1836.
Per il torrone e altre specialità dolci, come il Pan di Cremona, l’indirizzo di riferimento è la Pasticceria Lanfranchi, storica realtà ottocentesca.
All’Osteria Pane e salame ci si ferma per un pranzo tipico, ordinando una torta fritta con salumi e un piatto corroborante di marubini in brodo. Mentre il trionfo del bollito, servito rigorosamente su carrello, con accompagnamento di mostarda e salsa verde, è messo in scena alla Trattoria La Resca.
Prende il nome dall’omonima, storica azienda agricola la bottega della Malintesa, un genuino negozio contadino con ristoro, in pieno centro città, per la vendita diretta di frutta, ortaggi, conserve e salumi, protagonisti anche sui taglieri che all’ora dell’aperitivo accompagnano le proposte alla mescita di vini del territorio e referenze di piccole cantine italiane e francesi, selezionate per affinità con la filosofia della casa.
Una gita verso la campagna padana conduce, invece, alla Cascina Lago Scuro, azienda agricola con caseificio e ristoro, all’interno di un casolare fondato nel Seicento. Da oltre trent’anni qui si praticano agricoltura e allevamento responsabili, e in tavola, solo nel weekend, arrivano prodotti di stagione trattati con rispetto, dai formaggi di vacca Bruna al pane della casa alle verdure dell’orto.
https://www.osteriapanesalame.it/
https://www.trattorialaresca.it/
https://malintesa.it/
http://www.cascinalagoscuro.it/
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