Alluvione in Romagna. Le iniziative per ricordare un anno dopo: dal “fango artista” ai concerti gratis
A maggio 2023 acqua e fango inondavano la Romagna, provocando miliardi di danni. Mentre procede scandalosamente a rilento lo stanziamento di fondi per ripartire, sul territorio ci si attiva con creatività per tenere alta l’attenzione. E il cartellone di “Romagna in fiore” punta sul rilancio turistico
Tra due mesi, alla metà di maggio, ricorrerà il primo anniversario dall’alluvione che nel 2023 mise in ginocchio la Romagna, travolgendo un centinaio di Comuni con inondazioni e frane. Per i quasi nove miliardi di euro di danni a infrastrutture, abitazioni, strade, impianti produttivi, aziende agricole, patrimonio storico, artistico e paesaggistico, solo un settimo della copertura economica è stata stanziata facendo ricorso dal Pnrr, in un processo di ricostruzione che sta procedendo a rilento a causa della difficoltà di ottenere gli aiuti e i risarcimenti promessi: “A quasi un anno dal disastro, nessun privato o impresa ha ancora visto un euro”, dichiarava il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini lo scorso 23 febbraio. C’è, intanto, chi (molti) si è mosso in autonomia, rialzandosi con impegno e grazie alla solidarietà di tutti coloro che hanno voluto dare una mano in prima persona o inviare donazioni in denaro per la ripartenza. È il caso del Museo Carlo Zauli di Faenza, laboratorio ceramico e spazio espositivo sommerso dall’acqua e dal fango (come tante altre attività di produzione ceramica in città), riaperto al pubblico lo scorso gennaio, dopo il ripristino dei locali e delle attrezzature.
Ricordare l’alluvione di Romagna: il “fango artista” in barattolo da Forlì
Un monito a non dimenticare quanti ancora sono in difficoltà, invece, arriva da Forlì, grazie all’iniziativa di Stefano Silvestroni e Marina Bergamaschi, che hanno inventato il “fango artista”. A maggio scorso, i terreni limitrofi al vivaio che gestiscono, nella campagna forlivese, furono sommersi dal fango che oggi hanno deciso di chiudere in barattolo, ormai disidratato, sull’esempio della provocazione che Piero Manzoni, nel 1961, ribattezzò Merda d’artista, però ponendo l’accento sul ruolo della natura più che sull’intervento umano. Con i cento barattoli numerati e corredati dall’etichetta “alluvione Romagna. Fango artista”, tradotta in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), si vuole mantenere alta l’attenzione sui disagi che la Romagna sta ancora scontando, e il fango diventa “artista” perché responsabile del processo che ha rimodellato (e in alcuni casi cancellato) porzioni di territorio, edifici, oggetti trovati sul suo cammino. Gran parte dei barattoli – ciascuno contiene 400 grammi di fango – è già stata acquistata da tre galleristi in occasione di una fiera d’arte a Karlsruhe, in Germania; altri saranno venduti per beneficenza, ma gli ideatori del progetto si riservano la possibilità di inviarne un paio a Ursula Von der Leyen e Giorgia Meloni, per sollecitare un’azione più concreta da parte delle istituzioni.
“Romagna in fiore”: il festival di concerti gratuiti
Si definisce, nel frattempo, la programmazione speciale con cui il Ravenna Festival, giunto alla XXXV edizione, ricorderà l’anniversario dell’alluvione, dal 10 maggio al 2 giugno 2024, per quattro fine settimana, con il palinsesto di Romagna in fiore, rassegna solidale, ecosostenibile e diffusa. Gli otto appuntamenti in programma, tutti gratuiti, si terranno in spazi all’aperto, senza fare ricorso a palcoscenici o luci artificiali, all’insegna dell’impatto zero, in contesti di grande valore paesaggistico e storico, raggiungibili a piedi o in bicicletta, in diverse zone della Romagna, da Faenza a Riolo Terme, da Brisighella e Modigliana a Tredozio, Galeata, Conselice, Sarsina. Molti gli artisti che hanno già aderito all’iniziativa: Vinicio Capossela e Don Antonio, Neri Marcorè, Giovanni Lindo Ferretti e Simone Beneventi, Paolo Benvegnù, Elena Bucci e Christian Ravaglioli, Moder e La Corelli, Murubutu e la Moon Jazz Band, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Dardust e il Sunset String Quartet. Durante gli eventi – cui si partecipa previa prenotazione online sul sito del Ravenna Festival, a partire dal 21 marzo – saranno raccolte donazioni a favore di piccole biblioteche della Romagna il cui patrimonio librario è stato danneggiato dal fango. Mentre nel Palazzo del Monte di Pietà di Forlì, a partire da maggio, saranno esposti gli scatti di Silvia Camporesi che documentano l’emergenza dell’alluvione.
Livia Montagnoli
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