Cammini Aperti in Italia: 42 itinerari per riscoprire il turismo lento a primavera
Il 13 e 14 aprile 2024, l’iniziativa coinvolgerà tutte le regioni della Penisola, che hanno individuato i tracciati più suggestivi per raccontare cultura e paesaggio del proprio territorio. La partecipazione è gratuita, e la collaborazione con Fish garantisce di godere dei cammini anche ai disabili
La valorizzazione del turismo lento è un obiettivo programmatico sbandierato ogni qualvolta ci si trovi a dover fronteggiare l’annosa questione del “consumo” del patrimonio – sia esso storico, artistico, paesaggistico – che affligge molte città e luoghi d’attrazione italiani.
Eppure, per fortuna, proprio la natura geografica e la storia sociodemografica della Penisola favoriscono un approccio più sano alla fruizione del territorio e delle sue specificità culturali.
Cammini Aperti in Italia. L’iniziativa
È questa la realtà che alimenta l’iniziativa Cammini Aperti, appuntamento che nel weekend dal 13 e 14 aprile 2024 offrirà, a chi avrà voglia di allacciare le scarpe da trekking e farsi trovare pronto con zaino in spalla, l’opportunità di percorrere 42 tracciati storici che attraversano l’Italia, in compagnia di guide locali. L’idea nasce nell’ambito del progetto congiunto di promozione turistica delle Regioni italiane, sviluppato a partire dal 2020 in collaborazione con il Ministero del Turismo e l’Enit, al motto di Scopri l’Italia che non Sapevi – Viaggio Italiano. Emilia Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo sono le regioni capofila, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica: borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi. Gli itinerari, due per ogni regione e provincia autonoma, d’altronde, sono stati selezionati per la loro valenza culturale, nelle diverse declinazioni che la cultura può assumere: storica, spirituale, enogastronomica, naturale. La partecipazione è gratuita (e aperta anche a chi non è camminatore incallito), previa iscrizione sul portale online di Scopri l’Italia che non sapevi, dov’è possibile anche consultare i diversi percorsi, scoprirne le caratteristiche e i punti di interesse e scegliere di conseguenza il cammino più indicato alle proprie esigenze o curiosità. In ogni regione, inoltre, uno dei due percorsi proposti è stato individuato dal Cai in collaborazione con Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap), privilegiando l’accessibilità alle persone con mobilità ridotta attraverso jolette e/o carrozzine. Per quanto riguarda le specifiche tecniche, ogni cammino compone un anello, di lunghezza variabile tra i 6 e i 12 chilometri, da scoprire, per l’appunto, a passo lento, nell’arco di un’intera giornata.
Cammini Aperti 2024. Gli itinerari regione per regione: tra santi, briganti e miniere
In Valle d’Aosta, per esempio, il percorso si snoderà lungo il corso della Dora Baltea, portando alla scoperta di castelli e rocche, come l’imponente Forte di Bard; in Alto Adige si seguiranno le orme di un antico tracciato di pellegrinaggio, la Via Romea Germanica, che tocca anche l’Abbazia di Novacella; e cammini spirituali, riconducibili a secolari passaggi di santi, eremiti e predicatori lungo tutta la Penisola, accomunano molti degli itinerari regionali proposti, dalla Via Francigena in Emilia Romagna (nel tratto che da Fiorenzuola conduce a Fidenza, percorso extra-quota per lunghezza, pari a 22 chilometri) al Cammino di San Jacopo in Toscana (la terza tappa, da Serravalle Pistoiese a Pistoia), al Cammino dei Cappuccini nelle Marche, partendo dal Convento di Renacavata. Mentre sarà San Francesco (che ispira molti degli itinerari nell’Italia Centrale) a guidare i camminatori in Umbria, sul Monte Subasio, alla scoperta dell’Eremo delle Carceri di Assisi e della Croce di Sassopiano. Più prosaico, ma di grande fascino paesaggistico oltre che culturale, il percorso proposto dal Veneto sulle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio Unesco; in Molise si camminerà sul Regio Tratturo, il più lungo e importante percorso italiano usato un tempo per la transumanza; in Calabria sul tracciato dell’ex ferrovia a scartamento ridotto Decauville, costruita nel 1860 per il trasporto di legname da Ferdinandea fino alla costa Ionica. Mentre la Sardegna propone il panoramico cammino minerario di Santa Barbara, nell’Iglesiente. E ancora sarà possibile intercettare storie di cavalieri Templari, protomartiri e papi eremiti (Celestino V e i suoi eremi, sulla Maiella, hanno ispirato uno dei tracciati più suggestivi dei Cammini spirituali d’Italia), briganti. Semplicemente camminando con il gusto di esplorare e conoscere la nostra storia.
Livia Montagnoli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati