Giornate Nazionali dei Castelli: un itinerario in Italia tra le fortezze aperte regione per regione
25esima edizione per la manifestazione promossa dall’Istituto Italiano Castelli, onlus fondata 60 anni fa per raccontare le architetture fortificate. Nel weekend dell’11 e 12 maggio 2024, visite guidate gratuite, conferenze, concerti, mostre
Nel weekend dell’11 e 12 maggio 2024, sono in arrivo in tutta Italia le Giornate Nazionali dei Castelli, manifestazione giunta alla 25esima edizione che anima due volte l’anno (in primavera e in autunno) grandi città e piccoli centri con visite guidate gratuite, attività e trekking culturali: protagoniste le antiche architetture fortificate raccontate in diversi stati di conservazione, fruizione, destinazione e valorizzazione. Promossa dall’Istituto Italiano Castelli, Onlus a carattere scientifico fondata esattamente 60 anni fa da Piero Gazzola, prevede quest’anno un calendario di eventi in tutte le regioni italiane dove l’Istituto ha una sede sin dalla sua nascita. “Le celebrazioni per festeggiare il 60mo anniversario dell’Istituto saranno a cura delle singole sezioni regionali e si organizzeranno in coincidenza con le Giornate Nazionali”, spiega l’imprenditrice siciliana Michaela Marullo Stagno D’Alcontres, presidente della Onlus organizzatrice. “Il nostro sodalizio è stato il primo in Italia e tra i primi in Europa ad occuparsi dello studio, della salvaguardia e del riuso delle architetture fortificate: continua ancora nella sua missione originaria, con particolare attenzione alle giovani generazioni”. Ecco una guida per costruirsi il proprio itinerario, regione per regione…
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Abruzzo
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Basilicata
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Calabria
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Campania
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Emilia Romagna
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Friuli Venezia Giulia
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Lazio
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Liguria
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Lombardia
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Marche
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Molise
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Piemonte
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Puglia
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Sardegna
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Sicilia
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Trentino Alto Adige
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Umbria
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Veneto
L’Abruzzo, una delle regioni più ricche di architetture fortificate d’Italia, celebra ancora Vasto con una passeggiata guidata per l’intera giornata di domenica 12 maggio, alla scoperta del centro storico e della sua storia, tra permanenze e trasformazioni. Saranno illustrati i tratti superstiti della cinta muraria medioevale; si entrerà a Palazzo d’Avalos e nel suo settecentesco giardino napoletano; infine, attraverso una speciale passeggiata archeologica su via Adriatica, si raggiungerà il complesso termale dell’antica Histonium, il più esteso su tutta la fascia costiera adriatica dell’Italia centro-meridionale in cui sono visibili raffinati mosaici.
La Basilicata apre alle visite guidate sabato 11 e domenica 12 maggio il castello Tramontano (Matera). Di stile aragonese e inerpicato sulla collina di Lapilli che sovrasta la città, sarà anche sede di un convegno aperto al pubblico che celebra i 60 anni dell’Istituto. Rimasto incompiuto per una congiura popolare ai danni del feudatario da cui prese il nome, il castello è oggetto di restauro con i proventi del Gioco del Lotto dal 2008.
La Calabria celebra Vibo Valentia, il cui castello si presenta restaurato, dopo che il sisma del 1783 procurò danni rilevanti alla fortificazione, distruggendo quasi completamente l’ala sud est., che fu parzialmente ricostruita nei primi decenni del XIX secolo. Dopo un abbandono secolare, negli anni Settanta dello scorso secolo ne fu avviato il restauro. Il castello conserva intatta la torre a cuneo di età sveva, le torri cilindriche e l’ingresso principale di età angioina. È oggi sede del Museo Archeologico Nazionale.
Il Cilento (Salerno) è protagonista delle Giornate di maggio: Camerota, con il suo castello, il borgo murato e le numerose torri vicereali è stato prescelto in Campania dal consiglio direttivo regionale come sede dell’evento principale. Contemporaneamente ad Avella (provincia di Avellino) sabato 11 maggio visita guidata al castello con conferenza, mentre domenica 12 maggio nel poco distante Castel Cicala (Nola, Napoli) si terrà analogamente una visita guidata e la presentazione della tesi di laurea tra le vincitrici dell’ultima edizione del Premio promosso annualmente dall’Istituto Italiano dei Castelli e dedicata al recupero ed alla valorizzazione del sito fortificato. Nel primo weekend saranno anche organizzate delle visite speciali a Castel Capuano e Castel S. Elmo a Napoli.
In Emilia Romagna aperto alle visite e alle attività delle Giornate il borgo fortificato di Terra del Sole: una città-fortezza medicea oggi parte integrante del comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole, situata a meno di 10 km da Forlì. Nella ricorrenza dei 460 anni dalla fondazione della città Fortezza e nell’anniversario dei 450 anni della morte del Granduca Cosimo I de Medici che la ideò, la sezione Emilia Romagna dell’Istituto Italiano Castelli apre per la prima volta al pubblico il bastione di Santa Maria di proprietà comunale.
In Friuli Venezia Giulia protagonista sabato 11 maggio la Casaforte Nussi Deciani Zamò a Case di Manzano (Udine), un complesso del XV-XVI secolo realizzato su preesistenze e circondato da un muro di cinta. La casaforte è composta da edifici rustici posti al margine del cortile, tra i quali un palazzo a pianta rettangolare posto a nord-est con all’interno decorazioni in cotto riconducibili al XV secolo. In epoca medievale venne aggiunta una torre d’avvistamento. Oggi il compresso è adibito a residenza privata e bed and breakfast. Ospita eventi culturali e fa parte del Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia.
Il Castello di Sermoneta (Latina) è protagonista delle Giornate in Lazio. Aperto a visite guidate gratuite sia sabato 11 sia domenica 12 maggio, il castello risale al XIII secolo quando gli Annibaldi costruirono un imponente rocca. Nel 1297 Sermoneta e il suo castello passarono a Pietro II Caetani, Conte di Caserta, che avviò lavori di ampliamento e rafforzamento. Importanti lavori vennero eseguiti sul finire del Quattrocento, per volontà di Onorato III Caetani, che fece realizzare le cosiddette “Camere Pinte”, stanze affrescate da artista ignoto, probabilmente appartenente alla Scuola del Pinturicchio.
I soci dell’Istituto Italiano Castelli Liguria offrono una visita guidata sostenibile con trasporto collettivo a due borghi liguri: la mattina a Finale, il cui borgo, chiuso tra mura medievali ancora ben conservate, intervallate da torri semicircolari e interrotte solo in corrispondenza delle porte, offre subito al visitatore una sensazione di protezione e raccoglimento. Il pomeriggio a Noli, un rinomato centro balneare di Ponente, con strette viuzze, i tipici caruggi. Quello nolese è rimasto uno dei pochi borghi costieri ad avere ancora oggi pescatori locali che ogni notte escono in mare con le loro piccole barche a motore e tornano la mattina con il pescato freschissimo.
In Lombardia visite e programmi vertono sul centralissimo Castello Sforzesco (Milano). Le fasi salienti della storia del Castello Sforzesco sono individuabili nella fondazione di età Viscontea, a cavallo della cinta muraria medioevale, nella celebre dimora rinascimentale che accolse le sperimentazioni pittoriche di Leonardo da Vinci e nella fortezza dei regnanti spagnoli e austriaci. Non più periferico, ma inglobato ormai in una metropoli, in questi anni il Castello Sforzesco è al centro di flussi di visitatori, di addetti ai lavori, di studiosi; è tuttora oggetto di nuove indagini dedicate alla struttura architettonica, unica e straordinaria testimonianza emergente nella città di Milano.
Nelle Marche sarà protagonista un borgo straordinario, quello di Sassocorvaro (Pesaro Urbino) con la sua ben conservata rocca, ben altro dallo straordinario maniero di guerra. Nel corso della seconda guerra mondiale, la Rocca di Sassocorvaro è stata, infatti, scelta dal soprintendente Pasquale Rotondi come “arca dell’arte” ovvero rifugio di una parte significativa del patrimonio artistico italiano (circa 10mila pezzi), per “la più grande concentrazione di opere d’arte mai realizzata in Italia in tempo di guerra” oggetto della mostra tenutasi alle scuderie del Quirinale nel 2023.
Le Giornate Nazionali dei Castelli in Molise offrono visite guidate, convegni e concerti. Sabato 11 maggio, all’interno delle mura di un castello molisano, si terrà un concerto a cura del Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Domenica 12 maggio la mattina il convegno aperto al pubblico ‘Giovanna I Regina di Napoli e i Castelli angioini in Molise’ precede la visita della Torre angioina di Colletorto (Campobasso); il pomeriggio visita al Borgo fortificato di Montorio nei Frentani nella stessa provincia a cui segue la visita alla chiesa madre per ammirare l’”Annunciazione” cinquecentesca di Teodoro D’Errico, uno dei capolavori della storia dell’arte europea.
In Piemonte sabato 11 e domenica 12 maggio è aperto alle visite guidate il castello di Volpiano (Torino) di proprietà privata, la cui prima pietra risale al XIV secolo. Sorge su una formazione collinare di forma allungata ai confini della Riserva naturale della Vauda e domina il sottostante abitato. Il complesso ebbe un ruolo strategico di rilievo fino all’inizio del Seicento, quando entrò a far parte dei possedimenti sabaudi: fu, infatti, protagonista delle vicende militari della prima metà del XVI secolo in quanto presidio imperiale alle porte di Torino, all’epoca sottoposta al dominio francese.
In Puglia i soci volontari dell’Istituto Italiano Castelli hanno realizzato un itinerario inedito sul Castello Alfonsino detto anche ‘Forte a Mare’ di Brindisi. Di epoca aragonese, sorge sull’isola di Sant’Andrea e la sua costruzione si inserisce nel programma di fortificazione della costa orientale del Regno di Napoli, attuato dagli Aragonesi dopo la caduta di Costantinopoli per opera di Maometto II (1453). La fortezza con andamento mistilineo verso il mare aperto e rettilineo verso la rimanente parte dell’isola si sviluppa su tre livelli principali, tutti caratterizzati da un grande ambiente a pianta rettangolare.
In Sardegna saranno protagonisti i forti della costa nord della Sardegna, parte del più ampio sistema difensivo che interessava anche l’intero arcipelago di La Maddalena (Sassari) ed è in programma la straordinaria apertura e visita a un sito di particolare interesse storico-architettonico e paesaggistico: il forte, noto anche come Opera Capo d’Orso. Si tratta di un significativo e complesso sistema militare di batterie, casematte e fortificazioni, realizzato a partire dalla fine del XIX secolo a difesa dell’arcipelago di La Maddalena e dell’area costiera nel tratto compreso tra Punta Altura e Capo d’Orso, comprendente le postazioni di Montiggia e Punta Sardegna.
In Sicilia protagonista domenica 12 maggio dalle 9 alle 20 il castello di Taormina (Messina), la cui prima pietra risale al X secolo. Chiuso per circa trent’anni, nel recente passato è stato oggetto di un accurato e indispensabile intervento di restauro. Il complesso monumentale sorge sul Monte Tauro a 396 m. s.l.m., dov’era l’acropoli greca. Fondato dagli Arabi nel 902 e per questo detto “saraceno”, faceva parte del sistema di fortificazioni costruite in tutta la Sicilia in punti naturalmente strategici. Al castello si accede attraverso una scalinata intagliata nella roccia, che partendo dalla suggestiva chiesetta della Madonna della Rocca si inerpica fino a raggiungere la porta, a sua volta preceduta da un avancorpo scoperto e presidiato da camminamenti di ronda.
In Trentino Alto Adige protagonista sabato 11 maggio il Forte Belvedere che ora è un monumento alla pace e alla condanna delle atrocità della guerra, visitato da oltre 28mila persone all’anno. Werk Gschwent di Lavarone (Trento), oggi meglio noto come Forte Belvedere, è l’unica struttura ben conservata e visitabile delle sette fortezze costruite dagli austriaci all’inizio del XX secolo per fronteggiare una possibile invasione italiana (verso Trento). Oggi è una testimonianza unica in quanto sede museale delle vicende della guerra sugli altipiani e alla Prima Guerra Mondiale in generale.
L’Umbria apre sia alle visite guidate che a una conversazione aperta al pubblico sabato 11 maggio il castello ed il borgo fortificato di Antria nel comune di Magione (Perugia) sorto sulla sommità di un colle sui resti di un antico pagus romano che rivestì un ruolo importante nella rete viaria altomedievale, per la sua posizione strategica. Fuori dagli itinerari turistici, il borgo nel quotidiano è un luogo del silenzio, ma si anima in due precisi momenti dell’anno attorno all’accensione del forno medievale di comunità: a Pasqua e durante la festosa sagra estiva dell’Oca, simbolo della riscoperta dei tradizionali valori contadini.
In Veneto viene proposta la riscoperta di Verona sia sabato 11 con un importante convegno che domenica 12 maggio per le visite guidate alle mura e ai forti del sistema difensivo della città cardine del Quadrilatero asburgico con le città di Peschiera, Mantova e Legnago. A Verona le visite guidate si estendono, in collaborazione con le associazioni veronesi, alla riscoperta delle mura urbane e dei forti della città, per ricordare che la città è protetta dall’Unesco per il patrimonio fortificato stratificato nei secoli a partire dall’età romana, proseguita nei periodi degli Scaligeri e dei Visconti, poi rafforzato ed ampliato dalla Repubblica di Venezia e dall’Impero Asburgico. Sarà nuovamente visitabile Forte Monte Tesoro, uno dei più importanti forti corazzati italiani realizzati nei primi decenni del ’900.
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Claudia Giraud
Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…