Da secoli Roma è meta prediletta di grandi personalità del mondo dell’arte, della letteratura e della cultura in generale. Qui hanno vissuto e lavorato molti personaggi illustri, che hanno lasciato un segno indelebile e trovato, a propria volta, un ambiente generoso e di grande creatività. Il risultato di questo lunghissimo amore per Roma sono le numerose case museo della capitale, che attraverso i secoli riescono ancora a conservare pensieri e spirito delle personalità che vi hanno fatto il proprio mondo. Libri, arredi, opere d’arte e oggetti di uso quotidiano permettono ancora oggi di avvicinarsi a poeti, artisti, musicisti e intellettuali, e conoscerli sotto una nuova luce. Ecco le case museo romane che, da Villa Borghese al Lungotevere fino a Rebibbia, dovete aggiungere alla vostra lista.
La Casa Museo Mario Praz
A pochi passi da Piazza Navona, in via Zanardelli, c’è lo storico Palazzo Primoli. Qui, al terzo piano, si trova una delle case più affascinanti di Roma, quella del celebre critico, saggista e anglista Mario Praz (Roma, 1896-1982), che qui visse tra il 1969 e il 1982. Riaperta da pochi mesi dopo quattro anni di stop, la casa museo offre ai visitatori una collezione di oltre 1200 oggetti e arredi in dieci ambienti, nella disposizione da lui pensata. L’autore, famoso per gli studi sull’Inghilterra fra il Seicento e l’epoca vittoriana, era anche un raffinato collezionista d’arte: si possono quindi trovare vedute di città italiane accanto a ritratti di reali, e ancora sculture, bronzi, porcellane, argenti e marmi dallo stile neoclassico al Biedermeier, raccolti in una vita di viaggi.
La Casa Museo de Chirico
Aperta al pubblico nel 1998 a vent’anni dalla sua morte e dopo un attento restauro filologico, la casa museo del capofila della Metafisica Giorgio de Chirico (Volos, 1888 – Roma, 1978) si trova al quarto e ultimo piano del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni, in Piazza di Spagna. Qui, dove l’artista visse per trent’anni (dal 1948 alla morte) con la seconda moglie Isabella Pakzswer Far, è custodita una grande collezione di opere degli Anni Quaranta e Cinquanta – tra cui spiccano d’aprés di Grandi Maestri, autoritratti e ritratti di Pakzswer Far -, con sculture colate in bronzo che raccontano i miti della tradizione omerica. Una seconda parte della casa, aggiunta alla fine degli Anni Sessanta, ospita la produzione del periodo neometafisico, e c’è anche una grande biblioteca che accoglie gli scritti dell’artista, cataloghi di mostre monografiche e collettive, saggi e monografie.
Lo Studio Luigi Pirandello
La casa museo romana di Luigi Pirandello (Agrigento, 1867 – Roma, 1936) è l’ultima dimora del grandissimo commediografo e scrittore, e dal 1962 sede dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Italiano Contemporaneo. La casa romana – da non confondere con quella agrigentina – ha sede in un villino costruito negli Anni Dieci vicino a Villa Torlonia: qui, tra gli arredi degli Anni Dieci e Trenta, sono conservati diversi fondi archivistici e librari, la colossale biblioteca dell’autore, la targa del Premio Nobel, alcuni quadri del figlio Fausto, la divisa della Reale Accademia d’Italia e, ovviamente, gli effetti personali di Pirandello stesso.
La Casa Museo Andersen
Quando scelse Roma come luogo dove lavorare, e vivere, fino alla fine dei suoi giorni, lo scultore norvegese Hendrik Christian Andersen (Bergen 1872 – Roma 1940) progettò personalmente la palazzina che avrebbe ospitato il suo studio. Nacque così, nel quartiere Flaminio (non distante da Piazza del Popolo), Villa Helene. Fu lo stesso Andersen a cederla allo Stato italiano con tutte le opere, i disegni e i progetti ivi contenuti, che oggi sono visitabili in un grande percorso. E non solo: dall’anno scorso è persino possibile visitare il deposito della casa museo.
La casa museo di Keats
È un bene FAI l’ultima dimora e studio di John Keats, dove il poeta inglese morì nel 1821 a soli venticinque anni. La casa museo – centralissima, posta accanto alla scalinata di Piazza di Spagna – celebra oggi non solo l’eredità di Keats ma più in generale quella dei poeti romantici inglesi in Italia: nota come Keats-Shelley House, questo luogo dall’aspetto curato e al tempo stesso informale accoglie una ricca collezione di quadri, sculture, oggetti, manoscritti e prime edizioni delle opere di Keats, Percy Bysshe Shelley e George Byron.
La Casa Museo Pietro Canonica
È nel cuore di Villa Borghese la casa museo dell’artista Pietro Canonica (Moncalieri, 1869 – Roma, 1959). Qui, in un’atmosfera Fin de Siécle, i visitatori possono muoversi tra arredi pregiati e quadri dell’Ottocento piemontese, tra atelier e abitazione. Scultore di fama internazionale e compositore, Canonica ottenne questo spazio in concessione dal Comune impegnandosi in cambio a donare, dopo la morte, tutte le opere raccolte in questa sede. Oggi questo prezioso spazio ci restituisce l’immagine a tutto tondo di un artista a suo tempo celebre, richiestissimo dalle più ricche corti d’Europa.
La Casa Museo Alberto Moravia
L’affascinante casa museo dello scrittore e intellettuale Alberto Moravia (Roma, 1907 – 1990) è all’ultimo piano di Lungotevere della Vittoria 1. Questo spazio, dove Moravia abitò dal 1963 fino all’anno della morte, conserva inalterata l’intimità di una casa, offrendo l’opportunità di avvicinarsi a una delle figure più importanti del Novecento italiano ed europeo. La casa museo ospita, oltre a macchine per scrivere e testi, anche molti dipinti e opere su carta (donati negli anni dagli amici artisti, come Guttuso e Scialoja) come anche maschere e altri oggetti raccolti da Moravia nei viaggi in Oriente e in Africa con Dacia Maraini. L’autore aveva dopotutto uno stretto rapporto con il mondo dell’arte: suo padre, l’architetto Carlo Pincherle, era pittore, e così pure la sorella Adriana.
La Casa Museo Goethe
Impossibile, per i romani, non conoscere la casa museo del poeta tedesco Johann Wolfgang Goethe (1749-1832), che tra il 1786 e il 1788 vi abitò con l’amico e pittore Johann Heinrich Wilhelm Tischbein. Posta al primo piano di Via del Corso 18, non distante da Piazza Venezia, la casa museo ospita una collezione permanente tra lettere, opere e diari, ma anche stralci di saggi sull’architettura e la scultura, e il lavoro scientifico per la teoria dei colori (oltre a disegni e schizzi di Tischbein). Sono anche qui ospitate mostre e incontri scientifici e culturali, che celebrano il poeta e ne attualizzano l’eredità. Punta di diamante della casa museo, la biblioteca specializzata, con numerose prime edizioni delle opere di Goethe.
Lo Studio Trombadori
Sorge in un luogo di primaria importanza per la scena artistica della capitale lo studio del pittore Francesco Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961), figura di spicco della Scuola Romana. Posta nel Parco storico Villa Strohl-Fern – luogo che tra gli altri ospitò Arturo Martini, Rainer Maria Rilke e Carlo Levi – la casa museo di Trombadori è uno dei rarissimi esempi di studio-abitazione d’artista dell’Ottocento romano ancora integro nella sua struttura con soppalco, scala lignea e lucernario. Vincolata dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali nell’85, l’abitazione (aperta su appuntamento) ospita arredi d’epoca e alcune opere del pittore, oltre al suo archivio e alla biblioteca.
La casa museo di Pasolini, che aprirà nel 2025
È ufficiale da poche settimane la donazione del produttore cinematografico e televisivo Pietro Valsecchi al Comune di Roma della casa dove visse il poeta, scrittore, regista e intellettuale Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Ostia, 1975). La casa museo – che non è tecnicamente ancora aperta, ma lo sarà nel 2025 dopo i lavori di ristrutturazione – si trova in via Giovanni Tagliere 3, nel quartiere di Casal de’ Pazzi e a pochi passi da Rebibbia. Questa abitazione, che accolse Pasolini (e la madre) negli anni in cui lui insegnava e scriveva Ragazzi di vita, diventerà un luogo dove promuovere il grande lascito dell’intellettuale, aprendo allo stesso tempo degli spazi per residenze destinate ai giovani artisti.
Giulia Giaume
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