Aprono a Napoli le Gallerie d’Italia di Intesa San Paolo. Un nuovo museo per la città
Gallerie d’Italia apre a Napoli al pubblico un grande museo d’arte che attraversa le epoche della storia. In vista di un nuovo progetto di ampliamento che si concluderà nel 2025.
Intesa San Paolo inaugura il 21 maggio al pubblico un nuovo museo per Napoli, proseguendo nel percorso – che il 17 maggio ha visto a Torino l’apertura di un progetto analogo – di Gallerie d’Italia. Avviato nel 2007 nella città partenopea, il marchio espositivo del noto gruppo bancario ha visto quindici anni di lavoro di posizionamento e di attività in Via Toledo. Oggi il museo si sposta da Palazzo Zavallos Stigliano al civico 177, pochi passi più in là, nell’ex sede del Banco di Napoli realizzato da Marcello Piacentini nel 1940, proprio a maggio.
LA NUOVA SEDE DI GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI
Il nuovo spazio, riprogettato da Michele De Lucchi – AMDL Circle, si estende su una superficie di 10.000 metri quadri, che ha trasformato gli ambienti in modo da renderli funzionali alla corretta fruizione museografica, secondo i criteri del presente, pur salvaguardando la bellezza dei materiali, i marmi verdi e i graniti, le decorazioni, i rivestimenti, le illuminazioni di Fontana Arte. La storia della sede è antica, quasi quanto quella della banca, perché trova luogo in un’area precedentemente occupata dal Complesso di San Giacomo edificato nel ‘500 per volere del viceré Pedro de Toledo. E secondo alcuni storici, anche se l’aneddoto è ancora frutto di dibattito, le origini del Banco di Napoli risalirebbero addirittura al 1463, ben nove anni prima di Monte dei Paschi di Siena. Napoli, come è noto, non è l’unica città interessata dal progetto Gallerie d’Italia. Sono Torino, Milano, Vicenza gli altri tre centri che formano l’asse di questa importantissima esperienza. Luoghi, come ricordano nei loro interventi il Presidente emerito, Giovanni Bazoli e Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici del gruppo bancario, nonché direttore dell’intera partita, che oltre ad ospitare i 35.000 items che compongono il patrimonio storico artistico di Intesa, intrattengono anche una forte connessione identitaria con il territorio circostante.
GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI: LE PAROLE DEL MINISTRO FRANCESCHINI
Presente in conferenza stampa anche il Ministro Dario Franceschini, che dopo gli interventi del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e del Presidente Gian Maria Gros-Pietro, reduce dalla consegna delle chiavi della città di Pompei da parte del direttore del parco archeologico Massimo Osanna e delle Istituzioni locali, ha dichiarato: “Napoli ha un futuro da capitale permanente della cultura e del turismo esperienziale, capace di attrarre persone da tutto il mondo pur mantenendo l’autenticità. Il 16 giugno tutti i Ministri della Cultura europei e del Mediterraneo si riuniranno a Napoli per confrontarsi. Questo museo che, in quanto museo contemporaneo, è un luogo vitale e di produzione culturale, si inserisce nella storia della città in un momento importante”.
LA NUOVA SEDE DI GALLERIE D’ITALIA A NAPOLI
Il palazzo, come detto, triplica nella superficie gli spazi in cui si collocava precedentemente la collezione. Tre gli itinerari in mostra. Il primo è quello storico archeologico che ospita per intero la collezione di 500 ceramiche attiche della collezione Caputi, affiancate da affreschi pompeiani. Realizzati tra Apulia e Lucania, ma anche ad Atene dal VI al III secolo a.C., i vasi sono stati ritrovati nell’area di Ruvo di Puglia e appartengono al corpus dell’arcidiacono Giuseppe Caputi che dà loro il nome. L’avvincente allestimento è curato da Fabrizio Paolucci. È Fernando Mazzocca, invece, il curatore della sezione al primo piano di dipinti di ambito napoletano e meridionale, sui quali spiccano le opere di Artemisia Gentileschi, Luca Giordano, i disegni e le sculture parlanti di Vincenzo Gemito e il capolavoro, punta di diamante della collezione, Il Martirio di Sant’Orsola del Caravaggio. Il percorso contemporaneo, al secondo livello, curato da Luca Massimo Barbero al quale è affidato anche il compito dell’aggiornamento, si snoda tra una bella sala dedicata all’acromia, con opere di Kounellis, Fontana, Castellani, passando per Mario Schifano e Cesare Tacchi, arrivando ad un wall drawing di Sol Lewitt. Non mancano due serigrafie Vesuvius di Andy Warhol, del 1985, incorniciati da un allestimento efficace e complesso, i Cinquanta paesaggi italiani di Luigi Ghirri, la bellissima serie Echo di Giulio Paolini. Poche le artiste in collezione – Carol Rama, Bice Lazzari, Giosetta Fioroni – sintomo di cose è stato il mercato dell’arte negli scorsi decenni (negli anni delle acquisizioni), più che di una scelta curatoriale. La selezione riguarda soprattutto artisti che hanno intrattenuto rapporti con il territorio, Warhol su tutti.
LA MOSTRA “RESTITUZIONI” E I PIANI PER IL 2025
Completa il percorso espositivo la grande mostra al piano terra nell’ambito del progetto biennale Restituzioni, giunto alla XIX edizione, con le opere provenienti dalle collezioni di istituzioni diffuse sul territorio nazionale, che Intesa restaura a proprie spese. Tra queste una grande campagna di Luigi Mainolfi, ceramiche di Luca della Robbia, affreschi di Pompei, mosaici di Aqui Terme, in un grande discorso transcronologico che attraversa lo spazio e le tecniche. Il museo vanta inoltre una ampia area didattica, una biblioteca, un bookshop, e presto una caffetteria e un ristorante stellato. Il Piano di Impresa 2022 – 2025, inoltre, presentato dal CEO Carlo Messina, riguarderà inoltre l’ampliamento delle sedi di Milano e Vicenza, portando al raddoppio dagli attuali 14.000 mq a 30.000.
-Santa Nastro
https://www.gallerieditalia.com/
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