L’area archeologica di Largo Argentina a Roma riapre al pubblico grazie alla Maison Bulgari
L’ area archeologica romana è stata musealizzata e riaperta al pubblico grazie ad un percorso di passerelle e due aree espositive nel portico medievale che ospitano numerosi reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni avvenute negli anni Venti
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La storia millenaria dell’Area Sacra di Largo Argentina riapre al pubblico con un percorso nuovo che – per la prima volta – consente di accedere al sito e a visitarlo leggendone le fasi dall’età repubblicana passando per l’epoca imperiale e medievale. “Uno dei luoghi più preziosi di Roma, grazie a questo intervento frutto di un importante atto di mecenatismo del Gruppo Bulgari che ringrazio, è finalmente fruibile appieno da parte dei cittadini romani e dei turisti, i quali da ora in avanti potranno vedere da vicino meravigliosi reperti archeologici di varie epoche della storia della nostra città”, così commenta l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.
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Area Sacra di Largo Argentina, Roma
L’AREA SACRA DI LARGO ARGENTINA APRE AL PUBBLICO
Da via di San Nicola de’ Cesarini il visitatore può scendere nell’area e visitarla grazie ad un percorso su passarella privo di barriere architettoniche. Ma a rendere unica questa esperienza di visita sono le due aree espositive nel portico medievale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini, dove sono ospitati una selezione di reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni avvenute negli anni Venti, tra cui spiccano frammenti di epigrafi, sarcofagi, decorazioni architettoniche e due teste di statue colossali appartenenti a divinità venerate nell’area. Per rendere giustizia alla storia del sito e alle trasformazioni avvenute nel corso dei secoli, l’intero percorso è dotato di una serie di pannelli illustrativi con un ricco corredo fotografico incorniciato da testi in italiano e in inglese. Per le persone ipovedenti, invece, sono stati pensati due grandi pannelli tattili bilingue e in braille comprendenti le indicazioni dell’intero complesso e dei singoli monumenti e con la lettura tattile di due reperti scansionati in 3D, ovvero un frammento di lastra con un uccellino che becca un frutto e la testa colossale di statua di culto femminile. “Il prezioso lavoro dei tecnici dalla Sovrintendenza” ha sottolineato il Sovrintendente Claudio Parisi Presicce, “ha restituito alla città un’area importantissima, consentendo a tutti di ammirare uno spaccato di storia di oltre due millenni: dalla Roma repubblicana a quella degli imperatori, dal riutilizzo delle strutture come dimore di famiglie aristocratiche, chiese e monasteri fino alle demolizioni degli anni Venti del ‘900”.
Valentina Muzi
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