Blu: il colore della cuccagna. La rassegna diffusa per Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024
Mostre, residenze, workshop e attività multidisciplinari coinvolgeranno per tutto l’anno le comunità del territorio marchigiano raccogliendosi attorno al tema del colore blu
L’Isatis tinctoria (anche chiamata “guado”) è una pianta tipica dell’area marchigiana che fu, in particolare, molto importante nel Rinascimento per il Ducato di Urbino, divenendo una risorsa economica importante per tutta l’area circostante (il padre di Piero della Francesca, per esempio, ne era un noto commerciante). Infatti, da questa si estrae il colore blu pastello, ricercato sia in pittura sia nel tessile (utilizzabile nella tintura di lana, seta, cotone, lino, e juta): anticamente le zone interessate dalla coltura vennero chiamate “il paese di Cuccagna”, che deriva dal francese cocagne, con cui era definito il panetto blu. Coniugando il contemporaneo con le tradizioni legate alle arti tintorie (e non solo), l’artista Giovanni Gaggia (Pergola, 1977) presenta il progetto Blu: il colore della cuccagna, una rassegna diffusa (dal 12 febbraio al 31 dicembre 2024 tra Pergola, Urbania, Peglio, Borgo Pace e Sant’Angelo in Vado) di mostre, residenze, workshop e attività di vario genere – dedicate all’incontro tra arte, agricoltura, biologia, chimica ed economia – in occasione di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, il cui claim recita “la natura della cultura”.
Blu: il colore della cuccagna. La mostra al Museo dei Bronzi Dorati di Pergola
L’intero percorso si raccoglie attorno alla mostra L’Oro Blu, a cura di Leonardo Regano (Bari, 1980) e ospitata dal Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola dal 24 febbraio al 15 dicembre 2024. In un confronto tra la collezione dell’istituzione marchigiana (che ha la sua sede nell’ex convento di San Giacomo e dove sono conservati i Bronzi dorati da Cartoceto, l’unico gruppo statuario in bronzo dorato rimastoci dell’epoca romana) e le opere di 40 artisti contemporanei sono indagati i temi del blu e dell’oro, elementi peculiari del patrimonio artistico locale, dal guado al materiale dei Bronzi. Tra gli artisti, Christo, Vettor Pisani, Alighiero Boetti, Nobuyoshi Araki e Giulio Paolini ma anche Francesco Gennari (il cui intervento è accolto proprio nella sala dei Bronzi Dorati), Franco Guerzoni, Anne & Patrick Poirier, Luigi Carboni, Sissi, Giovanni Gaggia, Gea Casolaro, Rocco Dubbini, Ivana Spinelli, Lorenza Boisi, Marina Gasparini, Marta Roberti, David Casini, Ivano Troisi, Davide Maria Coltro, Virginia Zanetti, Daniele Di Girolamo e Alex Urso, in un dialogo tra media e pratiche differenti, dalla scultura alla pittura, dall’installazione alla fotografia, il video, la sound art e la performance. “L’obiettivo è affidare all’arte la memoria passata e recente, con il compito di trasformare e generare una visione futura”, racconta Gaggia.
Caterina Angelucci
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